RICCARDO RICCO': «FACCIO GELATI E SOGNO DI TORNARE»

STORIA | 28/12/2017 | 10:10
Ha sempre avuto la testa un po’ calda, adesso si occupa di gelati, in una terra che profuma di mare, ma anche di ciclismo, lo sport che Riccardo Riccò ha sempre amato e, nonostante tutto, continua ad amare e per il quale nutrire un desiderio folle e romantico al tempo stesso: tornare in sella.

Una pagina intera, dedicata questa mattina al campione modenese dalla Gazzetta dello Sport. Un incontro avvenuto qualche tempo fa, nello studio dell’avvocato Fiorenzo Alessi, amico del ciclismo e di Riccardo da sempre. Uno dei pochi che fino ad oggi è stato vicino a questo ragazzo bizzarro e bizzoso, che in bicicletta sapeva infiammare le folle come pochi, ma riusciva anche far girare gli zebedei a molti dei suoi colleghi come nessuno.

Il Cobra si racconta, con pacatezza, ma anche con la sua consueta e proverbiale franchezza. Al suo fianco Melissa, una ragazza modenese che Riccardo ha sposato poco più di un anno fa. Il 19 aprile di cinque anni fa, il Tribunale Nazionale Antidoping ha inflitto a Riccò una squalifica di 12 anni per auto-emotrasfusione, accogliendo la richiesta della Procura antidoping Coni. Per violazione dell’art. 9 della legge 376/2000, il modenese ha patteggiato al Tribunale di Modena una pena di 2 mesi e 20 giorni più 2mila euro di multa (sentenza non definitiva).

A Claudio Ghisalberti, della Gazzetta, dice subito: «Lo so, nel ciclismo mi considerano un appestato. Ma conosciamo bene anche l’ipocrisia di questo mondo».
Parla del fattaccio, di quando ha rischiato di morire, e delle sue deposizioni all’Uci, con tanto di nomi, cognomi, fatti e situazioni. Poi passa a raccontare quello che fa oggi, alle Canarie. «Faccio il gelataio a Tenerife. Tutte le mattine mi alzo e via, a lavorare. Un amico mi ha insegnato l’arte e io ho aperto il Choco Loco a El Palmar. Faccio anche gelati per cani, ho una bella clientela. In Spagna ti lasciano lavorare, alle Canarie il clima è fantastico, ma noi italiani siamo considerati cittadini di serie C. Però sarà la maturità, sarà il lavoro… un po’ come persona sono cambiato. Mi piace fare il gelataio. Però non proverò mai l’amore che ho provato e provo per la bici».

La bici… Un amore mai consumato e mai finito: perché infinito. Un amore profondo, che resta dentro questo ex-ragazzo che si sforza di scrollarsi di dosso l’etichetta di diavolo, anche se con grande dignità fa ben poco per nasconderlo. «Quando mi alleno mi rigenero – spiega a Ghisalberti - la mia testa si rilassa. Però di corse ne guardo poche. Vedo che i miei ex colleghi vanno sempre forte come prima se non di più. Valverde è come l’aceto, più invecchia e più è forte. Aru mi piace. Sagan è un personaggio unico che fa bene al mondo del ciclismo. Nibali mi piace, è il più forte che abbiamo».

Poi parla anche del suo ex compagno di squadra Leonardo Piepoli, che oggi fa il preparatore, cosa che al suo posto non avrebbe fatto mai. «Sono puliti adesso i corridori? Ne avete la certezza? Io sono fuori dal mondo, non lo so. Ma lei cosa ne pensa?». E poi aggiunge: «Io preferisco il doping chimico al motorino. Almeno devi avere il coraggio di giocare su te stesso. Con il motorino è un altro sport».

Non si nasconde Riccardo, sa come sono le regole del gioco: se hai deciso di parlare, parli. E allora ecco che ricorda una delle persone a lui più care, del quale può solo dire bene: il dottor Santuccione. «Una grande persona. Un uomo che mi ha voluto bene e che non dimenticherò mai. Non sono mai voluto andare da Ferrari perché non sopportavo l’idea che potesse essere lui a decidere gli ordini d’arrivo. Ferrari aveva mille corridori, faceva le classifiche».

