FCI. DI ROCCO: «IL DEBITO NON INCIDERÁ SULL'ATTIVITÁ»

FCI | 01/11/2017 | 16:13
La festa di Ognissanti del presidente della FCI Renato Di Rocco non è iniziata nel migliore dei modi visto che un articolo de Il Corriere della Sera a firma di Marco Bonarrigo ha messo sotto i riflettori l'ingente debito con cui deve vedersela la Federciclo.

Questa mattina Bonarrigo ha scritto che il Coni ha intimato alla FCI di «usare finalmente le maniere forti e adottare azioni concrete perché la situazione finanziaria del ciclismo è la più critica del sistema sportivo con quella dell’equitazione». 


Una voragine si è aperta improvvisamente nel bilancio delle due ruote: un debito di 2 milioni e 700 mila euro di cui non c’era traccia nel bilancio di previsione dello scorso maggio, spuntati dal nulla ad agosto. In pratica, manca all’appello un quinto del budget. «La società di certificazione — spiega Di Rocco a Il Corriere della Sera — ha spostato delle partite finanziarie pretendendone l’immediato risanamento. Per il codice civile potremmo agire diversamente ma il Coni non sente ragioni. Attueremo un piano industriale di risanamento, ma dovranno darci una mano: l’hanno fatto con altre federazioni». 



Il Coni chiede di agire su due fronti: aumento delle quote associative e delle tasse gara (già alte per i costi assicurativi) e revisione al ribasso dei programmi agonistici, ovvero la preparazione olimpica di atleti finalmente competitivi a livello mondiale. Senza soldi la pista (che ha un programma di gare planetario) si ferma all’istante. I primi a pagare il dissesto, intanto, sono bambini e ragazzi: da oggi il prezzo del loro tesseramento raddoppia. 


La Federciclismo sconta i costi di un organico-monstre (82 dipendenti a tempo indeterminato, di cui 25 nelle sedi regionali in parte inattive) ed entrate che arrivano solo da tesseramenti e Coni: nel 2017 la Fci prevedeva di incassare meno di 100 mila euro dagli sponsor, una somma irrisoria. Nel rosso del bilancio conta la sfortunata avventura dei Mondiali di Firenze 2013, con la Federciclismo che si assunse la titolarità dell’evento tramite una società, poi fallita? «Il liquidatore — dice Di Rocco nel pezzo del Corriere della Sera — ha chiuso con i creditori al 60%. Non abbiamo più debiti». 

Questo pomeriggio tuttobiciweb.it ha contattato Di Rocco per saperne di più e capire come la Federazione pensa di risolvere l'annosa questione. «Il problema del bilancio esiste ed è inutile nasconderlo, ma non è piovuto dal cielo e non è irrisolvibile. Stavamo già operando con un piano preventivo di rientro di 400.000 euro l'anno. Per quanto riguarda il personale, nel settembre 2013 il consiglio federale, per evitare controversie legali, ha deciso di regolarizzare i contratti di numerosi dipendenti che meritavano maggiore dignità per il contributo che offrivano al movimento sportivo e che sarebbero successivamente entrare a far parte della pianta organica del CONI, invece sono rimasti in carico a noi. La legge negli anni ha imposto inoltre un aumento delle aliquote dei dipendenti delle categorie protette, solo di recente abbiamo assunto 5 persone disabili. Su tutto questo incide inoltre l'Irap, la tassa sul personale che ci costa 110.000 euro l'anno. Se pensate che spendiamo 710.000 euro ogni anno per gli stipendi si fa presto a fare il calcolo e a capire come si è arrivati a questa cifra» spiega il numero 1 della FCI, che è anche vicepresidente dell'Unione Ciclistica Internazionale.

«A maggio di quest'anno la società di certificazioni del CONI ha preteso di azzerare tutte le partite negative, compresi gli avanzi di magazzini (il nostro vale 600.000 euro) e l'ammortamento degli automezzi, queste cifre sommate ai tanti crediti esigibili alla vecchia gestione spiegano la cifra del contendere. Detto questo per quanto riguarda i raduni e le trasferte della Nazionale non cambierà nulla, il mio impegno istituzionale è salvaguardare l'attività, taglieremo sui comitati o altre situazioni, non di certo sui fondi ai ragazzi della pista e ai loro sogni di medaglia a Tokyo 2020. Mantenendo inalterati i contributi delle attività tecniche negli ultimi 4 anni abbiamo ottenuto risultati evidenti, nel 2017 abbiamo superato il record di 70 medaglie. Troveremo i soldi per restare ai vertici del ciclismo internazionale, ne sono sicuro» rassicura Di Rocco.

