LA SANREMO DI CONSONNI. «IL TRENO E' DA PERFEZIONARE, MA ELIA STA BENISSIMO»

INTERVISTA | 08/08/2020 | 08:00
di Valerio Zeccato

A meno di ventiquattrore dalla Milano-Sanremo il bergamasco Simone Consonni, uomo di fiducia di Elia Viviani nella Cofidis Solutions-Crédits, ci parla della Classicissima, del nuovo percorso, del suo stato di forma e della condizione del suo capitano.


Dopo le 4 tappe in Francia a La Route d’Occitanie qual è la tua condizione?


“Ottima direi. Sulle strade francesi devo dire che sono partito male nella prima tappa soffrendo il caldo pauroso e anche il fatto che avevo trascorso 3 settimane a Livigno, e non facendo da due o tre anni un ritiro in altura l’ho pagato alla prima corsa. Però tappa dopo tappa mi sono sentito decisamente meglio e ho concluso che stavo bene (tanto è vero che il 19° posto, miglior risultato, Simone l’ha ottenuto nell’ultima tappa, ndr).

In attesa della 111a edizione della corsa che da Milano porta la carovana nella Città dei Fiori in Liguria, Consonni e la Cofidis vi siete trovati a San Vittore Olona, alle porte della metropoli.

“Con il gruppo che ha corso in Francia siamo arrivati direttamente qui, non siamo andati a provare il nuovo percorso perché le tappe francesi sono state molto intense. Decisamente il cambio del percorso e il fatto che ogni squadra ha al via solo 6 corridori ci ha un po’ spiazzato, non sono state belle notizie: lasciare a casa uno dei 7 corridori dell’Occitanie non è stato bello. Noi a fine giugno eravamo andati 4 giorni in Riviera di Ponente per preparare proprio la Sanremo: il primo giorno l’avevamo dedicato alla tappa di Nizza del prossimo Tour de France, il resto sulle strade della Classicissima. E adesso è cambiato tutto...”.

Per le note vicende del diniego di alcune città del Savonese del transito della carovana il percorso della Sanremo è stato modificato: pensi che cambierà anche la corsa?

“Il nuovo tracciato l’ho visto sulla cartina e quindi non posso dire le sensazioni della strada. Certamente sarà una Sanremo diversa per la data, il clima, oltre che per il percorso: ma alla fine il nostro approccio alla corsa sarà uguale. Anche chi ha provato il nuovo percorso non sa dire se è più dura questa edizione della Classicissima, il vero test è sempre e solo la corsa vera e propria. Personalmente ho fatto solo una volta la Milano-Sanremo nel 2018 (quella vinta da Vincenzo Nibali, con Simone 93° al traguardo, ndr) e ricordo solo che i vari Capi si facevano sentire nelle gambe: in quell’edizione ho perso le ruote dei migliori sul Poggio e mi sono sfilato”.

E’ chiaro che la Cofidis punta tutto su Viviani, come arriva Elia al suo primo grande appuntamento del 2020?

“Ci arriva nel miglior modo possibile in questo contesto. Nelle settimane in altura a Livigno abbiamo lavorato bene e arriviamo preparati al primo obiettivo di una stagione scombussolata. Sappiamo che è una corsa particolare per sua natura, questa volta ancora di più perché nessuno ha un rodaggio adeguato visto il lockdown e il chilometraggio della Sanremo non perdona. Per quel che riguarda le volate a La Route d’Occitanie non c’è stato un vero e proprio test. Nel primo sprint dove Elia si è piazzato secondo, io mi sono arrotato con un altro corridore a pochi km dall’arrivo e non ho potuto aiutarlo; nella seconda tappa c’è stato lo sprint sì ma dopo uno strappo e le altre due tappe non erano adatte ai velocisti. Diciamo che in Francia abbiamo fatto un buon allenamento per Sanremo ma non per i meccanismi del treno per Elia”.

Tu cosa speri?

La Sanremo è sempre molto combattuta, bisogna cercare di stare il più possibile vicino ad Elia tutto il giorno, di preservarlo dalle difficoltà: realisticamente difficile pensare di organizzare il treno per gli ultimi chilometri. Personalmente cercherò di scortarlo il più possibile, ci provo ma dubito di rimanere con i primi fino alla fine”.