Non le manda a dire Riccardo, ce ne ha per tutti: dalle squadre, agli ex colleghi, dalle case farmaceutiche che fanno finta di, ai manager e i procuratori. «Nel ciclismo pagano corridore e squadre – aggiunge il modenese -, io estenderei la responsabilità ai manager e, per i giovani, ai famigliari».

Parla anche di un futuro prossimo venturo, che ha anche un data di scadenza: 2023. «Tornerò a correre – assicura sornione -. Quando scadrà la mia squalifica avrò 40 anni. Sarò ancora competitivo. Se fossi allenato sarei più forte ora di prima. Fisicamente mi sento così. Ci sono squadre che mi vorrebbero».

Melissa, la moglie, ascolta e chiosa: «Quello che vedete è un Riccardo in equilibrio, ma è solo apparenza. La realtà è che lui è un vulcano in sonno. Sta buono, ma dentro soffre, si rode. Forse troverà pace solo il giorno che si attaccherà di nuovo un numero sulla schiena».

a cura della redazione di tuttobiciweb.it
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COMMENTI
Continuiamo a farci del male.
28 dicembre 2017 10:29 Bastiano
E' inutile, questo sport, non ne vuole sapere di tirarsi fuori dalle sabbie mobili del doping e tra la ricerca di motivazioni che possano evitare la squalifica a Froome e tentativi di riabilitare degli autentici impresentabili, si trascina verso la morte certa.

28 dicembre 2017 10:49 vecchione
Una volta il giornale rosa parlava di ciclismo.

O tempora o mores

Mah!

Ci vuole la radiazione altrimenti è giusto che torni anche lui
28 dicembre 2017 11:10 Savo
Concordo con Bastiano ma come ho letto sulla Gazzetta se andiamo a leggere i nomi dei suoi \" compagni dopati\" solo lui ha pagato così tanto (certo lui è recidivo) ma c\'è gente come Valverde che ancora corre o Piepoli che fa il preparatore .....per cui o si prevede la radiazione oppure è corretto che al termine della squalifica anche lui ritorni....

Riccò
28 dicembre 2017 11:54 siluro1946
In una Repubblica lassista, ipocrita, corrotta, sempre pronta a tollerare violenti ecc. ecc. non dovrebbe scandalizzare un bel condono o una amnistia che dir si voglia per questo ragazzo nato per pedalare, rovinato dal suo carattere e da piccoli uomini.

28 dicembre 2017 12:26 froome
Io concordo con quanto scritto da siluro.

Ricco
28 dicembre 2017 12:32 blardone
Tutti meritano una seconda possibilità ...hai detto cose giuste però anche il pubblico vorrebbe sapere i nomi . Sicuramente sono ancora in giro a fare i fenomeni queste persone !! Quando vincevi erano sotto al palco per ritirare i fiori e quando hai avuto problemi ti tiravano i sassi . Lo so che fa male smettere così però non pensare al ciclismo pensa alla famiglia che è la cosa più bella che abbiamo ..Per chi capisce di ciclismo sa che sei stato un grande campione e rimmarai sempre tale . In bocca al lupo PS il ciclismo non cambierà mai...

@blardone
28 dicembre 2017 13:32 plus
si una seconda possibilità... non 3-4-5
Vergognati cobra

La vera colpa di Riccò
28 dicembre 2017 15:05 pickett
S'è fatto beccare.

Riccò
28 dicembre 2017 16:25 rampo
Rimani pure a fare i gelati li che ti vengono anche bene!Qui il ciclismo sta cadendo a pezzi!!!!




