L'ORA DEL PASTO. MARTIN E I FILOSOFI AL TOUR

PROFESSIONISTI | 15/09/2020 | 07:47
di Marco Pastonesi

 


La storia comincia un 10 dicembre, quando la squadra nazionale della Grecia si raduna per preparare, per la prima volta nella storia del ciclismo ellenico, il Tour de France. Mai i corridori avrebbero immaginato di poter partecipare a una corsa così importante e di alto livello: finora i greci si erano cimentati in gare all’Est o in Asia, a un livello decisamente inferiore. Ma la scelta degli organizzatori del Tour, tornare alle squadre nazionali invece che a quelle commerciali, ha riaperto i giochi. E la candidatura della Grecia è stata accettata.


Nella sala delle riunioni dell’Hotel Le Domaine, alle 17, è prevista la conferenza-stampa, attesissima, tant’è che sono arrivati giornalisti da tutto il mondo. Puntuali, si presentano i tre corridori greci più rappresentativi: il capitano Socrate, lo sguardo malizioso, più volte vincitore della Ronda dei Carpazi e del Giro del Peloponneso; il suo fedele luogotenente Platone, lottatore convertito al ciclismo, che sarà di grande aiuto a Socrate quando dovrà proteggerlo dal vento in pianura; e Aristotele, un giovane agguerrito, ma già con acuto senso tattico, vincitore di una tappa al Giro della Macedonia dell’anno precedente, quando approfittò del marcamento dei principali favoriti per involarsi in solitudine.

La prima domanda è sulla preparazione. La seconda è più interessante: che ne dite della vostra prima partecipazione al Tour? “Alla mia età – risponde Socrate – era insperata”. “Alla mia età – dice Aristotele – è promettente”. “Alla mia età – spiega Platone – è il momento giusto”. E aggiunge: “Per molta gente, il ciclismo si riassume nel Tour de France. Il grande pubblico non sa che ci sono altre corse in calendario. Nel mio tempo libero dirigo un centro di ciclismo, una sorta di accademia dove aiutare e far progredire i giovani corridori di Paesi, Grecia o altri, che non hanno la cultura del ciclismo”.

“Socrate à vélo”, Socrate in bicicletta: s’intitola così il libro che Guillaume Martin, 27 anni, 1,73 per 55 kg, parigino, ha scritto sul mondo del ciclismo visto alla sua maniera, quella del filosofo. Perché lo scalatore della Cofidis è un filosofo: un Master in filosofia, conseguito alla prestigiosa università di Parigi Ovest-Nanterre, con una tesi di 183 pagine su Friedrich Nietzsche (il filosofo tedesco che morì nel 1900, tre anni prima della nascita del Tour), intitolata “Lo sport moderno: un’applicazione della filosofia nietzschiana?”. Nel senso ambiguo del Superuomo, del superamento di se stessi.

Tradotto in inglese e in cinese, ma non – e non c’è da stupirsi - in italiano, “Socrate à vélo” (una nuova edizione Grasset nel 2020, 208 pagine, 17,90 euro) stimola, stuzzica, spinge a domandarsi, indagare, approfondire. Tra finzioni e costruzioni, Martin rivela perché ha scritto il libro: “Mettere in discussione il modo in cui il grande pubblico percepisce gli atleti, e i ciclisti in particolare. Una percezione che troppo spesso sembra oltraggiosa e frammentata”. E ricorda quando, intervistato da Pierre Carrey di “Libération”, il titolo del pezzo era “Nietzsche nel manubrio“, in un attimo salì al centro dell’attenzione dei giornalisti: “Qualche giorno prima avevo sentito parlare di uno studio scientifico che quantificava la quota di originalità nei media. I risultati sono stati sorprendenti: il 64 per cento degli articoli online si è rivelato essere completamente taglia-e-incolla. Tutti i media si stanno riprendendo a vicenda, hanno spiegato i ricercatori. Basta che le informazioni appaiano su un giornale o su un sito noto per essere diffuse dovunque. Avevo ragione”.

In questi giorni Martin ha altro a cui pensare: “In corsa, spesso, non si pensa a nulla”. Lui, tra forature, incidenti e crisi, avrà pensato a qualcosa? O a qualcuno? Più a Socrate, a Platone o ad Aristotele? E comunque, avrà preso tutto con filosofia?

 

 

 

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il Papà Elio Gran Premio GiorgioMare si presenta in una veste completamente rinnovata. L’appuntamento ciclistico per la categoria allievi, ormai giunto alla sesta edizione, cresce nel format e nella struttura, trasformandosi in una gara a tappe a tutti gli effetti...


Nel ricordo dell’ideatore e patron Gaetano Gazzoli, in seno al Gruppo Ciclistico Capodarco– Comunità di Capodarco si comincia a lavorare alacremente per allestire la 53°edizione della gara internazionale riservata ai dilettanti under 23 in programma sabato 16 agosto sulle strade...


Sono stati attimi di grande incertezza quelli vissuti dalla carovana che anticipava la corsa al Tour of Magnificent Qinghai. A circa un centinaio di chilometri dal traguardo della terza tappa di Menyuan i veicoli dell'organizzazione, dei media e delle squadre...


Il Tour of Magnificent Qinghai si è aperto nel migliore dei modi per la Polti-VisitMalta grazie soprattutto a Manuel Peñalver che, nella frazione inaugurale di Xining, ha regalato al team italiano la prima vittoria della stagione. All’acuto dello sprinter...


Raffica di numeri, statistiche e spunti di riflessione dalla terza tappa del Tour de France. 2 - 1470: MERLIER IMITA VAN DER POELIl giorno dopo la vittoria seconda vvitoria al Tour di Mathieu Van der Poel, arivata 1.470 giorni dopo...


Stamattina avete potuto leggere un accenno dell'intervista telefonica del nostro Luca Galimberti a Giorgia Bronzini. Qui potete sentirla completa dopo il minuto 11: uno sviluppo variamente argomentato del concetto di base, ossia l'errore nell'aver voluto equiparare troppo e troppo rapidamente...


Tim Merlier ha conquistato a Dunkerque la sua seconda vittoria di tappa al Tour de France dopo quella del 2021 a Pontivy, davanti a Philipsen e Bouhanni.  «Questa è la prima volta che riesco a fare la volata ed è...


Tim MERLIER. 10 e lode. Lo scatto ce l’hanno tutti e due, la progressione anche, i watt sono roba loro, ma lo scatto alla risposta lo paga solo Jonathan a Tim, che festeggia la seconda vittoria di tappa al Tour,...


Per Jonathan Milan la vittoria di tappa al Tour de France ancora non è arrivata ma per il friulano, che oggi è arrivato secondo sul traguardo della terza tappa dietro Merlier, è arrivata la soddisfazione di aver conquistato la maglia...


Tim Merlier ha vinto la terza tappa del Tour de France (il suo secondo successo in carriera alla Grande Boucle ndr), la Valencienne-Dunkerque di 178, 3 km bruciando Jonathan Milan al fotofinish. Sarà una tappa che verrà ricordata per le...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024