I VOTI DI STAGI. VEGNI SOGNA, FROOME REALIZZA

I VOTI DEL DIRETTORE | 27/05/2018 | 18:02
di Pier Augusto Stagi     -

Mauro VEGNI. 9. Sogna e mette in scena un Giro storico: nato a Gerusalemme, chiuso sui Fori Imperiali, all’ombra del Colosseo, nella città eterna. Porta per la prima volta il Giro fuori dai confini d’Europa e disegna una corsa ricca di trabocchetti fin dall’inizio, con otto arrivi in quota, e mai una giornata di noia: merito dei corridori, delle squadre, ma anche di chi ha scritto lo spartito di questa gara che è diventata in tre settimane una vera ode al ciclismo. Corsa mai scontata, sempre viva, solo in due occasioni sono arrivate le fughe di giornata, per il resto solo ciclismo di classifica, con gli uomini di riferimento a darsele di santa ragione. Corsa aperta, per mancanza di squadre “monstre”, queste riservate e preservate per il Tour: questo va detto. Quindi gara meno controllata e controllabile, animata da una mentalità da under 23, dove tanti pensavano di poter vincere e dire la loro. Si è corso a ritmo-record: la media di 40,096 km/h è la seconda di sempre dopo Menchov 2009 (40,191), quello con meno salita, senza le Dolomiti, con il Monte Catria a fare da cima Coppi. Quest’anno, invece, tanto di tutto: Etna, Gran Sasso, Zoncolan e Colle delle Finestre, dove Froome ha scritto una pagina di storia di rara bellezza, e noi osservandolo abbiamo scoperto quanto il ciclismo sia senza tempo.

Chris FROOME. 10. È arrivato a Gerusalemme con una condizione così così, perché oltre al Giro c’è anche il Tour. E poi perché conosceva bene l’ultima settimana e sapeva perfettamente quello che sarebbe potuto succedere. Un paio di cadute lo disturbano, lo rallentano, ma non gli tolgono la leggerezza di provarci fino alla fine, perché perdere non sarebbe un dramma, e vincere una sfida al limite del possibile. Sul colle delle Finestre ha inseguito il sogno di un giorno, di una tappa: non sapeva che sarebbe diventato un sogno eterno. Totale.

Tom DUMOULIN. 8. Perde sul suo terreno: quello tattico. Perde per quella valutazione che lui stesso considera adesso scellerata. Sul Colle delle Finestre, invece di ingaggiare un duello uno contro uno, decide di aspettare prima Pinot e poi il compagno del transalpino, lo svizzero Reichenbach. Perde più di un minuto in discesa, poi i distacchi tra Froome e Dumoulin si congelano. Guardate per quanto ha perso il bis al Giro.  

Miguel Angel LOPEZ. 8. Al primo Giro si porta a casa maglia bianca di miglior giovane e un podio che fa curriculum. Beppe Martino, conoscendolo, non è contento. Per lui i piazzamenti sono solo piccoli dati statistici. Ma sono in ogni caso dati: inconfutabili. Sui quali lavorare.

Richard CARAPAZ. 7. Bravissimo questo ragazzo ecuadoriano. Corre con grandissima personalità e continuità. Anche per lui era il primo Grande Giro. Unzue ha trovato un altro elemento sul quale costruire il futuro del proprio team.

Domenico POZZOVIVO. 6,5. Regolare, continuo, vive solo una giornata di dolore vero e sofferenza nel tappone alpino del Colle delle Finestre. Potrebbe sprofondare come tanti, invece barcolla ma non molla. Deve rinunciare al podio, quello sì. Ci avevo fatto la bocca buona, e anche Pollicino ormai ci sperava. Aveva preso le misure: non occupava tanto spazio. Il terzo gradino era perfetto per lui. Ma va bene anche il quinto: un premio alla continuità e alla costanza.

Davide FORMOLO. 6,5. Arriva 10° come un anno fa, e si becca sempre il suo quarto d’ora. Insomma, resta lì, in linea. Secondo me però fa qualcosa di meglio e di più. Al netto della giornata capestro sull’Etna, dove perde più di 5’, ottiene un 2° a Mercogliano e un 3° a Osimo. Ma è anche 8° e 7° nei due tapponi. Insomma, chiude in crescendo, dimostra di essere lì. Deve solo capire dove può migliorare e poi lavorare un po’ sull’agilità. Rispetto a quelli che gli arrivano davanti è sempre  troppo duro con quei rapportoni alla Gianni Bugno, senza essere Bugno.

Wout POELS. 7. Fa il suo lavoro sporco, ma non solo, per la causa. E lo fa sempre da grandissimo corridore.