FIGLIO DEI TEMPI MA NE HA DIRITTO
28 dicembre 2017 17:37 soichan41
Come si fa a non imbarazzarsi quando Froome vince l’ultimo Tour battendo la media record che apparteneva al dopato dei dopati Armstrong baro, arrogante e protetto e che per anni ha fatto sotto protezione tutte le porcherie possibili.
Allora come la mettiamo? Il baro è solo l’americano?
Ora alcuni organizzatori importanti lo invitano come ospite ad una grande classica nel Belgio in primavera.
Se questo signore è invitato ad una corsa prestigiosa ha lo stesso diritto Riccò ad essere intervistato da un grande giornale.
Ma il risultato del Tour la dice lunga su come si fa la lotta al doping, come ai tempi di Riccò a due velocità: quelli inseriti nel sistema vengono protetti gli altri bastonati e dati in pasto al pubblico ludibrio.
Infatti c’è Froome trattato con i guanti bianchi in occasione della sua positività dandogli tutte le possibilità e le protezioni e c’è chi come Riccò pericoloso perché sbruffone e quindi non gestibile che viene considerato appestato e sbranato dall’opinione pubblica.
E vogliamo parlare del verbale fatto firmare dagli organi di controllo con tutti i nomi denunciati ma con l’impegno imbarazzante di Riccò a non parlare del contenuto altrimenti sarebbe stato perseguito di nuovo?
E Riccò che è stato sempre “cretino”lo dice chiaramente che questi organi di controllo non hanno fatto mai uscire questi nomi e mai li hanno indagati e facendogli firmare quella carta hanno messo una pietra tombale sulla verità …la stessa cosa che è successa a Di Luca che ha fatto i nomi di tutti: fornitori e consumatori ....ed anche lì silenzio completo.
Finchè non si abbassano le medie da “scooter”c’è doping e lo stesso vale per lo sport in genere, anche il motore si stanca e con il tempo diminuisce le prestazioni invece nella maratona i maratoneti fanno la seconda parte più veloce della prima e questa azione contronatura e contro la logica delle cose passa sotto silenzio.
Ma non sarebbe meglio doping libero ed ognuno si uccide come gli pare?
Risparmieremo però un sacco di milioni di euro che ora sono sprecati ed invece potrebbero servire per fare altre cose più importanti.
Riccò ha tutti i diritti finchè queste sono le regole, era un grande campione ma figlio dei tempi…. tempi che portano i giovani a morire per farsi un selfie in condizioni estreme ovvero ad ascoltare la musica a palla tanto da non sentire un treno che arriva.
Meditate gente!!!!!


Perdono !!!!!
28 dicembre 2017 17:38 alocin75
Avete visto i più importanti campioni squalificati oggi alla gazzetta,tutti sono come il Cobra ,lui almeno a collaborato e detto le cose come stanno su tutti e tutto ,e mi pare che si sia pentito e dato che la legge per la radiazione ancora non esiste ....merita uno sconto di qualche anno in proporzione come tutti gli altri anno avuto;Non è un appestato come vorrebbero far credere,allora quasi tutti sono appestati io dico che il perdono è tra le cose più belle del mondo e lo merita anche lui.

Caro Riccò
28 dicembre 2017 17:38 Fabrifibra
Mi dispiace ma non credo che ci sia un posto nel gruppo di ora!!
Basta con i Dopanti, resta a fare gelati è meglio

La sagra dei dopati.
28 dicembre 2017 17:58 Bastiano
leggo questi post, mi rendo conto di quanti fan oggi ha il doping in Italia e mi vergogno di praticare questo sport. Ma cosa avete in testa per dire che un atleta beccato per ben due volte, dovrebbe avere uno sconto di pena?
Cosa vorreste insegnare ai vostri figli e nipoti?
Per favore allontanatevi dallo sport perché, non siete degni ne di farlo e ne di parlarne.
Se dovete trovare la giustificazione per potervi guardare la mattina allo specchio dopo tutte le porcate che fate per vincere un prosciutto, oppure un salame, non dovete scrivere qui ma,dovete contattare un bravo psicologo.

verissimo, inconfutabile ......
28 dicembre 2017 18:10 geom54
mi fermo sulla frase "....., ma noi italiani siamo considerati di serie C." e non proseguo neppure fino alla fine chè non serve;
è fino troppo evidente, questa verità, ma cosa pretendere da un governo che non porta per primo lui considerazione verso i suoi connazionali;
un governo questo in grave stato comatoso di STU....TA' TRINARICIUTA AUTOLESIONISTA IPOCRITA E FRANCESCONDEM....alPDocch...a;
che ciò basti.

 Bastiano
28 dicembre 2017 18:17 tempesta
BRAVO; MA COME VEDI CE GENTE CHE VIVE SULLA LUNA.LA VERITA PAROLA SCONOSCIUTA.

Bastiano
28 dicembre 2017 18:30 blardone
Almeno Ricco mette la faccia .Tu offendi le persone e ti nascondi. Chi è uomo secondo te? Fammi il piacere di firmarti se offendi.io mi permetto di dire solo la verità ... Non facciamo sempre ipocrisia ..... Ognuno della sua vita fa quello che vuole ... Ne avrei da raccontare e dammi retta che vicino a te c è ne di ............ Blardone Andrea

Bastiano
28 dicembre 2017 19:29 SoCarlo
indipendentemente da chi si celi dietro questo nome, non posso non essere d'accordo con lui. Io mio figlio lo porto in bici ed alle gare: l'esempio che voglio riceva non e' quello che l'intervistato ha dato con i suoi comportamenti piu' o meno recenti.

