I DUE NUOVI MALI

TUTTOBICI | 30/10/2020 | 07:59
di Gian Paolo Ormezzano

Il ciclismo ha vinto la scommessa sanitaria del Tour svoltosi proprio mentre la Francia, accecata dalla grandeur, prendeva faticosamente atto dall’aumento folle dei contagi. Il ciclismo ha poi vinto in Italia la scommessa organizzativa, riuscendo ad allestire in po­che settimane a Imola, Emilia-Romagna, le gare di un campionato del mondo rifiutato dalla Svizzera francese che ci lavorava da anni e “raccolto” al volo dal­l’Italia (e dire che sino a ieri chi si aggiudicava - per tempo: parliamo di un paio di anni dal vo­to al via della prima gara - l’organizzazione della manifestazione iridata subito annunciava di doverci lavorare senza perdere manco un minuto, con le tante gare in programma...). Il ciclismo ha salvato, con il Tour de France e i Mondiali, almeno la metà delle sponsorizzazioni e dei contratti.


Il ciclismo potrebbe dunque anche pensare di rilassarsi un pochino, alla luce delle tante fatiche sostenute, alla ri­presa, in pochissimo tempo (una volta erano spalmate su una decina di mesi) da tutta la sua gente, compresi i tifosi che, spesso pedalando o scarpinando, vanno ad aspettare i corridori sulle salite ed ora si preparano al difficile e però attraente Giro d’Italia al via in questo me­se di ottobre. Ma questo stesso ciclismo rilassandosi an­che poco rischierebbe troppo di fronte a due nuovi mali che lo stanno aggredendo e che forse volutamente non sono stati af­frontati a fondo e classificati  bene, per la magari legittima pau­ra di dare i numeri, di sbiellare tutti del tutto, con i gravissimi fastidi che ci sono già.


Fuori i nomi: doping e pedalata assistita.

Il doping c’è sempre stato e sempre ci sarà, perché l’antidoping patirà sempre un passo di ritardo, quando non di più (le armi di difesa nascono per contrastare le armi d’attacco che esistono già). Il doping è perseguito (attenzione: perseguito, non perseguitato…) an­che dai governi: si pensi agli an­cora misteriosetti chetoni usati con quasi ufficialità dallo sport britannico in tante discipline, quando era impellente fare bella figura ai Giochi Olimpici di Lon­dra 2012. Il ciclismo per anni ha fatto da parafulmine e da sfogatoio, nel senso che ha ospitato più di ogni altro sport storie balorde, dicerie anche esagerate, misteri ancora scuri o (il caso Armstrong) acclarati do­po sette Tour de France senza che la scienza dei controlli ci avesse capito niente. Si è of­ferto come facile palestra di perbenismo ai moralisti. Ha pagato tut­to sulla sua pelle. Al Tour è esploso (con un botto a corsa finita e tutto sommato piccolo) il caso di Quintana, e subito c’è stato chi ha detto che si tratta della solita punta del vecchio iceberg. E sono stati avanzati, senza peraltro fare seri danni al corridore-rivelazione, dubbi sul­le qualità morali di tipastri del clan di Pogacar, compromes­si nel passato.

Tanto sport sogna che il ciclismo torni a subire le accuse più forti e i so­spetti più malvagi, a subire at­tenzioni speciali così da esse “liberando” altri. Tanto sport sogna anche che salti fuori lo scandalo della pedalata assistita, specie adesso che minipile per pervadere la bicicletta di energie speciali possono essere na­scoste comodamente nei telai o in altri antri della bicicletta. Il sospetto c’è, i controlli ci sono e sono pure attenti e lunghi, ma anche qui il timore (lecito?) è di sofisticazioni per ora non rilevabili e dunque non punibili. C’è il sospetto su Roglic (oh il suo crollo) come un tempo ci fu quello su Cancellara (oh quella sua Parigi-Roubaix)

Il mondo della Formula 1 in un anno o poco più ha frequentato anche diavolerie  al limite di regolamenti magari poco chiari, con controlli insufficienti quando non anche compiacenti e timorati. Ha visto strane controperformances di auto dal gran nome, ha registrato accuse, indagini, proclami, silenzi, accordi sotterranei e no all’insegna magari del do ut des. Ha dato, alla fine, una prova di forza contro i propri stessi so­spetti. Ma se uscisse fuori lo scandalo della pedalata assistita praticata da molti, il ciclismo patirebbe uno sconquasso ben superiore a quello che la For­mula 1 ha avvertito sotto sotto ma ha anche frettolosamente metabolizzato, digerito, diluito, evacuato, e pazienza se lasciando un boschetto di punti interrogativi.