George BENNETT. 5,5. Ha 28 anni, non è giovanissimo, e prova a fare un Giro da vero leader. Non va male, ma è sempre là dietro, molto distante dal vivo della corsa.

Sam OOMEN. 6,5. Il ragazzo della Sunweb è il più attivo, presente e utile alla causa di Dumoulin. Scorta il capitano e già che c’è resta lì nella top ten del Giro: chiude 9°, ma a 23 anni è uno dei ragazzi più interessanti di questo Giro.

Thibaut PINOT. 6. Cosa gli si può dire? Niente. Paga oltremodo la tappa di Cervinia, che lo prosciuga, lo spolpa nel fisico e nell’anima. Meritava di arrivare a Roma, invece chiude la sua corsa all’ospedale di Aosta. Sfinito, ma orgoglioso di aver lottato e onorato una corsa che lui da sempre ama. In ogni caso applausi.

Rohan DENNIS. 6. Vince la crono di Rovereto, e lascia per un niente quella di Gerusalemme. Prova a fare classifica, per vedere l’effetto che fa. Ma l’ultima settimana ha l’effetto dell’olio di ricino: non sopportabile.

Gianluca BRAMBILLA. 5.
Sperava di ottenere una vittoria di tappa, ma anche un piazzamento nei dieci, alla fine esce da questo Giro con una sola certezza: ha la condizione e la gamba per far bene da qui in poi. Lo vedremo ai tricolori di Boario.

Simon YATES. 6,5.
Alla fine possiamo solo ringraziarlo, per quello che ha fatto vedere, per le sue tre vittorie e mezzo (c’è anche quella donata a Esteban CHAVES, S.V.) per le sue 13 maglie rosa. Corre il Giro di tre settimane come se fosse una grande classica da correre tutti i giorni: difatti dura due settimane e poi si spegne. Lotta fin troppo, ma forse comprende cosa serva per vincere un Grande Giro. Se l’ha capito, lo scopriremo già il prossimo anno.

ANDRONI SIDERMEC. 8.
Tutti i giorni in fuga, non solo in favore di telecamere, ma alla ricerca di una vittoria di tappa che è lì a portata di mano e sfugge per poco. Con Masnada, con Cattaneo, ma anche con Ballerini e Frapporti. Si dirà: squadretta Professional, una di quelle che hanno poco senso di esistere. Per me è l’Atalanta del ciclismo, che svezza campioni come Bernal, tanto per citare l’ultimo. Per la cronaca, Masnada e Ballerini sono due pezzi di mercato, il loro futuro è in team di World Tour. Così, per dire.

BARDIANI Csf. 6. I ragazzi di Stefano Zanatta partono bene con Barbin, poi si mettono in azione con Giulio Ciccone, che ha stoffa, temperamento, ma deve affinare un pochino le proprie attitudini tattiche, deve ascoltare più il suo diesse e quei due Reverberi (Bruno e Roberto) che hanno solo da insegnare. Deve imparare a pensare più in grande. Solo così lo può diventare.

WILLIER Selle Italia. 5,5.
Sono venuti qui al Giro per marechiaro Mareczko, il quale fa un 2°, un 4° e un 6° prima di andare a casa e lasciare tutti spaesati e più soli. Non è facile per il duo Scinto-Parsani trovare alternative e motivazioni per lanciare qualche ragazzo, e alla fine salvano la baracca con qualche azione molto interessante di Alex Turrin e Jacopo Mosca.

Elia VIVIANI. 9. Era in una posizione tutt’altro che facile, per certi versi anche scomoda: aveva l’obbligo di vincere. Punto. Se non ci fosse riuscito tutti a dire che non vince nemmeno quando manca tizio e caio, ora che ha vinto tutti a trovare il pelo nell’uovo. Io registro quattro vittorie di tappa al Giro, dieci in stagione, più una maglia ciclamino della classifica a punti. Lui per primo sa che per fare il balzo definitivo nell’olimpo dei grandissimi, deve vincere una corsa Monumento come la Sanremo, ma intanto è entrato di diritto nel club dei campioni.

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COMMENTI
Infatti
27 maggio 2018 19:22 Mac75
Viviani ha perso 3 volate facili facili per un prof... scandaloso!

Caro Direttore
27 maggio 2018 21:51 Fabrifibra
Mi permetto di contestare questo Giro non sarà mai abbastanza ricordato per la qualità direi quasi sufficiente, Il vincitore era annunciato....e da vedere se lo sarà davvero....per non parlare di un solo contende, poi la figura di Roma.
Basta così o devo parlare della differenza abissale del parco velocisti, praticamente nullo!!!!

