Moser e i corridori al contrattacco: proposta indecente

| 20/06/2007 | 00:00
«È una proposta indecenteche va contro ogni diritto. Questa è giustizia sommaria» Francesco Moser non usa giri di parole. Al presidente del sindacato mondiale dei ciclisti la nuova proposta dell'Uci non va giù. «Pagano sempre e solo i corridori - prosegue - ma non è vero che sono gli unici colpevoli. In più, è un colpo a tradimento. Venerdì siamo andati ad Aigle per discutere con l'Uci sulla possibilità di un nuovo Codice Etico. Un Codice che metta sullo stesso piano la responsabilità delle squadre. Lo stesso McQuaid ora ha detto ai team che, se loro vogliono, il problema del doping si risolve in una notte. Venerdì c'erano anche cinque avvocati con noi. Perché non ce ne hanno parlato e ora tirano fuori il colpo a sorpresa? Non è normale». Molto critico anche Gianni Bugno, segretario dell'Associazione corridori: «È una legge fatta ad hoc per il Tour de France e che poi verrà estesa a tutte le altre corse. Ancora una volta tutto viene fatto in funzione del Touyr. Poi le modifiche ai regolamenti vano fatte a bocce ferme, non durante la stagione». Federico Scaglia, legale dell'Associazione cordidori, parla di «tiro mancino dell'Uci. Il fatto che la sottoscrizione dell'accordo è volontaria è solo perché non è legalmente possibile renderla obbligatoria». Parole che indicano chiaramente la linea degli italiani. «Noi - prosegue l'avvocato - siamo assolutamente contrari, nei termini, nei modi e nei contenuti, a questa proposta presa senza sentire il parere dei corridori. Siccome l'accordo va in direzione opposta alle nostre aspettative, che erano quelle di una maggiore responsabilizzazione delle squadre, l'invito è qiuello di non firmare». Claudio Ghisalberti da La Gazzetta dello Sport del 20 giugno
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