Il fatto poi che Bastiano possa, in teoria, essere addirittura uno pseudonimo di un noto texano non mi crea problemi: condivido il principio, non lo stile di vita di chi lo propone.

Brassimo soichan41 !!!!
28 dicembre 2017 20:02 alocin75
Condivido tutto alle grande!!!No però al doping libero (anche se già da tempo siamo sulla strada) sarebbe la fine dello sport ,lo voleva anche Moser !......Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa l\'avvocato Alessi e suo figlio ,anche lui avvocato ho letto che tutti due vanno in bici a fare le gran fondo e anno tante e esperienza su atleti dopati e conoscono come nessuno Riccò

x bastiano
28 dicembre 2017 20:29 siluro1946
Sarebbe interessante sapere quale sport "immacolato" ed etico farebbe praticare a figli e nipoti. Nella scelta tenga presente che il ciclismo risulta essere al sesto, ripeto sesto posto nella graduatoria degli sport con più dopati, in percentuale s'intende, essendo il ciclismo il più controllato,numericamente i controlli risultano essere superiori a tutti gli altri sport sommati. Naturalmente figli e nipoti potrebbero trovare in altre associazioni tanto perbenismo e tante persone per bene, ma non in Italia.

28 dicembre 2017 22:31 lele
Sta per uscire qualche libro???

siluro1946
28 dicembre 2017 22:58 SoCarlo
le rispondo al posto di Bastiano: non ho la pretesa di avere le sue competenze di ciclismo, ma ne condivido i valori e porto mio figlio alle gare, di ciclismo appunto.

fino a qualche anno fa le gare le facevo io e lui guardava, ora le fa lui mentre io faccio le foto.
La risposta, quindi, e' il ciclismo lo sport dove voglio portare mio figlio, ed appunto per questo lo voglio libero di personaggi come il modenese dell'articolo: perche' i bambini seguono l'esempio e se l'esempio e' questo, ne faccio volentieri a meno.
tenga presente che non ce l'ho con lui, mentre perdono gli altri: me ne vorrei liberare di tutti quanti quei personaggi squallidi che del ricorso al doping ne hanno fatto un modo di vita. In tutto questo non voglio affrontare quelle che sono le ripercussioni etiche di chi vince barando o sottrae il lavoro a professionisti piu' validi.
infine, visto che mi ha letto fino qui, degli altri sport, calcio in testa, me ne frega una beata mxxxa (citazione di cetto laqualunque): mio figlio va in bici e io quel 'giardino' voglio tenere pulito. I pallonari, e tutti gli altri, al momento non mi riguardano (se non indirettamente: i soldi nel ciclismo girano se non ci sono ciclisti in prima pagina per quello che si iniettano. Come ciclista professionista non avrei avuto comunque la minima possibilita', con o senza aiutino, quindi non ho nessun astio per la parte economica).

si goda il nostro sport, preferibilmente in buona compagnia: le cattive compagnie non le rimpianga.

pietà...
29 dicembre 2017 01:23 lupoalberto
per evitare che ci riprovi veramente ..dategli altri 12 anni!!!!!!

x soCarlo
29 dicembre 2017 13:52 siluro1946
Quanto lei scrive potrebbe essere condivisibili purtroppo pecca d'ingenuità. Alcuni di voi, più realisti del re, vorrebbero eliminare le gare agonistiche altri più moderati, punire tutto il punibile anche il pensiero e le intenzioni. Dimenticandosi della realtà sociale e soprattutto dimenticando che i reati o le colpe sono individuali. Se un ciclista sbaglia va punito lui e non tutto l'ambiente e altri ragazzi che si comportano rispettando le regole anche se sbagliate come quelle che riguardano l'antidoping. Penalizzare l'ambiente per colpa di qualcuno si dovrebbe penalizzare la Chiesa per colpa dei preti pedofili, il parlamento e altre congreghe per colpa di alcuni corrotti ecc. ecc. Non deve funzionare in questo modo, se il mio compagno ciclista bara, io non voglio e non devo centrare una mazza.

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