Giulia De Maio

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COMMENTI
Bomba
1 novembre 2017 17:23 9colli
Ho propio la sensazione che Arrivi una SUPER MEGA BOMBA..............

DiRocco
1 novembre 2017 18:06 gaspy
Solita commedia all'italiana
diamo una congrua buona uscita al baffetto (io gli farei tirare fuori i soldi del debito) e spediamolo all'UCI senza ritorno che di gente così ne abbiamo a palate
La federciclo deve essere gestita da ex corridori che sanno le problematiche sopratutto a livello giovanile!!!

NON E' COLPA DI DI ROCCO
1 novembre 2017 18:53 ZECCA
PRIMA IL DEBITO DELL'ERA CERUTI, ORA LE DECISIONI DELLA SOCIETA' DI CERTIFICAZIONE, POI IL CONI, DOMANI :PIOVE GOVERNO LADRO !!!
MA COSA PUO' FARCI IL BAFFETTO CHE RIDE SEMPRE?
LUI NON HA COLPE. !!!!
E SE LA COLPA FOSSE DI CHI LO HA VOTATO?
ANCHE LORO METTANO IL BAFFETTO E CONTINUINO A RIDERE.
INTANTO TESSERATI E AFFILIATI PRONTI A PAGARE DI PIU' PER UN PRODOTTO SEMPRE PIU' SCADENTE.

Dimissioni
1 novembre 2017 20:17 FrancoPersico
Questa è una frode. Dimissioni senza bonus per l\'uscita. E indagine per eventuali responsabilità penali. Siamo proprio un popolo incapace di mandare a casa chi non guida correttamente un\'azienda o un organo sportivo. Di Rocco è il momento di tacere, chiedere scusa e andarsene. Grazie

Ha ha ha
1 novembre 2017 23:21 bove
Mi viene da ridere pensando al plebiscito delle recenti ri elezioni. Visto che la situazione era conosciuta al presidente fin dai mondiali di Firenze , come mai la notizia non è uscita durante la campagna elettorale?

Sveglia atleti e dirigenti.
1 novembre 2017 23:33 Bastiano
Ma è possibile che nel nostro mondo ci debbano essere elettori che non sappiano usare il proprio voto per dare un futuro al settore? Ma è possibile che il ciclismo non possa aiutare la regola dei due mandati in qualsiasi carica di vertice, ragionamento o nazionale?
Certi risultati non sono colpa delle cariatidi che hanno il sedere incollato alle poltrone ma, di quelle persone che non amano il proprio sport e giustificano la propria deficienza con il classico detto:\" purtroppo non c\'è di meglio\".
Svegliatevi e lasciate un ciclismo migliore per le future generazioni!

Dimissioni
2 novembre 2017 08:14 geo
In una società civile, con una situazione così, un presidente darebbe le dimissioni! Ma siamo in Italia e Di Rocco verrà eletto a vita con ovazioni!

in tema
2 novembre 2017 12:25 canepari
di trasparenza sui conti.... Chi mi sa dire quanto guadagna il Presidente della Federazione?

Ribadisco il mio stupore
2 novembre 2017 14:40 pickett
15 giorni fa viene presentato il Tour,un appuntamento che dovrebbe calamitare l'interesse di tutti gli appassionati.Commenti su questo blog:zero!Per queste beghe politico-amministrative:8 commenti!(col mio nove,e non sono finiti qua,immagino)Chi vi capisce,è bravo...

Bonus
2 novembre 2017 15:42 Eiger
2.700.000 euro di Debiti, bravo Di Rocco meriti un “super Bonus” come si usa coi Top Manager. I soldi si trovano, basta mungere i soliti ciclisti

2 novembre 2017 19:25 Line
penso che alcune gare professioniste dove la rappresentativa italiana partecipa si potrebbero anche saltare con questo debito

Forza e grande Di Rocco sei il meglio sempre.....
3 novembre 2017 19:30 alocin75
L\'unico rimprovero che farei a Di Rocco ,penso che sia per essersi messo con Zomengnan ai mondiali di Firenze e da lì che parte il buco ,poi se si guarda bene i 2 milioni e 700 mila euro se si dividono in qualche anno non sono niente con il record di 70 medaglie ottenute,solo in questa stagione .
La vergogna semmai è del Coni che spende solo e tutto per il calcio e noi stiamo diventando l\'ultima ruota del caro proprio perché non troviamo sponsor,i soldi della Rai le prende tutti la R.C.S per tamponare forse i danni di quando anche li avevano Zomengnan,ma io e tanti amici abbiamo fiducia in Di Rocco L\'unico che finché rimarrà riuscirà a tenere in piedi il nostro amato ciclismo.

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