GIRO D'ONORE, TUTTO L'ORGOGLIO DELL'ITALIA CHE PEDALA. LIVE&GALLERY

PREMI | 04/12/2018 | 11:15
di Guido La Marca

L'Italia che pedala celebra a Milano una stagione davvero eccezionale. Nella Sala 1 del Cinema Maestoso nel cuore di City Life, il nuovo quartiere divenuto simbolo di Milano, la Federazione Ciclistica ha radunato per il Giro d'Onore tutti i protagonisti di un 2018 eccezionale che ha portato al record di 80 medaglie conquistate in tutte le specialità.


Un record perché mai il numero degli allori era stato così alto e solo quattro anni fa, nel 2014, ci si fermava a 40. «Direi che... abbiamo fatto un po’ di cinema, se mi concedete la battuta, e siamo qui per festeggiare con Generali con la quale stiamo facendo molto è molto faremo ancora» ha esordito il presidente Di Rocco salutando gli intervenuti tra i quali il sottosegretario Simone Valente, il sottosegretario regionale Antonio Rossi e Anna De Censi per il Comune di Milano.


Proprio il sottosegretario Valente sottolinea: «Sono felice di essere qui perché sono un grande appassionato di ciclismo e un grande fruitore della bicicletta. Lo sport è una passione, uno stile di vita ma può anche essere un nuovo elemento di lavoro e come tale merita di sessere promosso».

Anna De Censi del Comune di Milano apre una pagina molto interessante: «Il Vigorelli è a buon punto, ma direi che ci siamo quasi: nel 2019 contiamo di ultimare i lavori. Con il Comitato Regionale Lombardo stiamo lavorando in maniera serrata e questo è motivo di grande soddisfazione per uno sviluppo del ciclismo e della pratica ciclistica nella nostra città».

Dopo i saluti di rito, arriva il momento delle premiazioni ed il primo a ricevere il riconoscimento, conme è giusto che sia, è il coordinatore delle Nazionali azzurre Davide Cassani. Il ct è in procinto di partire per Tokyo perché «i Giochi Olimpici praticamente ci sono... dopodomani, voglio andare a studiare un percorso che sulla carta sembra molto impegnativo».

Celebrati oggi - citiamo in ordine sparso - i titoli europei su strada di Matteo Trentin e Marta Bastianelli e quello della crono Under 23 di Edoardo Affini, il Mondiale dell’inseguimento di Filippo Ganna, il bronzo iridato di Tatiana Guderzo, gòi innumerevoli titoli giovanili della pista con le nove medaglie di Vittoria Guazzini tra strada e pista, l’oro europeo e il bronzo mondiale del quartetto di Viviani, Ganna, Lamon, Bertazzo, Scartezzini e Consonni; l’argento europeo e il bronzo mondiale del quartetto femminile di Paternoster (anche lei nove medaglie), Balsamo, Valsecchi, Cavalli, Frapporti, Guderzo. E ancora le prime medaglie nella velocità con Miriam Vece, la nuova onda della Mtb con Kerschbaumer, Braidot e Tovo, la Bmx che cresce e il paraciclismo che tradizionalmente è un grande bacino di successi per il movimento azzurro. Ancor più significativa la loro presenza visto che oggi si celebra la giornata mondiale della disabilità.

«Il nostro faro è stato Elia Viviani - sottolinea ancora il presidente Renato Di Rocco - ma dietro dilui tutto il movimento cresce. Abbiamo 74 mila tesserati e il numero delle donne aumenta, così come il loro contributo ai trionfi azzurri, visto che la metà delle medaglie sono... rosa. Sono cresciuti i tecnici del Settore Studi che affiancano i c.t, c’è una metodologia valida. In questa stagione abbiamo convocato 462 ciclisti di 16 Comitati Regionali e 216 società. C’è un rapporto significativo con il territorio. Dal 2008 abbiamo attivato 87 ciclodromi in tutta Italia, più altri 170 spazi sul territorio (con scuole di Mtb) e 5 piste di Bmx. Sono numeri importanti di un movimento che oggi festeggia ma ha già occhi e pensieri volti al domani».

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