L'ORA DEL PASTO. IL VIAGGIO DEL SONNAMBULO

STORIA | 05/10/2018 | 07:52
di Marco Pastonesi

Da Milano a Bellaria. Prima per la Via Emilia: Piacenza, Parma, Reggio, Modena. Poi sull’Appennino: Barigazzo e Abetone fino a San Marcello Pistoiese. Quindi Bologna e la Romagna. In bicicletta. Partì l’11 luglio 1907 alle 2 di pomeriggio dal dazio di Porta Romana, “dall’alto della mia vecchia bicicletta”. Arrivò cinque giorni dopo, “una borgata di pescatori su l’Adriatico, dove io ero atteso in una casetta sul mare”.


Alfredo Panzini, insegnante e scrittore, aveva 43 anni e mezzo: “Molto più fortunata di me, la bicicletta aveva trovato un meccanico che fermò qualche vite, rinnovò i pneumatici, e lubrificò i congegni. Per noi, creature di Dio, non esistono pezzi di ricambio… Noi, sventuratamente, abbiamo l’età dei nostri pneumatici, cioè delle nostre arterie, e non c’è laboratorio Dunlop che le rinnovi”. Non era la prima volta che saliva in sella e pedalava per viaggiare, cioè guardare ed esplorare, vedere e scoprire, osservare e studiare, e infine scrivere. Era già successo nel 1898, non da solo ma stavolta in due, partenza da Rimini e arrivo a Gubbio passando per Pesaro, Senigallia, Ancona, Loreto, Recanati, Foligno e Assisi. E quando la voglia era diventata necessità, quando la curiosità si era trasformata in urgenza – c’erano voluti nove anni -, Panzini era tornato a pedalare.


Nel 1907 la bicicletta era rivoluzionaria, anche nella sua forma agonistica e muscolare: il Tour de France era nato nel 1903 e il Giro di Lombardia nel 1905, la Milano-Sanremo scattò proprio quell’anno, l’epopea del Giro d’Italia sarebbe cominciata due anni dopo. Panzini, che non aveva il fisico dello scalatore, interpretò la bicicletta nella sua forma umanistica e letteraria: una buona scusa per scoprire il mondo, avvicinare la gente, indagare i comportamenti. E poi scrivere e descrivere. Nessuna attenzione a chilometri e medie (“Mi accompagnai con un ciclista tardigrado, che andava bene con me”) e massima concentrazione su alberi e fiori (“Per fortuna la gente si faceva rada, le querce frequenti”), albe e tramonti (“La stella del mattino era levata, sopra il castello, lontano ad oriente, di Montecuccolo”), cibi e bevande (“In quell’ora, in quella cucina, come se avessero saputo del mio arrivo; cioè dei gnocchi e della cacciagione di uccelletti, la cui testolina ad ogni giro di spiedo cadeva giù disperatamente”).

Il pedalare aiutava il professor Panzini a ricordare i classici (a proposito della fatica: “A tanta lontananza dal tempo in cui leggevo Omero, capii bene perché questo miracoloso poeta dice sempre degli eroi morenti: ‘si sciolsero le ginocchia’”) e soprattutto a conoscere (quel signor conte per il quale “la pratica della bicicletta, di cui fece conoscenza soltanto in questi ultimi anni, ha segnato il colmo della sua felicità di abitare in questo mondo”). Fino a elaborare teorie e sentenziare verità: “Il genio-maschio fa progredire a grandi impulsi la civiltà: il genio-femmina è il propulsore di quasi tutto il lavoro dell’uomo. L’uomo geniale è rivoluzionario; la donna geniale rivoluziona tutte le teorie morali, sconvolge l’ordine delle leggi, disorienta i cervelli e le famiglie”.

Il viaggio in bicicletta di Panzini è “La lanterna di Diogene” (Tarka, 214 pagine, 14 euro). Se Diogene era quel filosofo che di giorno girava per le strade con una lanterna per cercare l’uomo, Panzini è quel letterato che dalla mattina alla sera pedalava per la Via Emilia per recuperare storie, facce, situazioni, dialoghi, sentimenti, emozioni. Finché, raggiunta l’ebbrezza della leggerezza, “ieri a mezzodì mi sono perduto – senza alcuna meta prefissa – nel sole e nel verde. La bicicletta si era fatta automatica, ed io andavo come un sonnambulo”.



 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La seconda settimana della Vuelta di Spagna si è conclusa con la vittoria di Mads Pedersen che ha tagliato per primo il traguardo della quindicesima tappa con arrivo a Monforte de Lemos. Il danese, che indossa la maglia verde della...


La quindicesima tappa non ha creato problemi agli uomini di classifica e Jonas Vingegaard passerà il giorno di riposo con un vantaggio di 48 secondi su Joao Almeida e 2’38” su Tom Pidcock. Il danese ha trascorso una tappa tranquilla...


Il ciclismo italiano piange un altro dei suoi uomini d'oro: ci ha lasciato Antonio "Toni" Bailetti, campione olimpico ai Giochi di Roma 1960 nella 100 km a squadre affrontata con Ottavio Cogliati, Giacomo Fornoni e Livio Trapè. Era nato a Bosco...


Mads PEDERSEN. 10 e lode. Strepitoso, fenomenale, imperiale. Scegliete voi l’aggettivo più adeguato, ma questa vittoria ribadisce il livello raggiunto da questo atleta, che da giorni lottava come pochi per inseguire la vittoria e alla fine l’ha ottenuta con una...


Una delle eccellenze del Made in Italy nel mondo ha fatto ritorno a Expo Osaka 2025 all’interno del Padiglione Italia dove si è svolto un forum dedicato ai temi della Bike Economy, dell’impatto dei grandi eventi sul territorio, dell’innovazione, del...


Una vittoria di forza, per certi versi d'astuzia. Mads Pedersen batte un colpo e vince nella quindicesima tappa della Vuelta a Espana 2025, la A Viega / Veigadeo - Monforte de Lemos di 167, 8 km. Il danese ha anticipato...


Colpaccio totale di Lennart Jasch (Red Bull Bora Rookies) che vince il Giro del Friuli conquistando l'ultima tappa: la Cervignano-San Daniele di 151, 3 chilometri. Alle sue spalle, vanno sul podio di giornata Santiago Umba (XDS Astana Development) che si...


Standing ovation, l’ennesima in questa edizione del Simac Ladies Tour, per Lorena Wiebes, implacabile dominatrice della corsa. La campionessa europea si è imposta infattio anche nella sesta e ultima tappa della la Lichtenvoorde - Lichtenvoorde di 156, 3 km. La...


Era il grande favorito e non ha tradito le attese. Isaac Del Toro si è aggiudicato il GP Industria e Artigianato di Larciano 2025 battendo in una volata a tre Christian Scaroni (XDS Astana) e Davide Piganzoli (Polti VisitMalta), coi...


Finale con il brivido per la tappa conclusiva del Tour of Britain, la Newport - Cardiff di 112, 2 km: Julius Johansen, Bastien Tronchon e Fred Wright sono stati infatti raggiunti dal gruppo in rimonta a circa 200 metri dal...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024