Pat Mc Quaid: «Quello che sta facendo la Spagna è sconcertante»
| 11/09/2007 | 00:00 «Il fatto che la Federazione spagnola, e lo Stato, stiano appoggiando Valverde è, potrei dire, sconcertante. E'davvero preoccupante, ma non abbiamo intenzione di cambiare idea», così il presidente dell'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) Pat Mc Quaid alla Reuter rilanciata questa sera dall'agenzzia Ansa. Il capo dell'Uci ha ribadito ancora una volta oggi che ad Alejandro Valverde non sarà consentito partecipare ai Campionati del Mondo di Stoccarda (25-30 settembre), benché il corridore spagnolo avesse minacciato di procedere per vie legali.
«Abbiamo ricevuto una lettera da Alejandro Valverde - ha fatto sapere il presidente UCI Pat McQuaid - nella quale sfidava apertamente i nostri regolamenti. Risponderemo entro questa sera, ma posso dirvi già da ora che rimarremo fermi sulla nostra posizione».
Il mese scorso, l'UCI aveva escluso Valverde dai Mondiali di Stoccarda a causa della sua possibile implicazione nel caso di doping ''Operation Puerto''. L'UCI ha poi chiesto alla Federazione spagnola di ciclismo per aprire un procedimento disciplinare nei confronti del corridore.
Ciò nondimeno, l'UCI ha dichiarato come la propria azione non implichi una colpa effettiva di Valverde, ma che questa decisione vada intesa «a salvaguardia dell'atmosfera e della reputazione dei Campionati».
In ogni caso, la federazione spagnola aveva dichiarato sabato come Valverde, il quale si è sempre detto estraneo alle pratiche dopanti, potrebbe correre in Germania.
«Segnaliamo pubblicamente si aver rifiutato la richiesta dell'UCI, e che intendiamo procedere per far ammettere il corridore ai Campionati del Mondo», ha reso noto la Federazione spagnola in un comunicato.
«La documentazione inviata per appoggiare la petizione dell'UCI nulla aggiunge al rapporto della Guardia Civile del 28 giugno 2006, conosciuta come Operation Puerto», conclude il comunicato. Addirittura il giudice spagnolo, in carica per il caso, ha proibito l'utilizzo di prove tratte dal rapporto per azioni contro gli atleti.
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