«NIENTE GIOCHI, SIETE DONNE». DISTRUTTI BICI E SOGNI DELLE AFGHANE

NEWS | 24/01/2020 | 15:20
di Francesca Monzone

È un pugno nello stomaco. È qualcosa che va oltre lo sport e il ciclismo. Un grido di denuncia che non può restare inascoltato. Tutto si può dire tranne che l'andare in bicicleta sia pratica empia e blasfema. Eppure ci sono angoli del mondo (che poi tanto angoli non sono...) in cui alle donne le due ruote sono ancora vietate. Ce lo acconta molto bene Francesca Monzone in questo articolo apparso oggi sulle pagine de Il Messaggero.


Sognavano di andare alle Olimpiadi di Tokyo e di sentirsi come tutte le altre ragazze, ma il loro sogno è finito in tanti pezzi, così come le bici con le quali avevano scoperto la libertà. Loro sono le ragazze della nazionale femminile di ciclismo dell’Afghanistan, un gruppo di atlete che per affermare i loro diritti è costretto a lottare ogni giorno.


Questa è la storia di Rukhsar Habibzai che a soli 22 anni allena e coordina queste ragazze, che vivono tra Kabul, Balkh, Bamyan e Faryab. È anche la storia di Malika, Frozan, Zahra e Zhala, candidate al premio Nobel per la pace nel 2016 e che oggi vivono lontane dalla loro terra, perché costrette a scappare. A proteggere le cicliste afghane c’è anche un giovane uomo, è Fazli Ahmad Fazli, il presidente della loro Federazione Ciclistica. Rukhasar segue personalmente queste ragazze, che sono 75 in tutto il Paese. Lei vorrebbe cambiare la mentalità della sua gente, dove una donna che va in bici, ancora viene presa a sassate, perchè quella libertà, è per le donne occidentali e non per loro. «Anche io ho un sogno - ha detto Rukhasar- vorrei che il ciclismo diventasse parte della nostra cultura. Sarebbe bello vedere le nostre ragazze pedalare felici senza paura. Io sono una atleta e vorrei che a me e a tutte le donne venisse data la possibilità di allenarsi e gareggiare, perché noi possiamo vincere competizioni importanti».

LA PROVOCAZIONE. L’Afghanistan non è solo il Paese dei post talebani, è quella terra dove una donna che va in bici è un tabù, dà scandalo e disonora la famiglia: salire su un sellino viene visto come una provocazione sessuale.

Le ragazze di Rukhasar e Fazli Ahmad non porteranno la loro bandiera ai Giochi Olimpici di Tokyo. Quel progetto nato nel 2016, si è spento nel 2019, con una mancata qualificazione. Per qualificarsi 5 atlete dovevano prendere parte a gare ben precise, ma quelle bici ricevute in dono dalla giornalista statunitense Shannon Galpin, erano ormai troppo danneggiate per sostenere una gara.

Fazli Ahmad aveva chiesto aiuto all’Uci (Unione Ciclistica Internazionale) ma le nuove bici non sono mai arrivate. E allora l’Italia, con la sua Federazione, ha deciso di offrire un aiuto concreto alle atlete afgane.

Renato Di Rocco, presidente della Federazione Ciclistica Italiana e vice presidente della Uci, si impegnerà affinché per queste giovani venga attuato uno dei progetti finalizzato allo sviluppo dello sport nelle nazioni più deboli. «L’Italia e la nostra federazione saranno in prima linea per aiutare queste atlete. Chiederemo i visti per farle arrivare in Italia e fare degli allenamenti con i nostri tecnici e le nostre atlete. Chiariremo anche i motivi per i quali la nazionale afghana, non ha ottenuto i pass per Tokyo».

A coordinare sul campo ci sarà il tecnico Dino Salvoldi, responsabile del settore femminile e che da sempre si è battuto per le pari opportunità nello sport. L’Italia avrà un ruolo importante e farà da ponte con Bruxelles. Attraverso il premio «Combattività della donna», dedicato al ciclismo femminile, le ragazze dell’Afghanistan arriveranno a Bruxelles. Al Parlamento Europeo racconteranno la loro storia. Ad aiutarle ci sarà Guillaume Reynders, esperto avvocato nell’ambito del ciclismo internazionale. Rukhasar con le altre ragazze sanno i rischi che stanno correndo, raccontando la loro storia. Non vogliono più abbassare la testa e vogliono che venga rispettato il loro diritto alla libertà.

Copyright © TBW
COMMENTI
POLITICA
24 gennaio 2020 18:25 alessandro
Non è il luogo giusto per fare polemica e me ne assumo la responsabilità…….Fate leggere questo articolo alle varie BOLDRINI…….

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Messi alle spalle i podi del Mugello e il tris di vittorie a Casalecchio di Reno, il modenese Ale Colnago Team si appresta ad un fine settimana che vedrà impegnati in gara 6 atleti, per gli altri componenti della squadra...


Mattia Gaffuri ce l'ha fatta e sbarca nel WorldTour: nelle prossime due stagioni vestirà la maglia del Team Picnic PostNL. In arrivo anche il francese  Henri-Francois Haquin che indosserà la maglia a due strisce per il 2026. Gaffuri si è...


Il Ciclismo Giovanile è il libro scritto dal dott. Davide Marceca di cui è anche autore. Racconta di piccoli atleti, dei loro sogni, del loro entusiasmo, di gioie e delusioni, di cadute e di riprese, di educazione sportiva e non...


Arriva il passaggio al professionismo con la maglia della MBH Bank Ballan CSB Colpack anche per Christian Bagatin, potente passista di Orino, in provincia di Varese, nato il 14 giugno 2002. Ragazzo solare ed espansivo, è anche ideatore del podcast Fuori dal...


Prologo presenta oggi RAION, la nuova sella che va ad ampliare la già ben allestita gamma All-Road. Realizzata con materiali riciclati e dotata di un riuscito equilibrio tra comfort, versatilità e sostenibilità, conferma la concretezza di Prologo per quanto riguarda la sostenibilità....


“Nome omen” direbbero gli antichi Romani ed è nel nome che si avverte il destino di questa nuova bici Merida. Mission,  ecco a voi la nuova gravel sviluppata per compiere una sola missione, ovvero domare le competizioni più dure e veloci...


In salita attaccava, scattava, staccava. In salita voleva, valeva, volava. In salita era libero, leggero, forse felice. In salita era a suo agio, a suo modo, a sua immagine e somiglianza. In salita era in sella o sui pedali, a...


Con 7 vittorie, 14 podi e 19 top ten quella appena andata in archivio è stata, in puri termini di rendimento, la peggior stagione di Jasper Philipsen dal 2020 a questa parte. Erano cinque anni, infatti, che il velocista...


Dal 18 al 23 novembre torna in scena la Sei Giorni di Gand, conosciuta in tutto il mondo con il nome di Lotto Z6sdaagse Vlaanderen-Gent, una gara che oltre all’aspetto agonistico, conserva tutta la tradizione e il significato del ciclismo...


«Tra giardinaggio, casa e bambine, sono più impegnato ora che durante la stagione». Tranquillo e sereno, Davide Cimolai non sembra certo un corridore senza contratto per la stagione 2026. Anche perché quel contratto, in realtà, non lo sta nemmeno cercando....


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024