BETTIOL. «SARA' CRISI? SEDIAMOCI ATTORNO A UN TAVOLO E DISCUTIAMONE»

PROFESSIONISTI | 01/04/2020 | 07:43
di Stefano Fiori

Alberto Bettiol è fisicamente a Lugano, al tempo del coronavirus, ma il suo cuore e la sua mente sono in Toscana, a Castelfiorentino, dove si trovano i suoi affetti più cari e tanti amici: «Manco dalla Toscana da febbraio, sono rientrato in Svizzera proprio quando si è acuita la crisi relativa al coronavirus. Comunque utilizzo Skype, Whatsapp e i social ogni giorno per parlare con i miei genitori Marco e Laura e con mio fratello Cosimo. La mia fidanzata, Giulia, è rimasta bloccata a casa proprio quando stava per raggiungermi, a causa delle sopravvenute limitazioni agli spostamenti. Nessuno avrebbe mai immaginato che scoppiasse una pandemia simile, tale da avere sviluppi preoccupanti anche in Toscana, come mi ha confermato il sindaco di Castelfiorentino».


Alberto è comunque un ottimista, una persona che vede sempre il bicchiere mezzo pieno e che persegue i propri obiettivi con calma e determinazione assoluta. Il suo palmarès lo testimonia: dopo gli importanti trascorsi nelle categorie minori, è passato professionista nel 2014 con il team Cannondale ed ha ottenuto la prima vittoria con la BMC nel 2018, la cronosquadre alla Tirreno-Adriatico. La consacrazione a talento emergente e qualcosina in più, è arrivata lo scorso anno, quando ha dominato il Giro delle Fiandre in maglia EF Pro Cycling Team.


Ottimo l'avvio del 2020, con la vittoria nella cronotappa e il secondo posto nella classifica finale dell'Etoile di Besseges, in Francia, ma poi...
«Poi, purtroppo, è arrivato questo coronavirus che ha fermato ogni cosa. A dire il vero qui in Svizzera non siamo isolati nelle abitazioni come accade in Italia, la gente esce anche se non si possono fare assembramenti con più di cinque persone e c'è un minimo di vita sociale anche se la preoccupazione è latente. Insieme ad altri ciclisti italiani che risiedono a Lugano possiamo effettuare addirittura delle sedute d'allenamento in bici ma, ad essere sincero, questa opportunità non mi piace affatto. Penso che se qualcuno di noi cade e si fa male, ben difficilmente potrebbe poi avere assistenza e cure appropriate negli ospedali, pressoché saturi per i ricoveri dovuti al virus».

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, Bettiol non è arrabbiato per lo stop imposto all'attività ciclistica.
«La prendo con filosofia, com'è nel mio carattere. Quest'anno effettivamente ero partito molto bene  e pensavo di poter disputare un'ottima Tirreno-Adriatico, ma di fronte a queste tragedie bisogna pensare che, quando c'è gente che soffre e muore come a Bergamo e in Lombardia, tutto il resto dovrebbe passare in second'ordine. Mi ha fatto male al cuore vedere l'esercito e la sfilata di bare nel baergamasco, dove ho amici e colleghi che stanno vivendo ore tragiche: un esempio su tutti è Sonny Colbrelli».

Nessun rimpianto per mondiali e Olimpiadi?
«Dopo il rinvio delle Olimpiadi, spero tuttora che l'attività ciclistica possa riprendere in tempo utile almeno per salvare la stagione 2020. La maglia azzurra mi ha sempre fornito grandi motivazioni e con il CT Cassani esiste un bellissimo rapporto di fiducia reciproca. Lui sa che se gli dico di essere pronto questa è la verità, com'è accaduto ai mondiali di Bergen e di Harrogate. Io non baro mai, se capisco di non essere all'altezza, allora mi chiamo fuori per primo».

Nel calcio sembrano esserci più contagiati che nel ciclismo.
«E' così perché nel calcio sono stati fatti i tamponi, mentre nel ciclismo quasi nessuno si è sottoposto a questo test ma è da gennaio che in gruppo circolavano voci di una strana influenza, diversa da quelle abituali. Anche alla Parigi-Nizza in molti avevano il dubbio che ci fossero in gara dei contagiati, ma non si è approfondito l'argomento».

Intanto i calciatori non sembrano voler accettare di buon grado una riduzione del loro stipendio.
«Non mi stupisco affatto. Noi ciclisti, anche se non gareggiamo, abbiamo in questi giorni tanti impegni, su Instagram, Whatsapp, con gare sui rulli eccetera. Quindi, in teoria, lo stipendio dovremmo percepirlo ugualmente; comunque mi dichiaro pronto a devolvere il 10% delle mie spettanze se questi soldi saranno spesi per la terapia intensiva negli ospedali in prima linea contro il virus e questo lo farei molto volentieri».

Nel dopo-virus si paventa una crisi economica epocale, che inevitabilmente toccherà anche gli sponsor dello sport.
«Mi sembra inevitabile e ritengo che presto sarà utile mettersi, noi addetti ai lavori e gli sponsor, attorno a un tavolo per discutere concretamente sul da farsi, cercando di evitare soluzioni drastiche».