Sei un velocista e quello che è purtroppo accaduto nella prima volata del Giro di Polonia a Fabio Jakobsen ha colpito tutti e in particolar modo i velocisti…

“Veramente difficile parlare di quello che è successo. Ho visto in diretta lo sprint e mi ha colpito la bruttissima caduta. Quell’arrivo lo conosco bene avendolo fatto per due anni alla corsa in Polonia: è di per sé pericoloso perché il gruppo arriva lanciatissimo dopo una discesina piombi sul traguardo alla massima velocità, se non siamo sugli 80 km/h nel pieno della volata ci siamo molto vicini. Quando succedono queste cose ti fermi un attimo a pensare quante volte noi rischiamo tantissimo. Però alla fine il giorno dopo si riparte, magari continui a pensare a quello che è accaduto, ma quando arriva l’ultimo chilometro ti ributti nella mischia a sgomitare. In fondo è il nostro lavoro e lo abbiamo scelto noi”.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Una crescita costante nei numeri e nell’affetto da parte degli appassionati di ciclismo: la sesta edizione della BERGHEM#molamia, l’innovativa Granfondo ciclistica andata in scena domenica 15 giugno a Gazzaniga, si è confermata un autentico successo. Con 2.107 iscritti, l’edizione 2025...


È un inizio di Giro Next Gen decisamente poco fortunato e condizionato da malesseri fisici quello della Sissio Team. Nel leggere l’ordine d’arrivo della seconda tappa del Giro Next Gen siamo rimasti colpiti notando tre atleti della Sissio Team tra...


Settimana scorsa Giorgia Monguzzi ha raccontato sul sito un evento speciale che ha visto protagonista Lorenzo Fortunato con la sua maglia azzurra al Museo del Ghisallo. Nell'occasione, la nostra inviata ha intervistato lo scalatore bolognese della XDS Astana per approfondire...


Mirko Bozzola ha tagliato il traguardo di Cantù praticamente incredulo, un terzo posto che vale d’oro e soprattutto gli dà una carica incredibile. Ad aspettarlo dopo l’arrivo, insieme allo staff della S.C. Padovani ci sono Paolo ed Alessandro Guerciotti pieni...


Parla italiano la seconda tappa del Tour de Suisse, la Aarau - Schwarzsee di 177 km: a cogliere il successo è stato Vincenzo Albanese che ha regolato l’elvetico Fabio Christen della Q36.5 e il britannico Lewsi Askey della Groupama FDJ....


130 km di fuga, di cui oltre 60 in solitaria, oggi nella seconda tappa del Giro Next Gen Jonathan Vervenne ha fatto quella che può essere definita una piccola impresa. Il suo obiettivo era quello di vincere la cronometro individuale...


A partire dal 2026, il Critérium du Dauphiné assumerà un nuovo nome e diventerà Tour Auvergne-Rhône-Alpes, riflettendo il sostegno sempre crescente della Regione ospitante. La vibrante tavolozza di paesaggi della regione Auvergne-Rhône-Alpes ha portato la gara a un livello completamente...


Con il trionfo ottenuto nell’edizione 2025, Tadej Pogacar è diventato il 52° ciclista a scrivere il proprio nome nell'albo d'oro del Giro del Delfinato, il terzo capace di firmare il massimo risultato vestendo la maglia iridata dopo i francesi Louison...


Nella seconda tappa del Giro Next Gen, la Rho Fiera / Cantù di 146 chilometri, fa festa il belga Jonathan Vervenne. Il 22enne della Soudal Quick-Step Devo Team ha tagliato il traguado della cittadina brianzola con 30" di vantaggio su Aubin...


È sembrato quasi (ma è solo una suggestione, certo!) che, lassù tra i cieli, qualcuno seguisse il pedalare di Fabio, ne ascoltasse i battiti cardiaci, si preoccupasse per la sua fatica… E riempisse quindi d’aria i polmoni per soffiare via...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024