PROFESSIONISTI | 14/07/2017 | 07:00 Per la festa nazionale francese, il Tour apparecchia un menù da fuochi d’artificio: 101 chilometri di Pirenei con tre salite di prima categoria.
Trentun chilometri dopo la partenza da Sint GironS si scollina sul Col de Latrape, 5,6 km al 7,3%. Rapida discesa per salire poi sul Col d'Agnes, 10 km all’8,2% e infine al km 74 il Mur de Péguère, 9,3 km al 7,9%.
Da quando sono sparite le semitappe (vietate oggi dal regolamento) si tratta della più breve tappa in linea che il Tour abbia mai proposto. Tappa ideale per attaccanti con Voeckler, Vichot, Chavanel, Quemeneur e compagni che si daranno battaglia sin dal villaggio di partenza per andare in fuga e inseguire la giornata di gloria.
Per i grandi della classifica, bisognerà vedere che scorie ha lasciato la tappa di ieri: il Mur de Péguère propone tratti che superano il 18% di pendenza ma dal gpm al traguardo ci sono 27 chilometri di discesa e pianura, che non sono pochi. Ma Beppe Martinelli è ammiraglio scaltro ed esperto, sa che quella di oggi può essere una delle giornate più difficili per Fabio Aru: squadre in questo momento più forti della Astana possono mettere in difficoltà la nuova maglia gialla.
Due gli arrivi di tappa nella storia a Foix, entrambi capaci di premiare gli audaci: nel 2008 Kurt Asle Arvesen ebbe la meglio su Alessandro Ballan e su Martin Elmiger, mentre nel 2012 a vincere per distacco fu Luis Leon Sanchez che è il vero uomo di questa tappa, visto che vinse anche a Saint-Girons nel 2009...
Per seguire la cronaca diretta della tappa CLICCA QUI
Nel giorno della festa Nazionale, un tappone con arrivo in salita, ci stava molto meglio di questa mini tappa con arrivo in discesa.
" Al Tour
14 luglio 2017 16:07canepari
la squadra è importantissima, anzi fondamentale. E' la corsa in cui la squadra conta di più per poter gestire la corsa, curare gli avversari. Se non hai una gran squadra anche un corridore a quattro minuti può diventare pericoloso". firmato Nibali Vincenzo (gazzetta dello sport, pag 7, sesta colonna).
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