MEINTJES: «TRE ANNI SFORTUNATI, VOGLIO TORNARE QUELLO DI PRIMA»

PROFESSIONISTI | 22/01/2021 | 08:10
di Carlo Malvestio

Ripartire per andare alla ricerca dello smalto perduto. È quanto si è messo in testa di fare Louis Meintjes, che da quest'anno vestirà i colori della rinnovata Intermarché Wanty Gobert, all'esordio nel circuito WorldTour. Il 28enne sudafricano era passato professionista con la nomea di potenziale vincitore di Grandi Giri e, dopo una graduale crescita, culminata con il triennio 2015-2017 in cui ha conquistato due Top 10 al Tour de France e una alla Vuelta a España, ha cominciato un preoccupante declino dal quale ancora non è riuscito a risollevarsi.


Il ritorno all'ovile, alla Dimension Data/NTT, non si è infatti rivelato proficuo e Meintjes è apparso un lontano parente di quello che avevamo ammirato nei primi anni da professionista. «Ho scelto la Intermarché perché avevo bisogno di qualcosa di nuovo, qualcosa di fresco, che mi desse la tranquillità giusta - ci spiega Meintjes in videocall dal ritiro della squadra nei pressi di Benidorm -. L'ambiente è familiare, non ti fa mancare nulla, mi sento tranquillo. La squadra è all'esordio nel World Tour, ma siamo tutti motivati, vogliamo puntare in alto».


L'obiettivo è solo uno, mettersi alle spalle le ultime tre stagioni: «Per svariati motivi non sono stati per nulla positivi. Nell'ultimo anno abbiamo avuto il covid che non ha certo aiutato un corridore come me che era alla ricerca di riscatto, mentre nel 2019 infortuni e cadute non mi hanno mai permesso di trovare il giusto feeling. Nel 2018, invece, ho commesso degli errori nella preparazione, non sono arrivato bene al Giro d'Italia e da quel punto in poi mi sono sempre sentito piuttosto stanco. Non nego che mentalmente è stata dura, perché lavori ma non vedi i risultati, e questo non è mai bello».

Il sudafricano ripartirà dalla Vuelta a Andalucia, prima di cominciare un percorso che lo porterà al Tour de France: «Ovviamente dovrò guadagnarmi la convocazione, ma se riesco a trovare il giusto colpo di pedale sono sicuro di poter fare qualcosa di buono. Una Top 10? Sarebbe fantastico, ma se non dovessi riuscirci non sarebbe un dramma, l'importante è ritrovare le vecchie sensazioni». Dopodiché ci sarebbero le Olimpiadi di Tokyo. Meintjes ha un buon ricordo della gara a cinque cerchi, visto che a Rio chiuse settimo: «Se starò bene le Olimpiadi saranno sicuramente un obiettivo importante, anche se poi bisognerà vedere se fare Tour e Giochi Olimpici una di seguito all'altra sia realmente vantaggioso».

Proprio per il periodo difficile da cui arriva, l'ex Lampre preferisce non fare proclami, ma lasciar parlare la strada: «Non voglio parlare di risultati, perché ci sono molte variabili a determinarli, dalla tua condizione e quella degli avversari a come si sviluppa una gara. Voglio solo essere in pace con me stesso, sapere di aver dato il 100%, poi se sarà abbastanza da portare a casa il risultato ne sarò ben felice, altrimenti non è grave. Certo, mi piacerebbe avere tante foto di me sul podio da poter mostrare, ma non è la mia priorità».

(Foto: cyclingmedia_ag)

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