SOCIETA' | 28/11/2017 | 07:43 Lei sta sull’ottovolante 360 giorni all’anno, le sue ragazze, quelle della Alé Cipollini Galassia possono dire con orgoglio di essere le numero otto: al mondo. Lei è Alessia Piccolo, dal 1° ottobre scorso amministratore delegato della Alé, capace di guidare un’azienda, una squadra di cicliste, un gruppo di donne che poi sono le sue migliori alleate, capaci di correre come poche e come nessuno. «Sanno tenere benissimo il passo - ci spiega lei, tra una telefonata e un campione da visionare -, quello della sottoscritta, che da sempre è stata abituata a fare e a pensare velocemente. Come piace al nostro grande capo, il vero punto di riferimento di tutto il nostro Gruppo: Federico Zecchetto».
Federico Zecchetto, l’uomo perennemente preso nei suoi pensieri, nei suoi programmi. L’uomo dei marchi Alé, Cipollini e Dmt. Da oltre venti anni si sente parlare di lui, ma difficilmente compare, si fa vedere. «Lui è un perfezionista, energia allo stato puro - spiega Alessia -. Uomo di poche parole, ma di tanti fatti. È diretto, nel senso che va sempre diretto al cuore del problema, per centrare l’obiettivo».
Chi lavora con Zecchetto deve avere lo stesso passo, deve saper tenere la ruota, e Alessia il passo giusto l’ha sempre avuto, tanto da imporlo anche a tutti coloro i quali sono chiamati a collaborare con lei. «Le aziende sono un gioco di squadra, da soli non si va da nessuna parte - mi spiega -. L’idea di fare la squadra femminile ha avuto un duplice motivo: dare un messaggio forte al mercato delle donne, con una linea pensata e dedicata a loro della quale vado molto orgogliosa, ma anche per ribadire efficacemente ad ognuno di noi che siamo una squadra. Sia le ragazze che corrono in bici che quelle che quotidianamente collaborano con me».
Lei è sull’ottovolante, loro sono le numero otto: al mondo. Una stagione di tutto rispetto quella appena conclusa dalla Alé Cipollini Galassia. Una stagione che si è chiusa con un numero identificativo, un numero chiave: l’11. Undici le vittorie (4 con Marta Bastianelli, 4 con Chloe Hosking, due con Janneke Ensing e una con Daiva Tuslaite). A queste vanno aggiunti anche 11 secondi posti e 11 terzi. «Potevamo fare anche qualcosina di più, ma io e Fortunato Lacquaniti (il responsabile tecnico del team, ndr) siamo più che soddisfatti di quanto raccolto. La nostra è stata un’attività internazionale e l’8° posto ottenuto nel ranking mondiale lo consideriamo un punto di ripartenza di assoluto livello, per crescere ancora e provare a fare sempre meglio».
Alle confermatissime Ane Santesteban Gonzales, Marta Bastianelli, Anna Trevisi, Chloe Hosking, Romy Kasper, Janneke Ensing, Daiva Tuslaite, Martina Stefani, Anisha Vekemans e Soraya Paladin, si affiancheranno quattro new entry: Mayuko Hagiwara, Karlijn Swiinkels, Sofia Nilda Frometa Leonard e la figlia d’arte Roxane Knetemann.
«Roxane è una ragazza dell’87, forte sul passo, per questo è anche un ottima cronoman, la sua specialità sono i prologhi. Come molte olandesi - prosegue Alessia - fa anche tanta pista (più volte campionessa nazionale di madison e corsa a punti, ndr) e mountain bike. Come hai già avuto modo di dire, nel 2018 avremo anche un’atleta orientale, visto che abbiamo ingaggiato la due volte campionessa nazionale giapponese a cronometro. La Hagiwara è un’atleta di grande esperienza, ha corso per tutta la sua carriera da Elite nel Team Wiggle High5 prima di trasferirsi in Italia. Ed è proprio nel nostro Paese che nel 2015 ha ottenuto il successo personale più prestigioso, portando a casa la tappa valtellinese del Giro Rosa da Treviso a Morbegno al termine di una lunga fuga solitaria, diventando la prima ciclista giapponese a vincere una frazione al Giro. Quell’evento entrò di diritto nella storia dello sport nipponico: la notizia balzò sulle prime pagine di tutti i giornali del Sol Levante dimostrando che c’è grande interesse per il movimento ciclistico femminile. La stagione appena conclusa ha visto Mayuko piazzarsi terza a gennaio alla Cadel Evans Great Ocean Road Race e quarta nel prologo della Settimana Ciclista Valenciana nel mese di marzo. In carriera, oltre alla tappa del Giro e ai due campionati a crono del Giappone, ha vinto anche una volta la prova in linea valida per il titolo nazionale e una tappa del Tour de Bretagne 2015».
La “galassia” della Alé e di Alessia Piccolo è anche colorata da tante maglie di squadre di professionisti: da quella delle nazionali francesi, per passare alla Bardiani Csf e arrivare alla Fdj di Thibaut Pinot.
«Sono tutte formazioni di altissimo livello che si avvalgono della tecnologia derivata direttamente dalla collaborazione che abbiamo direttamente con loro - ci spiega Alessia -. La linea PR-S rappresenta il massimo per le squadre che vogliono competere ad alto livello. Segno distintivo? L’aerodinamicità, grazie al “body mapping” e alla costruzione anatomica, realizzata con l’utilizzo di tessuti diversi, posizionati nelle parti strategiche, impreziositi da filati in carbonio antistatico».
Ma nel mondo Alé c’è anche un fiore all’occhiello dell’organizzazione dell’azienda di Bonferrarro di Sorgà (Verona): la Gran Fondo Alé la Merckx, che il prossimo anno si svolgerà il 10 giugno, con arrivo sempre a Verona. «È una manifestazione che ci sta dando tante soddisfazioni - dice Alessia -. Ormai è entrata di diritto nel numero delle grandi Gran Fondo d’Italia, tra le prove più amate dagli appassionati, che gode di grande partecipazione, ma che vorremmo dal prossimo anno rendere ancora più internazionale. L’Italia e Verona in particolare hanno un grande appeal per gli stranieri, e noi siamo felici di poter veicolare questa passione verso il nostro Paese, verso il nostro territorio, che è fatto di eccellenze culturale ed enogastronomiche. Noi di Alé, lo sai, amiamo il bello. Amiamo l’eccellenza, e il Veneto ha tanto da offrire in tal senso».
Un mondo di colori, un modo di sapori, una “galassia” di emozioni da far girare la testa. Sembra d’essere su un ottovolante.
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