POZZATO: «I CAMPIONATI ITALIANI A PORTE CHIUSE? NON AVREBBE SENSO»

PROFESSIONISTI | 12/05/2020 | 08:15
di Carlo Malvestio

Come tutte le personalità coinvolte in eventi sportivi, anche Filippo Pozzato e i suoi Campionati Italiani 2020 stanno vivendo un periodo di attesa e incertezza. Promosso come un evento innovativo per il panorama sportivo italiano e pronto ad avvicinare la gente al ciclismo, la rassegna nazionale organizzata dal vicentino insieme a Jonny Moletta a Bassano del Grappa (VI) e Cittadella (PD) rischia di dover fronteggiare, suo malgrado, il peggior scenario possibile, ovvero quello di dover tenere il pubblico lontano dall’evento.


Le date indicate dall’UCI per i Campionati Nazionali sono il 21-23 agosto: «C'è un calendario stilato dall'UCI ma poi sarà il Ministero della Sanità a dare il via libera. Non voglio fare il pessimista, ma secondo me la questione non è così semplice come si vuol far credere – spiega Pozzato a tuttobiciweb -. Quelle date sarebbero l’ideale ma la questione è una sola: se avremo restrizioni, se dovremo correre a porte chiuse, ha veramente senso organizzarlo? La nostra idea era di creare una festa, di fare assembramenti e non di evitarli. Una corsa senza pubblico per me non ha senso e credo che anche gli atleti siano d'accordo su questo punto. Fare una gara normale è proprio quello che non vogliamo».


A questo punto non è da escludere che l’ex campione italiano decida di passare la mano a qualcun altro, per dare appuntamento ai tifosi nel 2021, quando, si spera, avrà l’opportunità di dare forma a tutti i suoi desideri: «Sono in contatto settimanalmente con Renato Di Rocco, ma quasi nulla dipende da noi. Appena ci arriverà un protocollo con le varie norme sanitarie da seguire potremo prendere una decisione. Il cambio di data non è un problema, appena mi arrivano nuove notizie mi confronto con Regione e comuni, perché agli sponsor un giorno o l'altro non cambia nulla, e mi hanno dato il via libera per il 21-23 agosto. Però anche loro avevano appoggiato questa iniziativa per creare un bell'evento con tanto pubblico. Se così non dovesse essere, forse, avrebbe più senso rimandare tutto all'anno prossimo».

Infine, inevitabile un commento sul tanto discusso nuovo calendario, che vede il Giro d’Italia e RCS schiacciati dal Tour de France e ASO. Pozzato - che da sempre invoca una rivoluzione politica del ciclismo - non avrebbe mai potuto scegliere di fare la Corsa Rosa: «Tutte le classiche più belle sono in contemporanea, quindi credo che gli specialisti delle corse di un giorno al Giro non ci andranno. Il Tour comanda il mondo. L'UCI ha scelto la data del Tour, del Mondiale e al resto ha detto "arrangiatevi". Questa è la loro filosofia e per cambiarla ci vorrebbero anni cominciando ora. Il Giro d'Italia avrà probabilmente una delle partecipazioni più povere degli ultimi anni. E questa è tutta una questione di potere politico, che l'Italia e RCS non hanno».

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COMMENTI
mha!!
12 maggio 2020 11:45 paoletta
bhe che i corridori non siano d'accordo di correre a porte chiuse lo dici tu!! ...Sinceramente penso che per il corridore in questo momento l'importante sia tornare a correre e basta!!

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