PALLINI. «DORME, RIDE, PEDALA: ECCO IL MIO NIBALI»

GIRO D'ITALIA | 21/05/2019 | 09:17
di Alessandra Giardini

Li senti ridere da fuori, mentre vorresti che il primo sole del Giro non finisse più. C’è il mare, e il rumore che fa la Romagna quando si prepara all’estate: martelli, trattori, rastrelli, da qualche parte anche un trapano. Ma quella risata copre tutto. A ridere è Vincenzo Nibali, che ha appena finito la sua sgambata, unica fatica del primo giorno di riposo. E’ dall’inizio dell’anno che lo vediamo diverso dal solito. Più sorridente, più aperto. «Più tranquillo, più rilassato, anche più disponibile verso i tifosi», conferma Michele Pallini. Lui è l’uomo che ha Nibali fra le mani, letteralmente. Il suo massaggiatore, il suo confidente, quello che conosce il fuoriclasse della Bahrain Merida meglio di chiunque. Pisano, 48 anni, un papà che tifava Coppi, Pallini è diffidente quasi quanto il suo corridore. E come lui, quando si fida è per sempre. «Caratterialmente siamo uguali. Certi giorni ci diciamo una parola, forse due. Non ci rompiamo le scatole. Facciamo certi viaggi in macchina, centinaia di chilometri in silenzio». In genere uno dorme e l’altro guida. «La sera non andrebbe mai a dormire, la mattina non vorrebbe svegliarsi. Di giorno si addormenta appena può, è la sua forza. L’altro giorno, per andare dal traguardo di L’Aquila all’albergo c’erano cinquanta chilometri. Appena è salito sul minivan si è lamentato: come sono scomodi questi sedili. Tre minuti più tardi stava già dormendo, lo abbiamo svegliato quando siamo arrivati».


DIFFERENZE. Uno dei segreti del gruppo è il fatto di lottare per un obiettivo importante come il Giro: per molti è una novità, e porta adrenalina. L’altro segreto è la lingua: è un gruppo tutto italiano, con l’eccezione di Grega Bole, sloveno che viene dall’hockey su ghiaccio, che però l’italiano lo capisce e lo parla. Pallini torna su Nibali. «L’ottanta per cento della tranquillità gli viene dalla consapevolezza di aver fatto tutto al meglio. L’altro venti glielo dà il fatto di non dover più dimostrare niente a nessuno, non ha più il coltello fra i denti. In compenso ha l’esperienza per sapere come e quando muoversi in gara». Pallini è quello che lo aspetta al traguardo, è il primo a prendersi cura di lui, un asciugamano sul collo e le parole giuste. «I due Giri vinti sono stati completamente diversi: nel 2013 si sentiva superiore, non ce n’era per nessuno; nel 2016 è stato un inseguimento con se stesso, c’è stata un po’ di tensione, poi in due tappe è cambiato tutto». 


ALCHIMIE. Michele e Vincenzo si sono incontrati per la prima volta nel 2007, in Cina. «Era una preolimpica. La prima impressione non fu buonissima. Poi ho cominciato a lavorare con lui ed è nata l’alchimia. Qualcosa di unico. Ogni tanto mi capite di pensare a quando lui smetterà: non so cosa farò, non ritroverò mai niente del genere». Il suo lavoro è una magia. «Devo ripristinare la muscolatura come se non avesse corso. Sul lettino mi mette in mano la sua vita: non soltanto fisicamente, totalmente». In dodici anni hanno litigato due o tre volte al massimo, «diciamo due», e il primo a telefonare per fare pace è sempre stato Vincenzo, «perché avevo ragione io». Fuori all’improvviso si sente confusione. Nibali ha parlato di Roglic, «sì, me lo aspettavo così forte, e le crono sono il suo terreno, adesso però arrivano le montagne, che sono il mio terreno, lui qualche volta ha dimostrato di avere delle piccole lacune in salita, vedremo se le ha colmate». E’ pacifico, tranquillo. Non possiamo non pensare a quello che ci ha sempre raccontato, che quando ha vinto le corse importanti era sempre arrabbiato, per un motivo o per l’altro. Pallini alza le braccia, «vedrai che da qui alla fine un motivo per arrabbiarsi lo trova, non ti preoccupare». E ride. E’ proprio un vizio.

dal Corriere dello Sport - Stadio

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il britannico Oscar Onley si è imposto nella quinta tappa del Tour de Suisse che oggi ha impegnato il gruppo da La Punt a Santa Maria in Calanca. Il 22enne atleta della  Picnic PostNL ha battuto João Almeida, vincitore ieri mentre al...


Dopo il successo di Seth Dunwoody oggi a conquistare la vittoria di tappa al Giro Next Gen sul traguardo di Gavi è stato un altro irlandese,  Adam Rafferty. Il 19enne della Hagens Berman Jayco, intervistato dopo l'arrivo ha spiegato deve un po'...


Jasper Philipsen ha vinto la seconda tappa del Baloise Belgium Tour. L'atleta della Alpecin - Deceuninck ha ottenuto il 53esimo successo della sua carriera sul traguardo di Putte regolando il colombiano della UAE Team Emirates Juan Sebastián Molano e Jenno Berckmoes, 24enne della Lotto...


La Lega del Ciclismo Professionistico ha accolto con grande favore la richiesta degli organizzatori del Campionato Italiano Donne Élite dell’AS Boario di Ezio Maffi, che ringraziamo per aver scelto di far parte della Coppa Italia delle Regioni 2025, che la...


Seconda vittoria stagionale per Marijn van den Berg che, rispettando i pronostici per la frazione odierna, si è aggiudicato allo sprint la seconda tappa della Route d’Occitanie, la Gignac Vallée de L'Herault-Carmaux Ségala di 195 chilometri. Lo sprinter olandese non...


Quest'oggi a Milano, al belvedere del 39° piano di Palazzo Lombardia, si è alzato ufficialmente il sipario sui Campionati Italiani di ciclismo Donne e Under 23 che si svolgeranno sabato 28 e domenica 29 giugno a Darfo Boario Terme (BS)....


Adam Rafferty ha vinto la quinta tappa del Giro d'Italia Next Gen. L'azione decisiva nel finale, dopo essersi inserito nella fuga giusta: l'irlandese della HBG trionfa nella Fiorenzuola D'Arda - Gavi di 153 km, ma la vera notizia riguarda Lucke...


Gino Mader non è mai stato dimenticato, ma continua a vivere nei cuori dei tifosi e di chi fa parte del mondo del ciclismo. Sono passati due anni da quel tragico 16 giugno quando il giovane ciclista svizzero uscì fuori...


Piuro e la Valchiavenna hanno accolto l’arrivo della 4ª tappa del Tour de Suisse con il successo del portoghese João Almeida, fidato scudiero di Tadej Pogačar, che sarà con lo sloveno nella squadra che prenderà parte al Tour de France....


È stato professionista dal 1989 al 2006 e  ha partecipato a 11 edizioni del Giro d’Italia, ora Dmitry Konyshev al Giro Next Gen con la S.C. Padovani Polo Cherry Bank formazione che guida dall’ammiraglia. Questa mattina alla partenza da Fiorenzuola...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024