YATES: «NON SONO PREOCCUPATO, DOMANI ANDRA' MEGLIO»

GIRO D'ITALIA | 24/05/2018 | 17:20

Simon Yates si è messo alle spalle la prima delle tre giornate difficili che lo separa dalla passerella finale di Roma e, per la prima volta, non si è dimostrato il più forte. Come prevedibile, Tom Dumoulin l’ha attaccato e la maglia rosa ha saputo rispondergli solo la prima volta.




Domani sulla Cima Coppi avrà solo 28” dalla sua per difendere il primo posto nella classifica generale. E oggi, per la prima volta, si è sentito qualche scricchiolio: «Nel finale ho pagato la stanchezza, niente di più. Ci aspettano altri sforzi importanti, ma non sono preoccupato. Sono ancora in testa, che è sempre meglio di essere dietro, e domani me la giocherò, come ho fatto dal primo giorno e farò fino alla fine. Domani per me sarà una tappa meno dura rispetto a quella odierna, nella quale ho pagato uno sforzo secco. Domani ci aspettano più salite continue e io, più salite ho davanti, meglio vado».


In conferenza ha approfondito tutte le questioni. A fondo pagina il file audio da ascoltare.


Oggi sei stato per la prima volta in difficoltà, che spiegazione ti sei dato?
«Oggi è stato molto diverso dai giorni scorsi e da quelli che verranno perché c’era solo una salita, mentre mi sento più sicuro quando affronto le frazioni con salite più lunghe e dove profondere sforzi continui e successive discese. Se penso alle prossime tappe mi sento più sicuro»

Hai perso contatto per errore tattico, problema meccanico o cedimento fisico?
«Non era un problema tecnico, semplicemente non sono riuscito a rispondere all’accelerazione perché ero un po’ stanco, ma niente di grave».

Pozzovivo, Froome e Dumoulin fanno defatigamento sui rulli dopo la tappa, tu?
«Oggi ho fatto un po’ di giri nel piazzale, ma anche io di solito faccio rulli dopo la gara sin da quando ho 12 anni perché mi fa stare meglio».

Come ti senti ora?
«Mi sento ancora bene, alla fine ho perso solo nell’ultimo km e sono ancora in testa alla classifica. Ok, non sono andato al meglio nel finale di oggi, ma non è stato niente di grave. Froome è ancora piuttosto lontano, io stavo soprattutto attento a Dumoulin e sono riuscito a stargli abbastanza vicino, perdendolo soltanto nel finale».

Forse hai speso troppo finora?
«Sì e no. C’è da dire che se non fossi stato aggressivo nelle precedenti tappe non avrei preso secondi importanti e abbuoni preziosi, dunque ora non mi troverei in maglia rosa».

Dumoulin era più favorito di te oggi?
«Di sicuro sì e in più oggi non è stato un giorno super per me. Le prossime tappe sono più aderenti alle mie caratteristiche. Tutti aspettano che Tom perda da me in montagna perché è un cronoman, ma in realtà non è soltanto uno specialista delle cronometro, è un corridore di grande classe. E lo ha dimostrato. Oggi aspettavo il suo attacco».

Potrebbe essere una prima crepa nel tuo rendimento?
«Non lo so, spero proprio di no».

Quali dei tre che ti seguono hai visto meglio oggi?
«Sono tutti molto forti. Ho già detto che ho visto tutti i primi dieci in classifica andare forte e sarà battaglia fino a Roma».

Sei solo in maglia rosa, magari gli altri ora ti fanno pagare il tuo monopolio di attenzione al Giro finora?
«Molti hanno corso un po’ in difesa finora. Ma non sono l’unico a gestire con la squadra la corsa perché ad esempio oggi i FDJ hanno tirato quando Lopez e Carapaz hanno provato a scappare e non era naturalmente mia responsabilità rispondere».

Cosa hai cercato negli occhi di Tom quando lo hai guardato dopo il primo attacco?
«Ho solo cercato di capire come stesse, se volesse magari attaccare e infatti così ha fatto. I prossimi due giorni si deciderà tutto».

Cosa pensi farà Froome?
«Dicevo sin dall’inizio che avrebbe tenuto fino alla fine che non era fuori dai giochi e che si doveva fare attenzione a lui perché sarebbe stato competitivo. Ora in forma dopo una buona crono, rivale in più per la vittoria finale».

Da Pratonevoso, Diego Barbera


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