Tutto qui, per ora. Ma non è poco. Tanto sport aspetta che il ciclismo, concorrente ormai lanciato in tutto il mondo col conforto dell’ecologia che gli assegna spazi, compiti, orizzonti, patisca il suo nuovo scandalo, meglio se doppio. E il ciclismo dovrebbe buttar via la sua finalmente trovata universalità, come ai tempi più neri del doping ha buttato via la sua umanità paesana.

da tuttoBICI di ottobre

Copyright © TBW
COMMENTI
Ok
30 ottobre 2020 08:48 fido113
Articolo da grande conoscitore del mondo sportivo.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Finalmente torna Mathieu van der Poel. L’olandese da domenica a Namur, in Belgio tornerà a gareggiare nel ciclocross. Il campione dell’Alpecin-Deceuninck, a 30 anni, disputerà a Namur la prova di Coppa del mondo, primo degli appuntamenti (12 o 13 cross)...


Un altro giovane talento mette il Tour nel mirino: parliamo di Cian Uijtdebroeks, il ventiduenne belga che ha lasciato la Visma Lease a Bike, dove si sentiva un po' "stretto", per approdare alla Movistar. Con i tecnici della formazione spagnola,  Uijtdebroeks...


La UAE Team Emirates – XRG presenta la nuova divisa per la stagione 2026: firmata da Pissei, rapprersenta il quarto capitolo di una partnership basata su innovazione, performance e ambizione condivisa. Costruire la squadra migliore al mondo non dipende mai...


La serata di mercoledì 10 dicembre 2025 ha salutato il ritorno del Giro d’Italia con una tappa domenicale, quella che chiude la seconda settimana di gara con il via da Voghera, che prevede il traguardo nel capoluogo lombardo. Tappa per...


Remco Evenepoel ha parlato nel dettaglio del suo programma e delle sue intenzioni durante la conferenza stampa che la Red Bull – Bora Hansgrohe ha tenuto in Spagna. Una sorta di esordio con i nuovi colori per il belga che...


Le onde s’infrangono sul litorale della Costa Blanca. Sulla carreggiata adiacente transita il treno SD Worx-Protime, lo squadrone World Tour femminile multinazionale. A fare l’andatura è la lecchese Barbara Guarischi. “I miei anni d’attività sono numerosi – afferma poi a...


La UAE è un'eccellenza planetaria a larga trazione tecnica italiana. Tra i numerosi direttori sportivi del nostro Paese nel team di Pogacar, di quelli magari che si sentono meno ai microfoni e si leggono meno sui giornali, c'è Marco Marzano....


Dici Zoccorinese e subito pensi a Giovanni Villa. Quel burbero e generoso brianzolo che a modo suo ha fatto la storia del ciclismo dilettantistico nella piccola frazione di Vergo Zoccorino una realtà immersa nella natura, con splendide dimore storiche, antiche chiese...


Domani mattina,  sabato 13 dicembre alle ore 10.30 nella consueta e graziosa cornice del Museo del Legno Riva Center in Cantù come avviene dal 2022 Pool Cantù 1999,  Gb Junior team per la formazione juniores con l'aggiunta dell'Academy con il Velo Club Sovico per gli allievi festeggeranno i risultati e titoli conseguiti nel 2025 ma sopratutto presenteranno le nuove formazioni e i programmi per la prossima stagionea sponsor e sostenitori. Il progetto, nato e presentato nel novembre del 2021 diretto dal team manager l'ex professionista Gianluca Bortolami in collaborazione con il Pool Cantù di Meroni e Terraneo,  si è sviluppato e ampliato positivamente con il conseguimento di numerosi successi e titoli grazie all'impegno degli atleti e a tutto lo staff con il loro instancabile lavoro quotidiano che ha permesso una attività su strada e su pista, con la partecipazione  a tutte le gare del calendario nazionale e internazionale comprese le corse in Belgio e Olanda.Numerose le novità per il 2026 oltre al rinnovo delle formazioni di la più importante riguarda gli juniores: dopo l'ingresso di un nome altisonantecome Arvedi, dal prossimo anno il medesimo diverrà primo nome del pool di aziende che sostengono e permettono l'attività grazie a Rossano Grazioli e Massimo Rabbaglio. L'altra novità sempre grazie ad Arvedi sarà la sinergia con la neo formazione continental della Solme Olmo del Presidente Gian Pietro Forcolin, t eam dove si sono trasferiti i pistard della Arvedi e dove gareggeranno sei ex portacolori del Pool Cantù Gb Team: Fiorin, Grimod, Bortolami, Dante, Morlino e Guglielmi.


E’ tutto pronto per la tradizionale Festa del Ciclismo Veneto in programma per sabato 13 dicembre, con inizio alle ore 15, presso il Teatro del Centro Civico “Aldo Rossi” del Comune di Borgoricco, in provincia di Padova, situato in Viale...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024