PROFESSIONISTI | 10/10/2017 | 16:11 Celebrata una splendida edizione de Il Lombardia, Mauro Vegni è impegnato ora nella definizione degli ultimi particolari del nuovo Giro d'Italia.
Il direttore della corsa rosa spiega a tuttobiciweb: «Al 97% per cento lo presenteremo il 29 novembre a Milano, nelle prime ore del pomeriggio. Che Giro sarà? Dico solo che nascerà una corsa molto bella, aperta a tante soluzioni e tanti interpreti. Più di così non posso dire...».
E allora il discorso torna su Il Lombardia e sull'ipotesi di un cambio di data: «Per quanto mi riguarda, Il Lombardia non si tocca. Rispetto le opinioni di tutti e apprezzo chi contribuisce con idee nuove alla crescita del movimento, ma in questo caso non sono d'accordo con la proposta. Portare Il Lombardia in coda alla Liegi sarebbe come farlo morire. La nostra corsa ha 111 anni di storia, i problemi al massimo ce li ha chi non la può vantare nell'albo d'oro e non viceversa».
sono in linea con quanto sostenuto dal Dott. VEGNI in merito al Giro di Lombardia: la storia non si tocca, non si cambia: è la Classica delle foglie morte. Stop.
Precisato ciò, ora sarebbe interessante conoscere i "parametri" con i quali saranno invitate con le WILD-CARD a disposizione, le varie squadre che presenteranno la propria candidatura.
In primis, ad esempio, corre l'obbligo sapere se la ANDRONI-SIDERMEC, dopo l'ultimo caso di sanzione comminata al ciclista ALESSIO TALIANI, "rischia" qualcosa a livello di INVITO, pur avendo vinto la CICLISMO CUP.
Poi, se verranno "preferite" squadre di matrice italiana oppure di matrice "commerciale".
Grato.
Francesco Conti-Jesi (AN).
Parole sante
10 ottobre 2017 17:49Achillebro
Bravo vegni! Il Lombardia non si tocca!
Per Pier Bergonzi
10 ottobre 2017 19:13battaglin
Ero presente ad un incontro con Merckx tenutosi al Ghisallo,chiesi al cannibale come mai non fosse riuscito a vincere la Parigi Tours intervenne lui dicendo che la classica francese era solo per velocisti dimenticando che Merckx vinse 7 Sanremo e 3 Gand dai percorsi assai simili ma,ci pensò il buon Eddy portantogli via il microfono dicendo che non l'aveva mai vinta perchè poche volte la fece,preferendo le ben remunerate sei gironi.Questo dimostra la competenza di codesto giornalista responsabile del ciclismo sulla rosea!
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