
Ha colpito tutti gli appassionati di ciclismo e non solo la notizia della scomparsa di Giorgio Squinzi, imprenditore, chimico e dirigente sportivo, amministratore unico di Mapei, colosso mondiale della chimica presente anche nel territorio del VCO con lo stabilimento Vinavil di Villadossola. Otre che imprenditore di vaglia un grande appassionato di ciclismo, con il marchio aziendale che ancora oggi è presentissimo nell’ambiente ma soprattutto con la squadra Mapei che dal 1993 al 2002 ha scritto pagine importanti della storia delle due ruote sino a diventare una delle compagini che nel ciclismo hanno lasciato un solco indelebile.
Il Presidente del Comitato Provinciale Vco Giampaolo Cheula è stata atleta nella Mapei Quick Step, con la quale nel 2001 è passato al professionismo, correndoci anche nel 2002, inserito nell’ambizioso ‘Gruppo Giovani’, suo il ricordo: «Giorgio Squinzi era un grande uomo – dice proprio Cheula – era appassionatissimo e competente e va detto che diede una svolta davvero importante su come fare ciclismo oltre una nuova visione su come gestire una squadra, basti pensare al Centro Medico di Castellanza; passai con Mapei nel 2001; è grazie a loro che ho potuto iniziare la mia carriera, c’è un bellissimo aneddoto che riguarda il 2002: vinsi la prima tappa del Circuit des Mines in Francia e presi la maglia gialla corsa che poi portai sino alla fine, a fine gara vedevo i miei tecnici (Luca Guercilena, oggi manager della Trek Segafredo e Roberto Damiani, DS alla Cofidis; ndr) davvero esaltati ma soddisfazione per la vittoria a parte non comprendevo il perchè, mi dissero che, caso vuole, quella era la seicentesima vittoria della Mapei nel ciclismo. In serata ,qundo già eravamo giunti in albergo mi squillò il cellulare, risposi ed era proprio il ‘Dottore’. Rimasi letteralmente impietrito per la telefonata che ovviamente non mi aspettavo; fu gentilissimo, mi fece i complimenti dicendo che era felice che un tale traguardo sia arrivato da un atleta del gruppo giovani che lui aveva fortemente voluto e dalla sua voce si capiva che non era una telefonata di circostanza ma una cosa sentita. Ancora oggi credo sia stata una fortuna ed un orgoglio l’aver fatto parte di quella squadra».
A tutta la famiglia, alla moglie, dottoressa Adriana Spazzoli, ai figli Marco e Veronica e a tutti i cari del dottor Squinzi giungano sincere le più sentite condoglianze di tutti i membri del direttivo del CP Vco.
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