Vegni 4
27 maggio 2018 23:21 pickett
Pare che RCS per andare a correre nella polveriera mediorientale abbia incassato 16 milioni di euro.Sarebbe però interessante indagare su quanti soldi il nostro governo ha dovuto sborsare affinchè filasse tutto liscio.Non siamo ingenui,su...In ogni caso,quando un automobilista passa col rosso in pieno centro città nell'ora di punta,va considerato un irresponsabile,anche se la fortuna gli sorride e se la cava senza un graffio.

Caro direttore con che logica vengono dati questo voti?
27 maggio 2018 23:53 Pop78
Come si fà a dare lo stesso voto a pozzovivo per me da 7 , formolo per me un 6 d\'incoraggiamento e yates da 8.Poi siamo tutti contenti per Viviani ma un 9 se lo sarebbe meritato solo se avesse vinto almeno un altra tappa e per concludere vorrei che il direttore dasse un voto anche ad aru. Per me visto che si è pure ritirato si merita un bel 3!!!

A Roma io c\'ero
28 maggio 2018 00:18 buendia
Ed ho visto troppe cose imbarazzanti.
Prima di tutto ho visto per la prima volta una gara ciclistica presidiata dalla celere, e non è stato un bel vedere.
Poi ho visto il fondo stradale di via Quattro Fontane, una piccola Aremberg da affrontare in discesa.
Ho visto una tappa terminata ancor prima di iniziare.
Ho visto l\'atteggiamento di Froome e Dumoulin, che avevano tutte le ragioni del mondo, ma avrebbero potuto considerare anche le migliaia di persone accorse ad applaudirli ed evitare l\'atteggiamento sprezzante che hanno tenuto per tutta la tappa.
Ho visto divieti assurdi delle forze dell\'ordine a potersi muovere in assoluta sicurezza sui marciapiedi lungo il percorso.
Poi ha visto i bernoccoli e le teste sanguinanti di quanti a torto o a ragione avevano avuto incontri ravvicinati con i manganelli della celere.
I miei voti oggi sono molto diversi dai suoi, soprattutto quello per Vegni che, volutamente o meno, ha dato un significato politico a questo giro.
Ma forse eravamo in luoghi diversi, ed abbiamo visto cose diverse.

Parere personale
28 maggio 2018 00:29 Legend
Oomen solo sei e mezzo? A 23 anni corre per Dumoulin e ottiene un nono posto in classifica, direi otto pieno! Il 9 per Viviani è esagerato, ha fatto quello che ci si aspettava ma se guardiamo ai velocisti che faranno il Tour il confronto non regge ancora.

Giro o Tour
28 maggio 2018 08:38 geo
Vorrei solo paragonare il podio finale del Tour con quello del Giro:
Tour, con la prospettiva dei Campi Elisi e l'arco di Trionfo;
Giro, con la prospettiva del TIR adattato per sfondo pubblicitario.

Wilier
28 maggio 2018 08:40 paree
Scusate ma come si fà a dare 5,5 alla wilier??????

Punti di vista..
28 maggio 2018 09:20 The rider
Io anche questa volta non la penso come il direttore.
Intanto non mi vanterei affatto della media record, per ovvi motivi che non stiamo qui (ancora una volta) a spiegare, comunque il ciclismo ORAMAI è pulito e mettiamo pure la testa sotto la sabbia.
Fugura di M.... in MONDOVISIONE per la tappa neutralizzata, e anche qui non facciamo polemiche sterili per lo stato delle strade della capitale d'Italia....
Infine, ricordiamoci che il risultato della classifica generale rimane SUB JUDICE!!!!!!

Pontimau.
PS: A me questo Giro non è piaciuto affatto (parere personale).

Froome
28 maggio 2018 14:27 gaspy
Sarà un caso ma nella stagione delle allergie neanche un puff???

In più
28 maggio 2018 17:06 Mac75
Vorremmo sapere quanto è costato l%u2019invito per donale di frome ne ad rcs!? Perché si sa......forza,quanto lo avete pagato???

un gran Giro
28 maggio 2018 22:21 noodles
Un grande Giro, un grande percorso (con 15 km in più a crono sarebbe stato perfetto), tanta gente lungo le strade e soprattutto un grande campo partecipanti che, da quando rcs è stata acquisita da Cairo, è sempre di primo piano. Leggo ancora i soliti discorsi su Israele , i soldi israeliani e tarantelle varie. Organizzare una manifestazione del genere costa tanto. Se rimpiangete i giri di Simoni contro Gonchar...auguri.
Quanto ai voti....dare a Formolo lo stesso voto di Yates e più di Pinot è roba da barzellette.

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