Bartoletti, un presidente che vuol mettere l'Italia in bici

| 19/07/2007 | 00:00
Non ha perso tempo il neo Presidente dell’Associazione Italiana Città Ciclabili, che per la prima volta nella storia dell’Associazione non è un Assessore o un politico ma un giornalista ricco di passione, e convinto che la bicicletta possa giocare un ruolo importante nella mobilità urbana (e non solo). Eletto dall’Assemblea dell’AICC il 16 giugno scorso, Marino Bartoletti ha già elaborato un ambizioso (ma non velleitario) programma, la cui sintesi è: “saremo un’Associazione di soluzioni e di eventi” e ha già gettato le basi per realizzarlo, promuovendo la costituzione di un Comitato Tecnico-Scientifico che dovrà elaborare le soluzione da proporre alle Città, e lanciando alcuni “progetti” destinati a suscitare l’interesse dei media e degli utilizzatori: per esempio il “Bike Pride” che troverà la sua realizzazione probabilmente a Rona, e poi l’idea delle bici blù per i Sindaci. La prima bici blù è stato consegnato da Marino Bartoletti al Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio (nella foto) al termine dell’audizione che il Ministro ha riservato a una delegazione dei costruttori di bici guidata da Guidalberto Guidi, Presidente di Confindustria Ancma. E’ solo l’inizio. Ne vedremo delle belle, e se tutto andrà bene le 10.000 biciclette di Parigi di cui son pieni i giornali in questi giorni potrebbero diventare non più un modello inavvicinabile, ma un’esperienza assimilata dalle nostre città. L’Associazione Italiana Città Ciclabili riunisce le amministrazioni locali impegnate a favorire l’uso delle 2 ruote. Attualmente sono un bel numero – circa settanta – ma Bartoletti conta di raddoppiarlo entro un anno.
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