CHIRICO. «CERCO RISCATTO E UN POSTO AL GIRO»

PROFESSIONISTI | 25/11/2017 | 07:19
Luca Chirico festeggerà domani con il suo Fan Club a Porto Ceresio, in provincia di Varese, e si prepara a rientrare nel ciclismo di alto livello il prossimo anno, quando indosserà la maglia della Androni Sidermec Bottecchia.

«Ho già ripreso gli allenamenti, alternando la palestra a uscite in bicicletta. Tra pochi giorni avremo il primo ritiro collegiale che servirà anche per effettuare le visite mediche. Poi, dall’11 al 22 dicembre andremo a Donoratico».

E ancora: «Sto effettuando degli allenamenti mirati per perdere un po’ di spunto veloce e migliorare in salita: il mio principale obiettivo per la prossima stagione è guadagnarmi un posto per il Giro d’Italia».

Classe 1992, il corridore di Porto Ceresio è arrivato al ciclismo senza nemmeno passare dalla categoria Giovanissimi: «Nel 2004 mi sono appassionato al ciclismo ammirando l’impresa di Damiano Cunego al Giro d’Italia - racconta a Sergio Gianoli de La Prealpina -. Mi è subito piaciuto e ho deciso di provare ad andare in bicicletta. Ho fatto le prime pedalate con un team della Valceresio, ma poi mi sono tesserato per il Velo Club Lugano iniziando la mia carriera ciclistica da allievo. La prima gara l’ho affrontata a Brissago, sul Lago Maggiore, la prima vittoria è arrivata l’anno seguente a Vertemate con Minoprio. Da junior ho gareggiato con Caravatese e Brugherio, e mi piace ricordare la vittoria nel Gran Premio internazionale dell’Arno; poi quattro anni con la Trevigiani e quindi il passaggio successivo al professionismo».

«Due anni con la Bardiani CSF, ma alcuni problemi con la squadra e soprattutto dei problemi fisici non mi hanno permesso di rendere al meglio. A fine stagione mi sono ritrovato senza contratto, ma non mi sono arreso. Nel mese di ottobre del 2016 mi sono sottoposto ad un intervento chirurgico per risolvere un problema e poi ho trovato la possibilità di gareggiare nel 2017 con Torku Sekerspor. È stata una grande esperienza di vita, mi ha fatto crescere, mi ha ridato fiducia, insegnato a credere in me e a mettere in gara quel coraggio che a volte mi è mancato. Ho ritrovato la voglia di andare in bicicletta: è stata questa la mia vittoria più bella».

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