CORONAVIRUS. FCI E ACCPI CHIEDONO AI CORRIDORI PROFESSIONISTI DI FERMARSI

PROFESSIONISTI | 18/03/2020 | 19:41

L’emergenza sociale che stiamo vivendo prelude a una svolta epocale che segnerà il nostro futuro in modo indelebile. Saranno le nostre scelte, i nostri comportamenti a decidere per il meglio o per il peggio. Ed il ciclismo Italiano è chiamato a dare il suo contributo positivo, come ha sempre fatto nei momenti critici della nostra storia.


Il momento difficile di tutto il nostro Paese, lo abbiamo visto, si è allargato a una dimensione globale e riguarda non solo lo sport ma la nostra vita quotidiana, il nostro futuro. Mai come in questa evenienza il ciclismo è metafora di vita e può e deve essere fonte di ispirazione.


Con questa premessa, alfine di tutelare la salute degli atleti e di coloro che sono coinvolti nell’attività ciclistica, in linea con quanto disposto dall’UCI, la Federazione Ciclistica Italiana ha disposto la sospensione di tutta l'attività fino alla fine di aprile. Inoltre il presidente Di Rocco ha proposto all’ACCPI di rinunciare all’opportunità concessa dal DPCM ai corridori professionisti e gli azzurri olimpici di allenarsi su strada, anche per facilitare il lavoro delle forze dell’ordine, già fortemente impegnate.

Così il commento del Presidente della Federazione Ciclistica Italiana: “Ci auspichiamo che alla ripresa dell’attività internazionale l’UCI tenga conto (come dichiarato nel comunicato stampa di oggi) dei principi di equità tecnica nei confronti di tutti quegli atleti che per l’emergenza sanitaria sono costretti ad una sosta forzata. In questo momento, però, la salute generale deve avere la prevalenza ed è il principio che guida le nostre decisioni. Non ci aspettavamo questa tempesta, ma è arrivata - continua Di Rocco - Ed ora siamo in piena salita, nel tratto più duro. Più impervio. E per poter arrivare in cima e scollinare, dobbiamo fare Squadra. Perché i nostri successi nel mondo ci hanno insegnato che solo se fai Squadra vinci. Noi ci siamo abituati: è la legge del ciclismo. Ma oggi è la legge che vale per tutti. Per poter scollinare e raggiungere il traguardo insieme, ognuno di noi deve sacrificare qualcosa che ci appartiene, deve rinunciare a pedalare all’aria aperta, sulle strade d’Italia. Il ciclismo italiano è capace di fermarsi quando è necessario. Il “surplace” è uno dei fondamentali che consente di vincere le sfide. Lo abbiamo fatto appena è scoppiata l’emergenza, e per questo vorrei rivolgere un grazie a tutti gli organizzatori di gare che, appena sarà loro possibile, si metteranno di nuovo al lavoro. Il ciclismo Italiano è anche capace di supportare a diffondere messaggi fondamentali che in questo momento devono essere impattanti come: “Distanti ma uniti”, “io resto a casa”, campagne a cui i nostri Azzurri, che ringrazio, hanno aderito continuando a farlo sui canali Social. Per poter guardare al futuro, anche a quello immediato, alleniamoci da casa e seguiamo le indicazioni governative”  

Cristian Salvato, presidente dell’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani, accoglie la proposta lanciata dalla FCI con senso di responsabilità civica: “In questa fase di estrema emergenza e con decreti in continua evoluzione, chiediamo ai nostri associati questo sacrificio per il bene comune. Le nostre campionesse e i nostri campioni daranno il buon esempio allenandosi da casa. Rinunciare a uscire per qualche giorno su strada è un gesto di buon senso che già parecchi ciclisti e cicliste della massima categoria avevano intrapreso volontariamente e che allarghiamo a tutti. Anche un banale incidente potrebbe comportare lavoro in più al personale ospedaliero impegnato nella durissima battaglia al maledetto coronavirus. Oggi più che mai dobbiamo essere Squadra, come gli azzurri sanno fare meglio di chiunque al mondo. La situazione è in continua evoluzione e speriamo che a breve i ragazzi e le ragazze che hanno nel mirino i Giochi Olimpici di Tokyo 2020 e tanti altri appuntamenti importanti possano tornare in sella senza pensieri, ma ora la nostra morale ci impone lo stop. Anche se a oggi in Italia potrebbero allenarsi, è meglio per tutti fermarsi come già hanno fatto in altri paesi. Realisticamente la prima gara non sarà prima di tre mesi, dobbiamo ragionare come se fossimo in inverno. Ricarichiamo la mente, lo spirito e le pile, stiamo vicini ai nostri cari, concentriamoci su ciò che è davvero fondamentale, la salute. Quando ritorneremo, saremo più forti di prima”. 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Miguelon
18 marzo 2020 21:37 lele
Ora lasciam che gli amatori interpretino il decreto.

bravi
19 marzo 2020 16:27 AleC
Ho visto che già diversi corridori si allenano esclusivamente indoor. Per gli altri, quantomeno fare le discese "col freno a mano tirato" è d'obbligo.
Un altro aspetto da tenere in conto è che se hai guasti alla bici non risolvibili, oppure cadi, ti fai male ma non necessiti proprio dell'ambulanza, potrebbe essere un bel problema venire a farsi recuperare.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Per Jonathan Milan la vittoria di tappa al Tour de France ancora non è arrivata ma per il friulano, che oggi è arrivato secondo sul traguardo della terza tappa dietro Merlier, è arrivata la soddisfazione di aver conquistato la maglia...


Tim Merlier ha vinto la terza tappa del Tour de France (il suo secondo successo in carriera alla Grande Boucle ndr), la Valencienne-Dunkerque di 178, 3 km bruciando Jonathan Milan al fotofinish. Sarà una tappa che verrà ricordata per le...


Ad Aprica tutti si aspettavano la zampata di un’atleta gigantesca, circolavano i nomi di Lotte Kopecky, addirittura Lorena Wiebes, ma poi è arrivata lei, Anna Henderson che con una zampata incredibile ha stravolto i piani di tutti quanti. A  circa...


Una tappa che procede a velocità relativamente tranquilla, si anima nel modo peggiore all'altezza del traguardo volante di Isbergues, ad una sessantina di chilometri dal traguardo di Dunkerque. Quando è partita la volata per il traguardo - volata difficile perché...


C'è un uomo che in questi giorni sta pedalando sulle strade del Tour: è stato avvistato sabato a Lilla e ieri è uscito in bici con Thor Hushovd, il general manager della Uno-X Mobility. L'uomo che pedala, indossando proprio i...


Anna Henderson strappa la maglia rosa del Giro d'Italia Women dalle spalle di Marlen Reusser. La britannica della Lidl Trek ha vinto la Clusone/Aprica, seconda tappa della corsa, coronando nel migliore dei modi una fuga iniziata a quaranta chilometri dal traguardo...


I giornalisti danesi hanno subito cercato Jonas Vingegaard per avere le sue reazioni all'intervista rilasciata dalla moglie Trine. Il danese ha spiegato ai microfoni di feltet.dk: «Non mi sento certo esaurito. È vero, ci sono molti allenamenti e ritiri in...


È stata davvero una disavventura, quella occorsa alla Cofidis, vittima di un furto nella notte fra sabato e domenica. Una corsa contro il tempo per lo staff Cofidis e i suoi partner Look e Campagnolo per porre rimedio e continuare...


Da una parte c’è Jonas Vingegaard che ha iniziato il Tour de France con uno spirito nuovo al punto che ieri ha anche tentato un attacco nel finale e poi si è gettato nella volata conquistando il terzo posto, dall’altra...


DECATHLON e AG2R LA MONDIALE annunciano un cambiamento nella struttura azionaria di France Cyclisme, l'entità legale del team DECATHLON AG2R LA MONDIALE. Dalla fine della stagione 2025, DECATHLON diventerà l'unico proprietario del team, subentrando ad AG2R LA MONDIALE. Un'eredità di...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024