AMICI: «INDIMENTICABILE QUELLA STAGIONE CON IL CAVALLINO ROSSO»

STORIA | 21/02/2021 | 08:30
di Franco Bocca

 


Com’è ormai tradizione, mercoledì 3 marzo il Trofeo Laigueglia inaugurerà la stagione agonistica italiana dei professionisti. Anche quest’anno la classica d’apertura sarà organizzata dal G.S. Emilia, di cui è titolare il bolognese Adriano Amici, classe 1943, che in gioventù aveva corso in bici con buoni risultati. Gli appassionati di ciclismo astigiani meno giovani lo ricorderanno, nel 1968, con la casacca della Sis Cavallino Rosso, in una squadra che comprendeva anche il veronese Franco Mori, il romano Antonio Fradusco, i lombardi Felice Salina ed Emilio Garanzini e, unico indigeno del gruppo, l’astigiano Giovanni Turello. Alla guida dell’ammiraglia il grande Ettore Milano, che era stato il luogotenente prediletto dal Campionissimo Fausto Coppi.


Adriano, come ricorda quella sua stagione astigiana?

«Ne ho un ricordo bellissimo, perché i dirigenti della Sis, e in particolare il dottor Angelini, mi avevano preso a ben volere e mi facevano sentire come in famiglia. Pensi che l’accordo economico iniziale prevedeva uno stipendio di 50.000 lire al mese se fossi rimasto a vivere a casa mia e tutte le spese pagate per andare a correre. Ma ben presto mi vollero in ritiro collegiale e lo stipendio restò inalterato. Ricordo certe mangiate di riso e tartufo…».

Che tipo di corridore era?

«Ero soprattutto un velocista. Ma quando ero in forma non mi facevano paura le salite di media difficoltà».

Ottenne buoni risultati in quella stagione?

«Non fu una delle mie annate migliori, vinsi solo l’ultima tappa del Giro del Piemonte ad Alessandria e arrivai secondo in sette-otto circuiti tipo-pista, che obbiettivamente “valevano” meno di una corsa su strada. Ma a fine anno, al momento della liquidazione dei premi, quei posti d’onore mi vennero conteggiati come se fossero stati ottenuti su strada. Con me, lo ripeto, si sono comportati da gran signori e ancora adesso ho il rammarico di non averli accontentati restando al Cavallino Rosso anche l’anno dopo. Mi avrebbero trovato una casa e anche un lavoro».

Perché allora non restò?

«Perchè tramite Gino Bartali, che era amico di mio padre, avevo trovato un ingaggio per passare professionista con la Eliolona ed il miraggio di correre con i “grandi” mi ha impedito di accettare la generosa offerta dei dirigenti astigiani».

Come proseguì la sua carriera?

«Dopo la Eliolona, gareggiai per due anni nella Cosatto, il primo anno con Taccone e quello dopo con Fabbri e Panizza. Miglior risultato “vero”: il 2° posto nella Coppa Sabatini nel ‘71 dietro a Poggiali. Ma vinsi anche due circuiti tipo-pista, uno dei quali proprio al mio paese, Casalecchio di Reno, battendo nientemeno che Eddy Merckx e Marino Basso. Ma so benissimo che quel giorno mi lasciarono vincere, non solo perché correvo sulle strade di casa ma soprattutto perché il giorno dopo sarebbe nato mio figlio Andrea. Fu un regalo meraviglioso!».

E poi?

«Dopo aver attaccato la bicicletta al chiodo sono tornato a lavorare nella bottega di mio padre Aladino. Ma il ciclismo mi era rimasto nel sangue, nei primi anni Ottanta ho cominciato ad organizzare qualche circuito e da allora non mi sono più fermato. Finora con il mio gruppo di collaboratori abbiamo organizzato circa 370 gare, tra cui spiccano il Giro dell’Emilia, il Giro di Sardegna, il campionato italiano, il Memorial Pantani e la Settimana di Coppi e Bartali. Aver corso in bici mi ha aiutato molto in questa attività ed in questo senso anche la stagione astigiana al Cavallino Rosso ha contribuito alla realizzazione del mio sogno: quello di far diventare un lavoro la mia passione”.  

da La Stampa – edizione di Asti

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Un amore mai sbocciato compiutamente, un rapporto difficile e teso tra Federciclismo e Lega del ciclismo Professionistico, tra il presidente Cordiano Dagnoni e il presidente della Lega Roberto Pella. Silvano Antonelli, uomo misurato e di pensiero, che del ciclismo ha...


Santini Cycling e la squadra World Tour Lidl-Trek annunciano il lancio ufficiale del nuovo kit da gara per il 2026, un progetto che rinnova l’identità visiva della squadra mantenendo salde le sue radici. I colori iconici di Lidl - blu,...


Veronica Ewers ha deciso di dire addio al ciclismo e lo ha fatto pubblicando una lettera intensa e drammatica sul suo profilo Instagram.  «Alcune settimane fa, ho ricevuto i risultati degli esami del sangue che mostravano che i miei livelli...


Protagonista di una importante campagna acquisti che ha portato ad un profondo rinnovamento dell'organico, la Decathlon CMA CGM (la CMA CMG è una compagnia francese di trasporto e spedizione di container. È una delle più grandi compagnie navali a livello mondiale,...


Paolo Savoldelli sarà in studio questa sera a Radiocorsa, in onda alle 20 su Raisport. Con il campione bergamasco si parlerà dei primi ritiri in Spagna, della stagione 2025, di Jonathan Milan, di Giulio Pellizzari, di ‘Regala un Sogno’,...


Tante tappe, un po’ come accade nei Grandi Giri che tanto appassionano noi amanti del ciclismo. La Torcia Olimpica di Milano Cortina sta viaggiando verso il capoluogo lombardo dove il 6 febbraio prossimo è in programma la cerimonia di apertura...


Oggi, giovedì 11 dicembre, viene presentata in tutto il mondo la nuova Factor One,  un modello che ha fatto ampiamente discutere già nel giorno del suo debutto nelle corse al Criterium du Dauphiné 2025, giornata chiusa con uno splendido primo posto...


Nella splendida cornice del Ristorante La Brace di Forcola, sponsor storico della società, si è svolto il tradizionale pranzo sociale del Pedale Senaghese conclusosi con l’attesa lotteria sempre ricca di premi; un appuntamento ormai attesissimo che quest’anno ha assunto un...


Dopo due stagioni in cui ha indossato la maglia iridata, Lotte Kopecky tornerà a correre con i colori sociali e la – rinnovata - maglia della SD Worx Protime. È stata proprio la trentenne belga a presentare la divisa con...


Johan Museeuw parla da un letto d’ospedale, ma il messaggio che ha scelto di affidare ai propri social serve per tranquillizzare i suoi tifosi e gli appassionati di ciclismo e spiegare ciò che gli è successo. Il sessantenne belga, che...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024