L'ORA DEL PASTO. QUANDO LA BICI FA LA STORIA

LIBRI | 25/11/2019 | 07:47
di Marco Pastonesi

 


Lei, la bicicletta: “scuoti-ossa” e “piccola regina”, “grande trionfatrice” e “utensile di lusso”, angelica e satanica, ma anche “una scarpa, un pattino, siete voi stessi, è il vostro piede diventato ruota, è la vostra pelle cangiata in gomma”. E questo era solo l’inizio.


Loro, i ciclisti: “mattoidi” e “acrobati”, “clown” e, per come imparavano ad andare, “rarissimi” (imparavano alla prima lezione), “frequenti” (imparavano alla terza o alla quarta), “rari” (non imparavano prima della decima) e “zucconi” (non imparavano mai). E anche questo era solo l’inizio.

Stefano Pivato ha scritto “Storia sociale della bicicletta” (il Mulino, 252 pagine, 22 euro), due secoli e tre anni da raccontare, spiegare, illustrare, per rivelare, recuperare, interpretare questo ventilatore di umanità, questo moltiplicatore di benessere, questo distributore di emozioni nella sua geografia, religione, cultura. Come non stupirsi davanti al manifesto dei giovani mazziniani, socialisti e anarchici, che protestano: “Mentre il popolo tutto scioccamente accorre, con morbosa dilettazione, ad applaudire al miserevole spettacolo d’incoscienza e di sperpero d’energie che offrono tutti quei giovani ciclisti del Giro d’Italia, noi additiamo alla cittadinanza tutta tale forma di sport, come uno de’ tanti tranelli che l’attuale sistema di governo plutocratico e borghese ha teso all’inconsapevole dabbenaggine delle moltitudini”? Come non sbalordirsi davanti alla pubblicità “Carlo Marx, pneumatico dei giovani socialisti. Compagni ciclisti!, provate la gran marca rossa, invincibile, garantita”? Come non preoccuparsi davanti all’articolo su una rivista intitolato “Ciclisti, armatevi!”: “Nelle attuali condizioni della Pubblica Sicurezza in Italia, un buon revolver è indispensabile per i ciclisti. ‘La Bicicletta’ ha studiato tutti i diversi modelli ed ha trovato quello ideale nel revolver Bulldog a sei colpi, del peso di 300 grammi, del calibro 320”, “caricabile, oltre che a palla, anche a pallini per i cani”?

Docente di Storia contemporanea all’Università di Urbino, autore di altri libri sulla bici (da “La bicicletta e il sol dell’Avvenire”, Ponte alle Grazie, 1992, a “Sia lodato Bartali”, Castelvecchi, 2018), con rigore e profondità, ma anche con leggerezza e affetto, Pivato parte da un’affermazione di Gianni Brera: “Traverso le viti di una bicicletta si può anche scrivere la storia d’Italia”.

Lo fa, in ordine cronologico, scattando dal biciclo fino alla bicicletta, analizzando la nuova religione che divide la gente in ciclofila e ciclofoba, occupandosi dei preti e delle donne, dei soldati e dei socialisti, delle corse e dei campioni, dei partigiani e delle staffette nella Seconda guerra mondiale, anche della bicicletta secondo gli scrittori: “Italiano e latino, versi vernacolari e aulicismi, fogli volanti e canzoni: la bicicletta fatica a rimanere dentro categorie spesso rigide come quelle della letteratura e della poesia: il suo fascino sta nella varietà simbolica e sociale che le forme poetiche e letterarie, anche quelle più inusuali, esprimono”.

Nell’ultimo capitolo Pivato va, volando, dal Dopoguerra fino a oggi, sottolineando il precipizio del 1960 (il boom economico, l’ascesa dell’auto e l’abbandono della bici) e la rinascita del 1973 (la crisi energetica, le domeniche a piedi, la bici come simbolo della nuova coscienza ambientale): “Al di là di ogni ideologia le due ruote, dopo una parabola durata oltre un secolo e depurata dagli eccessi dello sport agonistico, si pongono al centro di una nuova rivoluzione antropologica, anzi di un ‘nuovo umanesimo’ che, secondo Marc Augé, può far ritrovare all’uomo lo spirito dell’infanzia”.

 

 

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
L'ottantesima edizione della Vuelta a España prevede il via dall’Italia, una cronometro a squadre nella settimana di apertura, dieci arrivi in salita (tra cui l'Angliru e la Bola del Mundo), fino a sei possibilità di sprint di gruppo e una...


Poco meno di un mese fa, Mathieu Van der Poel è stato costretto ad abbandonare il Tour de France nel secondo giorno di riposo. L’ex iridato aveva sviluppato una forma di polmonite, ma adesso sta pensando seriamente di andare a...


Dopo essere stato venerdì al Circuito Franco-Belga il miglior piazzato del Team Polti VisitMalta, ieri Alex Martín è stato l’angelo custode di Giovanni Lonardi insieme a Davide Bais in una Poly Normande dominata dai corridori francesi, dove la prima bandierina...


Quando non c’è che la bici. Una bici per andare a lavorare, una bici per andare a studiare, una bici per andare a casa, o semplicemente una bici per cercare tutto questo, lavoro studio casa. Una bici per cominciare a...


L'Unione Ciclistica Internazionale ha sospeso per molestie sessuali il ciclista di enduro Edgar Carballo González. La Commissione Etica, nel provvedimento contro Carballo, ha stabilito che gli atti sessuali non consensuali nei confronti della compagna di squadra Ares Masip ne hanno...


Ferragosto da grande protagonista per Marcin Wlodarski, Juniores polacco dell'Aspiratori Otelli Alchem CWC mattatore in Ungheria nella Nation's Cup Hungary, corsa a tappe internazionale di categoria valida come prova di Coppa delle Nazioni di categoria. Dopo aver conquistato il secondo...


Il Team Iperfinish continua a scrivere pagine vincenti in questa stagione straordinaria, firmando la 19a affermazione del 2025 con una nuova doppietta che porta ancora una volta la firma della compattezza e dello spirito di squadra. Al Trofeo Ekoi Body...


Tre frazioni, più di 352 chilometri da percorrere, tre gran premi della montagna e ventidue squadre al via, in rappresentanza di dodici nazioni provenienti da quattro diversi continenti. Sono i numeri del Giro Mediterraneo in Rosa, la gara internazionale di...


Gran festa per la Anicolor nella gara di casa: doppietta nella crono finale di Lisbona, con Rafael Reis a completare i 16.7 chilometri a quasi 53 all'ora precedendo di 16 secondi il compagno di squadra russo Artem Nych, che da...


Bis stagionale in Toscana per il milanese Marco Zoco del GB Team Pool Cantù, che aveva già vinto nella nostra regione il Gran Premio Sportivi Poggio alla Cavalla in provincia di Pistoia il 1° Giugno. Questa volta Zoco ha avuto...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024