JACOPO GUARNIERI, L'UOMO DELL'ASSIST

GIRO D'ITALIA | 22/05/2019 | 07:42
di Alessandra Giardini

«Siamo tutti terroristi», dice Jacopo Guarnieri dei velocisti, e dunque di se stesso. Poi sorride, per farsi perdonare. Chi pensa che il ciclismo sia uno sport antico o fuori moda dovrebbe farsi un giro qui e vedere come sono i corridori del Duemila. Lunga premessa per dire che avevamo altre opzioni. Parlare di quanta gente ci sia ogni giorno lungo la strada del Giro, da qui l’Italia non sembra neanche un Paese spaccato. Raccontare della lunga fuga di Luca Covili, scalatore modenese, il più giovane del Giro, che sognava di arrivare primo a casa sua. Dire della caduta che ha rotto il gruppo nel finale: Ackermann ne è uscito seminudo e scorticato, Moschetti è stato trasportato all’ospedale, non ha niente di rotto ma non ripartirà. Altrimenti potremmo indagare sul perché Elia Viviani sia arrivato ancora una volta secondo. Questa volta a batterlo è stato Arnaud Demare, alla prima vittoria in carriera al Giro ma non in Italia: tre anni fa vinse la Milano-Sanremo.


Così però non avremmo detto dell’ultimo uomo. C’è sempre qualcuno che lancia la volata per il vincitore, in genere è quello che da dietro alza le braccia come se avesse vinto. Infatti ha vinto, ma il suo nome non rimarrà negli albi d’oro. Guarnieri è l’ultimo uomo di Demare, è nato in Lombardia ma vive in provincia di Piacenza. «L’Italia la conosco poco, mi sa che quest’estate mi faccio un bel giro. Pensa che non sono mai stato a Venezia». Corre da anni in squadre straniere, non aveva mai fatto un Giro. «Mi sembra di essere un neoprofessionista. E’ tutto nuovo. E anche strano, perché conosco tutti». Da due stagioni è alla FDJ, in Francia. «A parte il fatto che ‘sta rivalità i francesi proprio non la sentono, loro ci adorano». 


FIDUCIA. Nessuno vince da solo, meno che mai in volata. E ieri Guarnieri ha fatto un capolavoro, lanciando il suo capitano a 600 metri dal traguardo e portandolo fino a 180 metri dalla linea. Come una fionda. Chissà quando uno decide che la sua vittoria sarà far vincere un altro. «Ho cominciato per istinto di sopravvivenza. Se dovevo sprintare per me ero nervoso, teso, mi sentivo addosso troppa pressione. Quando ho capito che farlo per un altro mi toglieva un peso, mi sono accorto che ero bravo. A me piace avere la fiducia degli altri: in questo modo ce l’ho tutta, il velocista si affida completamente, sono io che lo guido, lui deve soltanto venirmi dietro». E’ una sorta di onnipotenza, di mania di controllo. «So come voglio impostare la volata, e lo faccio. Con Arnaud siamo amici, stiamo insieme metà dell’anno. Lui è uno diretto ma gentile. Mi è sempre piaciuto come si muoveva in corsa. Quando sono arrivato non c’era granché come treno, adesso siamo tra i migliori». Controllo, fiducia, ricerca della perfezione. «Paura quando sono lì non ne ho mai. Dopo, quando mi guardo da fuori magari sì: sono cose che non farei, se ci penso bene. Ma sul momento non avverto il pericolo. Io fuori dalla bici sono uno calmo, non so neanche fare le impennate, non credo che l’adrenalina mi mancherà, non so se andrò a ricercarla dopo il ciclismo».

DIRITTI. Al Giro si è portato due libri, «La macchia umana» di Philip Roth e «Cinzia», graphic novel di Leo Ortolani sulla storia di una transessuale. «L’ho letto in due notti, ho riso un sacco. Il ciclismo non è così mediatico, siamo un po’ più liberi di dire quello che vogliamo, nessuno ci fa caso». Con Guarnieri capita di parlare di Europa, di diritti umani. Capita di dimenticarsi di chiedergli chi vincerà il Giro d’Italia. «Ho una bimba di due anni, Adelaide, non posso non essere preoccupato per la piega che sta prendendo il mondo. L’Italia è su una brutta china, si stanno rimettendo in discussione i diritti, quelli delle donne, degli omosessuali, si torna a parlare di fascismo, è incredibile. Mi capita di pensare che siamo senza futuro, vedo che molti ragazzi se ne vanno, il problema è che il nostro un bel Paese, è difficile andarsene. Ma non si fa altro che spostare l’attenzione su quattro poveretti che vengono sui barconi. Dovremmo essere più bacchettoni nei confronti dei politici, invece facciamo soltanto i tifosi».

dal Corriere dello Sport - Stadio

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Santini Cycling e la squadra World Tour Lidl-Trek annunciano il lancio ufficiale del nuovo kit da gara per il 2026, un progetto che rinnova l’identità visiva della squadra mantenendo salde le sue radici. I colori iconici di Lidl - blu,...


Veronica Ewers ha deciso di dire addio al ciclismo e lo ha fatto pubblicando una lettera intensa e drammatica sul suo profilo Instagram.  «Alcune settimane fa, ho ricevuto i risultati degli esami del sangue che mostravano che i miei livelli...


Protagonista di una importante campagna acquisti che ha portato ad un profondo rinnovamento dell'organico, la Decathlon CMA CGM (la CMA CMG è una compagnia francese di trasporto e spedizione di container. È una delle più grandi compagnie navali a livello mondiale,...


Paolo Savoldelli sarà in studio questa sera a Radiocorsa, in onda alle 20 su Raisport. Con il campione bergamasco si parlerà dei primi ritiri in Spagna, della stagione 2025, di Jonathan Milan, di Giulio Pellizzari, di ‘Regala un Sogno’,...


Tante tappe, un po’ come accade nei Grandi Giri che tanto appassionano noi amanti del ciclismo. La Torcia Olimpica di Milano Cortina sta viaggiando verso il capoluogo lombardo dove il 6 febbraio prossimo è in programma la cerimonia di apertura...


Oggi, giovedì 11 dicembre, viene presentata in tutto il mondo la nuova Factor One,  un modello che ha fatto ampiamente discutere già nel giorno del suo debutto nelle corse al Criterium du Dauphiné 2025, giornata chiusa con uno splendido primo posto...


Nella splendida cornice del Ristorante La Brace di Forcola, sponsor storico della società, si è svolto il tradizionale pranzo sociale del Pedale Senaghese conclusosi con l’attesa lotteria sempre ricca di premi; un appuntamento ormai attesissimo che quest’anno ha assunto un...


Dopo due stagioni in cui ha indossato la maglia iridata, Lotte Kopecky tornerà a correre con i colori sociali e la – rinnovata - maglia della SD Worx Protime. È stata proprio la trentenne belga a presentare la divisa con...


Johan Museeuw parla da un letto d’ospedale, ma il messaggio che ha scelto di affidare ai propri social serve per tranquillizzare i suoi tifosi e gli appassionati di ciclismo e spiegare ciò che gli è successo. Il sessantenne belga, che...


A iniziativa del comitato provinciale FCI Macerata si è tenuta a Recanati presso l’Aula Magna del Palazzo Comunale la festa di fine anno con la passerella di atleti e società che hanno movimentato la stagione 2025 a suon di pedalate...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024