Torri: «Manca un ufficio indagini che fa capo all'antidoping»

| 25/06/2007 | 00:00
''Alla gente non piace lo zelo accusatorio perche' mi sembra che lo spettatore non vuole che l'atleta sia fermato nelle sue attivita'''. Lo ha detto il capo della Procura antidoping, Ettore Torri, al convegno 'I diritti dello spettatore sportivo', organizzato al circolo Canottieri Aniene di Roma dal Centro studi di diritto, economia ed etica dello sport. Secondo Torri ''la gente non vuole la lealta' nello sport, ma vuole vedere l'impresa. Soprattutto nel ciclismo''. Ettore Torri ha fatto l'esempio della vicenda di Ivan Basso, ciclista al centro dell'indagine 'operacion puerto': ''C'era una richiesta di archiviazione da parte della stessa procura antidoping. Io ho fatto riaprire l'indagine che poi ha portato a due anni di squalifica del corridore''. Torri ha aggiunto: ''Quando sono stato chiamato a diventare capo della Procura antidoping mi sono trovato di fronte ad una situazione fallimentare, dove c'erano poche condanne e molti casi infognati. L'antidoping - ha spiegato Torri - e' una organizzazione farraginosa. I giudizi li da' la Federazione d'appartenenza. La procura riceve i casi di positivita', che sono pochi rispetto alla massa di controlli, e si limita ad analizzare gli elementi in suo possesso per poi deferirli alla Federazione d'appartenenza. La piu' grande lacuna - ha concluso Torri - e' che non c'e' un ufficio indagini che fa capo all'antidoping''. "Mi sono trovato tra capo e collo questa gatta da pelare, trovandomi di fronte una situazione fallimentare, con molti casi insabbiati in qualsiasi modo. Poi c'e' stato il caso Basso, che ha avuto un certo clamore: il caso era stato archiviato dalla Procura, ma mi e' parso che sarebbe dovuto andare cosi'. Ho riaperto l'indagine e Basso e' stato squalificato per due anni. Ora ci sono altre cause in corso che porteranno ad altre condanne". Cosi' Ettore Torri, capo della Procura Antidoping del Coni, al convegno 'I diritti dello spettatore sportivo' organizzato dal Centro Studi di diritto, economia ed etica dello sport presso il Circolo Canottieri Aniene. "Quello che ho notato -prosegue Torri- e' che lo zelo accusatorio non piace alla gente. Lo spettatore credo non voglia che l'atleta sia limitato nella sua attivita'. Il desiderio dello spettatore e' di vedere l'impresa e allo stesso modo la pensano tutti gli alti: dirigenti, sponsor e anche medici dei team. sono tutti piu' contenti se si possono fare i loro loschi affari. Il mio e' un sentumento pessimistico, ma bisogna educare i ragazzi fin dalle scuole elementari o materne al concetto di lealta' di cui le nostre generazioni sono imbevute". Torri sottolinea la necessita' di dotare la Procura Antidoping di maggiori poteri. "L'antidoping e' una organizzazione molto farraginosa -spiega-. La Procura non fa altro che ricevere analisi di positivita' riscontrate dopo le gare (e sono veramente poche, questo e' un problema che andrebbe risolto), e poi deferisce l'atleta all'organo giudicante della Federazioni, e da cui arrivano molte assoluzioni. Questo e' un punto che sto cercando di modificare". "Un'altra grossa lacuna -conclude- e' che la Procura non dispone di un proprio ufficio indagini. Diro' di piu': tutto l'ufficio ha una sola segretaria, che per fortuna e' molto brava e ricorda tutto. Io ho cercato di fare qualcosa di mia iniziativa, come avere gli atti delle indagini dalle varie procure, e questo mi ha dato dei risultati". Torri chiede infine collaborazione dagli sportivi. "Credo comunque che si debba affrontare il problema dalle radici, cercando di convincere il piu' grande numero possibile di atleti a collaborare. Non ce l'ho con loro ma con i loro entourage, se collaborano ci possono essere sconti di pena che gli consentano di tornare a gareggiare in tempi piu' brevi. Se questo avverra' allora qualcosa di piu' si potra' fare".
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Una Vuelta Femenina che per l'intera settimana ha visto brillare soprattutto i colori d'Olanda, d'Oltralpe e d'Oltreoceano, è appena terminata con un'ottava tappa breve (90 chilometri) ma non di certo una passerella: due salite nei dintorni di Madrid, compresa quella...


Mattia Mazzoleni, bergamasco della Scuola Ciclismo Cene, ha vinto la 49sima edizione delle Strade Bianche della Contea di Ronco di Gussago per allievi. Con un perfetto allungo in vista del traguardo Mazzoleni ha preceduto di 2" il trentino Archetti e...


C’è tanto pubblico a San Francesco al Campo, i tifosi acclamano i campioni e Tadej Pogačar in particolare. Tra i moltissimi fans che attendano che il fenomeno sloveno scenda dal bus della UAE Team Emirates per un selfie e un...


Robert Gesink saluta il Giro d’Italia dopo una sola tappa: il trentasettenne atleta della Visma Lease a Bike non prenderà il via oggi San Francesco al Campo a causa dei postumi della caduta che lo ha visto coinvolto ieri assieme...


Tadej Pogacar ieri a Torino non si è vestito di rosa: la sua UAE Emirates ha imposto il ritmo alla corsa per tutta la giornata, poi ualcosa non ha funzionato e sull’ultima salita a ruota dello sloveno sono rimasti Narvaez...


  La seconda tappa del Giro d’Italia 2024, da San Francesco al Campo, provincia di Torino sede di un attivo velodromo, pone il traguardo al Santuario di Oropa, sopra Biella. Tappa tutta piemontese, breve ma tosta, soprattutto nel finale con...


Dopo lo spettacolo della tappa inaugurale di Torino, il Giro entra nel vivo proponendo il primo arrivo in salita. La prima parte della San Francesco al Campo - Santuario di Oropa di 161 km si snoda pianeggiante attraverso il Canavese...


Oggi ci sarà uno degli arrivi più interessanti di questo Giro d’Italia numero 107 ed è tanta l’attesa per sapere il nome del vincitore. Il gruppo arriverà ad Oropa, dopo aver percorso 161 chilometri e la domanda che in tanti...


Arriva un altro appuntamento con il grande ciclismo giovanile per tutti gli appassionati sulle pagine di tuttobiciweb: oggi, infatti, trasmetterenmo in diretta streaming le fasi finali del 57° Circuito del Porto Trofeo Arvedi, organizzato come sempre da Club Ciclistico Cremonese...


È decisamente una notizia poco piacevole quella che arriva da Endine Gaiano, nel cuore della Bergamasca. Dopo 40 anni di attività, infatti, la Orobica Cicli chiude e licenzia tutti e 51 i suoi dipendenti. Lo fa sapere la Fiom Cgil...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi