DONNE | 14/09/2017 | 07:44 Sabato al Velodromo Fassa Bortolo di Montichiari Elena Novikova tenterà di battere il record delle 24 ore fatto registrare nel 2013 da Anna Mei, sempre nel tondino bresciano. La 33enne ucraina ma ormai astigiana d'adozione riuscirà in un giorno a percorrere più di 738 km?
«Ci provo, senza pressioni. Oltre a partecipare con la squadra World Tour a qualche gara in linea mi dedico alle prove di ultracycling sia su strada che in mtb. Da 5 anni vivo in Italia e questo è il mio lavoro. Mi sono innamorata del vostro paese perchè la gente è di mentalità aperta e di cuore, altruista» racconta la portacolori del Team Servetto Giusta AluRecycling.
«La bici è arrivata nella mia vita per destino. Un giorno l'ho provata e mi è piaciuta. Durante una paseggiata, avrò avuto all'incirca 20 anni, mi hanno notato e proposto di gareggiare. Fin dalle prime corse sono arrivati buoni risultati così non ho più smesso».
Come si prepara un tentativo di questo tipo? «Non sono mai stata in pista per una gara e non sono sicura che riuscirò a vincere questa sfida, anche se mi sento forte. Se non provi hai già perso in partenza quindi eccomi qua. Sono stata in altura a Sestriere un mese, lì ho lavorato sul fondo, per migliorare ematocrito e respirazione. Mediamente pedalavo 4 ore al giorno, un giorno 3 e uno 5. Per prepararsi alle lunghe distanze non servono allenamenti di chissà quante ore, devi fare velocità, altrimenti poi vai come una tartaruga» confida sorridendo.
Tutt'altro che lenta, Elena vanta 15 successi su strada e mtb nella specialità "solo". Ha vinto due volte la 24 ore di Le Mans in Francia, per tre volte è stata la migliore alla 24h di Finale Ligure. Nel 2015 ha vinto il titolo di Campionessa Europea di mtb 24 ore e registrato il record di scalata del Gavia, 9 volte in 19 ore. Nel 2016 ha portato a termine la Ironbike.
«Una decina di anni fa mi proposero di fare una gara a staffetta, era la mia prima volta su lunghe distanze. Sotto data la squadra con cui avrei dovuto correre mi ha comunicato che aveva scelto un'altra donna più forte di me. Mi ero allenata tanto e non volevo restarmene a casa così mi sono iscritta alla solo, anche se poteva sembrare una pazzia. Vinsi e capii che questo è il mio forte: correre da sola per ore e ore».
L'appuntamento è per sabato. Il via è fissato alle 12. «Per 24 ore pedalerò al massimo. La sera prima andrò a letto alle 22. La sveglia suonerà alle 6 del mattino, alle 9 mangerò e alle 10 sarò in pista per gli ultimi preparativi. Nelle 24 ore non dormirò, mangerò e berrò continuando a pedalare, mi fermerò solo per andare al bagno, ma non prima delle prime 6 ore. Fare rifornimento in pista non è semplice, ma verrò assistita al meglio. Devo ringraziare la squadra che mi dà la possibilità di realizzarmi in questo tipo "altro" di ciclismo e Dario Tosetti di Adisco, l'Associazione donatrici italiane sangue cordone ombelicale, che mi ha fatto conoscere questa bella realtà a cui voglio dare visibilità con la mia impresa». Giulia De Maio
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