Pietravairano e una 24 ore davvero speciale

| 30/06/2007 | 00:00
Pietravairano è nuovamente in festa per la quarta edizione della «24 Ore», la maratona ciclistica in programma dalle 21 di stasera alle 21 di domenica, che pervade letteralmente con la sua atmosfera di fragrante kermesse le strade della cittadina per una giornata e una nottata intere: una città che scende in pista. L’associazione «24 Ore di Pietravairano», presieduta da Giovanni Scorpio, con la collaborazione di Cristian Auriemma, l’ex-professionista matesino che è promotore instacabile del ciclismo dell’Alto casertano, e di Francesco Littera, con il patrocinio del Comune di Pietravairano, può andare orgogliosa della annunciata partecipazione di trenta squadre (dai 6 ai 12 componenti), di dieci coppie e di dodici singoli, che si cimenteranno in una competizione che è l’unica del genere nel centrosud e che in Italia resta, per anzianità, seconda solo a quella di Feltre: con atleti che provengono non solo dalla Campania e dalle regioni limitrofe, in primis il Molise, ma anche dalla Toscana, dal Veneto, dal Friuli. In un contesto dall’agonismo autentico e dalla non minore fantasia, tra stand enogastronomici e aree di accoglienza per atleti e accompagnatori, su un circuito interamente protetto e illuminato ad arte nelle ore notturne, dove la bici sarà davvero regina incontrastata per una ventiquattro ore, si sfideranno, con classifiche diverse, i protagonisti di approcci differenti alla corsa. Da una parte i 12 ironman, orgogliosi della loro inossidabile esclusività, come i casertani Nunzio Antonucci e Mario Natale, il piemontese Paolo Martini, l’udinese Antonio Siciliano; dall’altra squadre dai nomi e dalle storie pittoresche: Ru Squadron di Isernia o gli Over 80 di Pietravairano, le «Donne Sprint» di Pietravairano o il Team Aeronautica Militare di Grazzanise, la Pro Loco di Castelpetroso e la Volturnia Bike di Capua, l’As Civitas di Avellino e l’Isernia in bici. Per non tralasciare l’aspetto forse più intrigante, quello della partecipazione a coppia: in una filosofia tra il rituale e il provocatorio, da Giuseppe Avallone/Josuè Pedol di Belluno al tandem Dico sì/Dico no (Mario Rotondo/Stefano Peluso) di Pietravairano. Gian Paolo Porreca
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