La conclusione dell'intervista non può che riguardare il coronavirus.
«Ho l'impressione che in Italia si sia perso troppo tempo, specialmente all'inizio del contagio. In Svizzera si stanno organizzando meglio, pur senza chiudere tutto o costringere la gente a “detenzioni” casalinghe. La popolazione qui è molto più disciplinata. Comunque questa pandemia è terribile, a me sembra di vivere in un film e l'auspicio è che si arrivi prima possibile a realizzare un vaccino efficace, anche per far riflettere seriamente tutti coloro che negli anni passati si erano schierati apertamente contro ogni tipo di vaccino».

Copyright © TBW
COMMENTI
Ultima frase non mi piace
1 aprile 2020 09:08 venetacyclismo
Caro Bettiol , non sono dccordo con il tuo ultimo pensiero, Italia in ritardo? non mi pare e allora Francia , Spagna, Inghilterra ? La svizzera lasciamo perdere due gatti e un cane e qualche ciclista , chissà come mai , per favore non parlare di queste cose perchè la cosa mi disturdìba molto, e se entriamo nel discorso è un pentolone che fa tristezza. No la Svizzera nooooooooooo

Svizzera
1 aprile 2020 11:30 Anbronte
Ad oggi 17000 positivi e circa 500 morti , le aziende del Ticino chiuse. Sicuro che vive in Svizzera?

Ma che razza di commento....
1 aprile 2020 11:55 andy48
venetacyclismo: Bettiol avra' pure il diritto, come tutti, di esprimere un suo parere, o no? il nostro governo non si e' comportato molto bene--anzi e' additato da recentissimi studi come un modello da NON seguire. Se poi altri Paesi hanno commesso errori analoghi, cio' non giustifica i nostri tentennamenti e l'incoscienza di molti concittadini. Io sto cercando una mascherina da quattro settimane, invano: in Austria le distribuiscono gratis all'entrata dei supermercati.... E poi: che significa: noo, la Svizzera nooo? Si tratta di un Paese che funziona bene a fronte di un carico fiscale che e' la meta' del nostro. E sui "no vax" io sono d'accordissimo con Bettiol.

Basta esterofili
1 aprile 2020 12:42 cocco88
Per usare un paragone ciclistico ... L Italia ha tirato ( essendo stata la prima nazione ad essere colpita ) e le altre nazioni sono state in scia( vedendo i sviluppo italiani e copiando le nostre misure ) ... ecco perché l’Italia sembra che abbia fatto più fatica ... tutto qua

x il sig Bettiol
1 aprile 2020 17:41 limatore
Non mi sembra che la Svizzera sia messa meglio.
https://www.swissinfo.ch/ita/epidemia_coronavirus--la-situazione-in-svizzera/45590960

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Non c'è storia con Lorena Wiebes in volata. La campionessa olandese concede il bis e trionfa anche nella seconda tappa della Simac Ladies Tour, partenza e arrivo a Gennep dopo 124 chilometri. La olandese del Team SD Worx Protime vince...


E' ancora una volta Olav Kooij a dettare legge in volata. L'alfiere della Visma Lease a Bike, vincitore ieri e leader della classifica generale del Tour of Britain, si è imposto facilmente a Stowmarket dove si è appena conclusa la seconda tappa della...


Intervistato da Eurosport durante la tappa in corso della Vuelta, il team manager della UAE Joxean Matxin ha così commentato la vicenda Ayuso e in particolare le dichiarazioni al vetriolo rilasciate ieri mattina dal corridore in seguito al comunicato della...


Dopo due stagioni in cui ha vestito la maglia Laboral Kutxa - Fundación Euskadi ottenendo una vittoria e diversi piazzamenti, Laura Tomasi è pronta a scrivere una nuova pagina della sua carriera ciclistica. La 26enne trevigiana di Miane dal prossimo...


L'associazione mondiale dei ciclisti professionisti esprime profonda inquietudine e ferma condanna per le azioni che stanno mettendo in pericolo i corridori durante la Vuelta a España: è inaccettabile che dei gruppi di persone, di qualsiasi tipologia e a prescindere dalla...


Lo sfogo di Simone Petilli arriva direttamente dalla Spagna, poco prima della partenza della tappa numero 11 della Vuelta. Il corridore lecchese della Intermarché – Wanty ha sul corpo i segni di una caduta occorsagli ieri, quando un gruppo di...


Filippo Baroncini ha prolungato il contratto che lo lega al Team UAE Team Emirates – XRG fino alla fine del 2027: la notizia è arrivata poco fa direttamente dal team emiratino. Il corridore ravennate, che proprio ieri ha lasciato l’ospedale...


Dalla prossima stagione Andrea Vendrame sarà un corridore del Team Jayco AlUla: il ciclista veneto ha firmato un contratto biennale con la squadra australiana. l'atleta trentunenne è un corridore completo, vincitore di due tappe al Giro d’Italia, e può vantare successi...


Il marchio di abbigliamento ciclistico premium Pas Normal Studios è orgoglioso di annunciare il lancio ufficiale della sua esclusiva collaborazione con il leggendario produttore italiano di biciclette Colnago: Pas Normal Studios x Colnago C68. Creata per celebrare il decimo anniversario di Pas Normal...


Prendete le strade mai pianeggianti dei Paesi Baschi, infarcitele di salite più o meno dure, condite tutto con un chilometraggio ridotto, shakerate il tutto e avrete il piatto della tappa numero undici della Vuelta. per seguire il racconto in diretta...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024