PETACCHI. «IL GIRO? LO VEDO DA CASA, HO ALTRO A CUI PENSARE»

GIRO D'ITALIA | 22/05/2019 | 15:51
di Pier Augusto Stagi

«Pensavo davvero che fosse molto più veloce, invece mi trovo a fare una corsa a tappe, a suon di carte bollate e documenti che arrivano con il contagocce». Alessandro Petacchi è a Lido di Camaiore, con Anna Chiara, Alessandro junior e i loro animali. Dal tono della voce appare sereno «ma alla notte non riesco a chiudere occhio: sono lì a pensare e a ripensare a quegli anni, per ripercorrere tempi che sono apparentemente vicini, ma appaiono oggi lontanissimi. Sono alle prese con la memoria, per ricostruire e scrivere memorie».


Lo raggiungiamo telefonicamente per sapere come sta, e AleJet, come sempre, non si nasconde dietro ad un dito. «Quando mercoledì scorso ho lasciato il Giro, ero davvero convinto di poter tornare presto – ci dice l’ex velocista spezzino -. Dopo due giorni, grazie ai miei avvocati, il professor Enrico Malzaduri e il dottor Franco Pacini, avevamo già risposto all’Uci. Ci avevano anche comunicato che entro il 29 ci avrebbero dato una risposta, ma nel frattempo sono arrivati altri documenti e adesso dobbiamo rispondere, entro venti giorni, con un'altra memoria. Una cosa è certa, a questo punto il Giro me lo guardo da casa, perché ho altro a cui pensare».


Confermi di non aver mai avuto a che fare con questo dottor Schmidt?

«Certo che sì, e l’ha confermato anche lo stesso Danilo Hondo in un’altra intervista televisiva che ha concesso nei giorni scorsi. Gli anni incriminati sono il 2012/2013, anni in cui non correvo più con Danilo, e io ero fermo. In ogni caso i miei legali stanno lavorando sodo, e anche questa sera sarò da loro. Ora la mia priorità è davvero chiudere nel migliore dei modi questa triste faccenda, che mi ha davvero gettato nello sconforto».

È vero che ha chiesto all’Uci di essere ascoltato, ma loro non te lo hanno concesso.

«È così. Mi hanno detto che era sufficiente una memoria, volevano qualcosa di scritto».

Come sta Anna Chiara?

«Molto meglio, grazie a Dio, certo che questa faccenda…».
 
E papà Lucio?

«Anche lui: papà ha la scorza dura».

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