L'ORA DEL PASTO. IL 1961 DI GABANEIN

STORIA | 24/06/2018 | 10:06
di Marco Pastonesi

Gabanein aveva l’onestà di domandarsi, ogni tanto, in salita, perché aveva preferito fare il ciclista professionista invece di stare dietro al banco della macelleria. Gabanein aveva una certezza, cioè che uno come Fausto Coppi, quando decideva che il momento era arrivato, partiva e arrivederci a tutti. Gabanein aveva anche una sensazione, quasi una consapevolezza, quella di sapere di non poter testa a Charly Gaul in montagna, a Gastone Nencini in discesa e a Jacques Anquetil a cronometro, eppure. Gabanein aveva la maglia della Fides a strisce rosse e nere, verticali, come quelle di una squadra di calcio più che di ciclismo. Però Gabanein aveva avuto anche la maglia dell’Italia azzurra. E, soprattutto, Gabanein avrebbe conquistato addirittura la maglia del Giro d’Italia, rosa, come le pagine della “Gazzetta dello Sport”. Era il 1961.


“1961” (Ediciclo, 192 pagine, 14,50 euro) è il libro che Marco Ballestracci dedica ad Arnaldo Pambianco – è lui Gabanein, che in romagnolo indica la giacchetta bianca da garzone di bottega - e alla sua vittoria al Giro d’Italia del centenario dell’Unità d’Italia. Pensieri e ricordi, timori e speranze, pudori e preoccupazioni, pedalate e fatiche, fughe e inseguimenti, minuti e secondi, vigilia e podio, lui che era un campione in prestito (“I campioni sono di un’altra pasta: quando decidono, vanno e ti mostrano il culo, mentre tu sei impiantato e provi a cambiare rapporto, ma che vai su o giù con la catena sempre così rimani: impiantato”) e poi, ancora, dopo, gregario seppure di lusso (“I gregari ti stanno vicino e ti par di essere, come posso dire, al caldo: come se sei riparato, per questo non è bello vedere che un po’ alla volta spariscono per strada”) per Vittorio Adorni e Felice Gimondi.


“1961” è il Gavia (aperto solo un anno prima al ciclismo, e al mondo) su da Ponte di Legno e il Gavia giù verso Bormio, ma prima è il Muraglione e poi è il Lago di Como. E’ gli avversari, da Anquetil a Gaul compresi lo spagnolo Antonio Suarez e il belga Rik Van Looy. E’ i gregari, appunto, loro, da Idrio Bui a Bartòn Assirelli, da Waldemaro Bartolozzi a Augusto Marcaletti, da Pierino Baffi a Oreste Magni. Ed è, su tutti, Coppi, proprio quello che un anno dopo essere andato in fuga dalla Terra, si vede che ci era tornato, parola di Giuseppe Dante detto Bepino, soccorso dal fantasma del Campionissimo sui tornanti del Pordoi e risorto con una borraccia di acqua fresca e benedetta.

Ballestracci (autore, fra l’altro, del sublime “Imerio” e del “Dio del ciclismo”) si trasforma in Pambianco, e Pambianco in Ballestracci: le pedalate diventano parole, i chilometri si traducono in pagine, il vento si materializza in carta, la corsa si fa romanzo. Ma si fa anche diario e cronaca, storia e geografia, confessione e confidenza. Così Pambianco corre a cuore aperto, e così Ballestracci scrive a ruota libera, in un io narrante, che è appunto quello del tandem Ballestracci-Pambianco. “Sotto al palco c’era anche Gaul che adesso era tornato tranquillo e sorrideva nel solito modo: come uno di quei ragazzi che son rimasti bambinetti e guardan cose che vedono solo loro. Era lì che pareva non si rendeva conto di quello che aveva fatto: che c’aveva piantato in asso come dei babbei proprio nel punto dove la salita era così dura che pensavamo di cader giù dalla bicicletta”.

Se la ricostruzione del Giro d’Italia 1961 è precisa, il suo racconto è immaginifico e fantasioso. Ballestracci-Pambianco usa una scrittura-linguaggio fatta di indicativi e di dialetto, musicale e colorita, che a volte ha l’andatura della tappa di trasferimento, ma poi si lancia come in un attacco e si impenna come in un gran premio della montagna, e che ha sempre il vecchio fascino di un film al cinematografo, di un racconto in osteria, di un album di foto in bianco e nero. Ballestracci, e probabilmente anche Pambianco, ama quei racconti da caminetto, quell’atmosfera da tavolata, quel ciclismo da sentimenti, quella semplicità da povertà, e quando può, appena può, ci ritorna, li recupera, li resuscita, scrivendo o recitando, anche suonando, così teatrale.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Nella giornata in cui l’Italia festeggia la Liberazione il cuore della Capitale è stato invaso dalle due ruote. Fedele ad una tradizione che ormai ha spento 77 candeline, è andato in scena il Gran Premio della Liberazione di ciclismo, storico...


Era atteso ieri in volata, invece spunta a sorpresa oggi in salita: Thibau Nys vince la seconda tappa del Giro di Romandia, la Fribourg - Salvan/Les Marécottes di 171 km. Il ventunenne belga della Lidl Trek ha bruciato Andrea Vendrame...


Tobias Lund Andresen sta vivendo uno straordinario momento di forma e dopo il secondo successo consecutivo al Giro di Turchia spiega: «Di certo non ho vinto per caso perché abbiamo lavorato duro durante tutta la stagione per arrivare ad ottenere...


Francesco Della Lunga ha vinto la classica Coppa Ardigò per dilettanti svoltasi a Pessina Cremonese. Dopo il successo di fine marzo a Ponte a Egola, il toscano della Hopplà Petroli Firenze Don Camillo concede il bis in Lombardia anticipando in...


Sulla scia dell’Eroica Nation’s Cup a tappe vinta dallo spagnolo Hector Martinez Alvarez, un altro evento importante e di prestigio in Toscana per gli juniores, il 48° G.P. Liberazione Città di Massa con ritrovo e partenza ufficiosa nella splendida Piazza...


Slitta alle 21.50, in questo giovedì di festa, l'appuntamento settimanale con Radiocorsa su Raisport. In collegamento ci sarà Fabio Baldato, direttore sportivo della UAE Team Emirates, per capire meglio il capolavoro messo in piedi da Tadej Pogacar alla Liegi-Bastogne-Liegi di...


Simone Buda si è imposto nella Coppa CadutI Nervianesi. Il 24enne della Solme Olmo, già vincitore in stagione del GP De Nardi, ha regolato in volata Cristian Rocchetta della UC Trevigiani - Energiapura Marchiol e Lorenzo Ursella, 21enne della Zalf...


Tobias Lund Andresen ci ha preso gusto e firma il bis nella quinta tappa del Giro di Turchia, la Bodrum - Kusadasi di 177, 9 km. In una volata lanciata lunghissima da Luca Colnaghi e poi da Danny Van Poppel,...


Ancora una giornata ricca di soddisfazioni per il Team F.lli Giorgi. La squadra del presidente Carlo Giorgi, oggi, 25 aprile, era impegnata su due diversi fronti. Cominciamo dalla splendida vittoria, la seconda personale della stagione, ottenuta dal trentino Elia Andreaus...


Le strade di Camignone regalano il primo storico podio alla formazione juniores del Team ECOTEK. A ‘impacchettare’ questo regalo alla formazione guidata dall’ex professionista Marco Zanotti è stato Paolo Nica, che ha chiuso al terzo posto il 60° Trofeo Caduti...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi