Ballerini: nazionale, ecco a che punto siamo

| 09/09/2007 | 00:00
Non ha dubbi sul vincitore della Coppa Placci il C.T. Franco Ballerini: «Conosciamo tutti le difficoltà di questa gara - ha sottolineato in sala stampa, dopo l'arrivo, il selezionatore azzurro -. La condizione di Alessandro Bertolini non può essere messa in discussione. I risultati ottenuti da agosto ad oggi parlano da soli». È ormai imminente la sua partenza per la Vuelta; un taccuino di appunti molto ricco, sul quale dovrà porre la massima attenzione. «C'è un grosso livellamento tra i corridori e questo obbliga a fare molta attenzione. Sto parlando di equilibrio soprattutto nel contesto di quei corridori il cui apporto dovrà poi essere determinante per la finalizzazione del risultato. Non posso fermarmi soltanto a ciò che il corridore fa vedere adesso in corsa - continua Ballerini -. Devo valutare anche ciò che ogni atleta può portare all'interno della squadra. Nel caso di Bertolini, chiedo che il suo talento sia messo a disposizione della Nazionale. Solo così si verrebbe ad acquisire un indiscutibile valore aggiunto». Per quanto riguarda i leader, Il C.T. è soddisfatto soprattutto dai segnali incoraggianti che sta facendo vedere sulle strade spagnole il campione del mondo in carica: «Bettini si sta preparando molto bene e sta crescendo di condizione. Qualche giorno fa è stato davvero bravo ad evitare una caduta. Vedo questa circostanza come un ottimo segnale di concentrazione e di condizione. Ripetersi è sempre difficile. Anche Freire sta andando benissimo: resta un avversario sempre pericolosissimo. Penso comunque che se sapremo correre compatti e determinati, riusciremo a fare sicuramente qualcosa di buono». Buone indicazione, arrivano anche da Bennati. Un velocista in squadra potrebbe costituire un'arma in più. A tale proposito però, Ballerini sembra storcere la bocca, non tanto nei confronti dell'atleta aretino, ma quanto alle difficoltà del percorso che potrebbe rivelarsi alla fine, troppo impegnativo per le ruote veloci del gruppo. La presenza di un velocista quindi, potrebbe togliere un posto ad un faticatore di giornata che alla fine, potrebbe rivelarsi molto più utile. «Dopo 265 chilometri, con quasi 5.000 metri di dislivello, in caso di arrivo in volata, io mi gioco tranquillamente Bettini. Anche in un eventuale testa a testa con Freire, il risultato è tutto da giocare. Se faremo una corsa aggressiva, il velocista serve a poco. Se il discorso verte invece esclusivamente su Bennati, devo dire che Daniele è cresciuto moltissimo ed in questa Vuelta si è messo in luce anche in tappe con dislivelli di tutto rispetto. Vedremo gli sviluppi dei prossimi giorni». Lo scorso anno, alla Placci si ebbe l'affermazione di Rinaldo Nocentini che, grazie a questo successo, staccò il biglietto per Salisburgo. La vittoria di Bertolini sembra dare risvolti ed analogie con l'anno precedente. Qualcuno lo vedrebbe addirittura coinvolto al mondiale, in una fuga già al mattino, come avvenne per Nocentini. Una circostanza che si rivelò poi, vincente e determinante. Sorride, a tale proposito, il selezionatore azzurro. «Forse stiamo correndo un po' troppo. Nessuno mette in dubbio l'efficacia di quella scelta, dovuta però, anche a particolari e fortunate situazioni. Nel gruppetto con Nocentini e Tosatto, non c'erano uomini particolarmente veloci ed essendo Rinaldo dotato di uno spunto interessante, questo ci consentiva di stare tranquilli dietro, ad aspettare che fossero le altre squadre a togliere le castagne dal fuoco. Diverso sarebbe stato, se in quella fuga fosse stato presente un uomo come Hushovd». Ballerini si sofferma ancora sulla compattezza, ma anche sulla ecletticità dell squadra. Ciò che vuole il C.T. è una squadra intelligente ed accorta, in grado anche di cambiare tattica di corsa all'improvviso, nel caso le vicissitudine lo rendessero necessario. «Nel finale poi, nessun dubbio - ribadisce Ballerini -. La punta dovrà essere soltanto una. La squadra dovrà muoversi esclusivamente con quell'unico obiettivo». A proposito di punte, nessun dubbio al momento, da parte del C.T. nei confronti di Damiano Cunego, autore - complice anche la sfortuna - di prove non certo esaltanti sino ad ora, sulle strade della Vuelta. «Damiano sta rimettendosi dalle conseguenze di una brutta caduta che gli ha procurato tra l'altro, una fastidiosa ferita all'altezza dell'inguine. Spero, dopo il giorno di riposo, di vedere il Cunego sui livelli di quello che abbiamo apprezzato al Giro di Germania». Roberto Sardelli
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