PROFESSIONISTI | 20/05/2017 | 07:06 La rapace volata di Fernando Gaviria - quarto successo in tredici tappe al suo primo Giro d'Italia, a soli 22 anni - chiude idealmente la prima parte del Giro d'Italia e apre la porta alla settimana decisiva, quella delle mille montagne. Cambiano i protagonisti attesi, cambiano gli scenari, cambiano i nomi attesi (scopri QUI quali sono i corridori più attesi dai bookmakers di Unibet).
E’ un luogo del cuore – e non solamente ciclistico - dove si ritrova per la partenza il GiroCento per la 14^ tappa con distanza contenuta – km. 131 -, partenza e arrivo sono in Piemonte con breve digressione in Lombardia. Castellania, in provincia di Alessandria, è la partenza con l’arrivo previsto a Oropa, in provincia di Biella. Sono due località che evocano un “mito” assoluto del ciclismo mondiale d’ogni tempo come Fausto Coppi per Castellania e Oropa, il cui nome si lega all’impresa qui interpretata nel Giro 1999, nella Racconigi-Oropa, da un “mito” moderno come il romagnolo Marco Pantani ed è alla scalata di Oropa che è collegata la ricorrenza della “montagna Pantani” della corsa rosa 2017.
Fausto con le sue imprese, il fratello Serse con la sua spigliata simpatia, accomunati purtroppo da una prematura e tragica fine, hanno fatto conoscere nel mondo questa piccola località sulle colline tortonesi che, ogni anno, e non solo, il 2 gennaio, giorno della ricorrenza della scomparsa del Campionissimo nel 1960, è meta di un affollato ricordo con visita alle loro tombe.
Siamo in quella che è definita la “terra dei campionissimi”, Novi Ligure e Tortona, che ricorda pure Costante Girardengo, “l’omino di Novi” (1893-1978), primo fruitore del neologismo “campionissimo” detentore di un eccezionale albo d’oro, ricordati anche dal Museo dei Campionissimi di Novi Ligure. Senza dimenticare vari altri corridori e protagonisti del ciclismo fra cui Ettore Milano e Andrea “Sandrino” Carrea, due amici-amici, veri, di Coppi, oltre che preziosi e valorosi gregari che l’hanno sempre onorato.
Il ritrovo è in piazzale Candido Cannavò, dedicato allo storico direttore della Gazzetta dello Sport che con il capo redattore della rosea, Giuseppe Castelnovi, sempre sulla breccia, hanno variamente operato per la valorizzazione dei valori – rafforzativo - di Castellania. Il via effettivo, per l’esiguità degli spazi agibili per la corsa, è fissato a Carbonara Scrivia.
L’altimetria della frazione è rappresentabile, per 120 km. circa, in una continua linea diritta, piana, uniforme tracciata nella pianura padana occidentale, verso nord, che termina con l’impennata verso il Santuario di Oropa. Dopo il km. 0 si ripassa da Tortona, poi Sale e il passaggio sul Po che segna l’inizio della provincia di Pavia, in Lombardia. In costanza di piatto paesaggio della zona della Lomellina con risaie, si transita da Pieve del Cairo, Sartirana con un bel castello visconteo, Breme con l’abbazia di San Pietro, Candia Lomellina, Santa Maria di Bagnolo e ritorno in Piemonte, provincia di Vercelli, per Caresana e Stroppiana, comune che si lega al nome di Livio Berruti, un grande dell’atletica, che ha ricevuto qui la cittadinanza onoraria nel 2010, un luogo che ha sempre frequentato fin dalla giovinezza.
Si passa per il capoluogo, Vercelli, caratterizzata da importanti edifici religiosi e civili come il Duomo e il Castello Visconteo con antica gloria calcistica, seguita dagli abitati di Caresanablot, Quinto Vercellese, Formigliana e approdare nella provincia di Biella con il passaggio nell’industre e bella città che presenta la distinzione fra la località Piano, sulla riva destra del torrente Cervo, la più moderna e Piazzo che designa la parte più antica con la struttura originale medievale.
E’ nel territorio di Biella che sorge il santuario mariano dedicato alla Madonna Nera di Oropa con il Sacro Monte, la chiesa originaria e la struttura del santuario attuale con varie possibilità per l’ospitalità di fedeli e turisti. E’ stato importante, nel 1600, il supporto di Casa Savoia per lo sviluppo del complesso con gli apporti degli architetti Filippo Juvarra (o Juvara) e Guarino Guarini. Una funivia collega Oropa al Rifugio Savoia, sulle Alpi, con eccezionale vista panoramica.
La corsa rosa ha qui fissato traguardi di tappa nel 1963 con il successo del poliedrico Vito Taccone, nel 1993 vinse qui un “peso massimo” come Massimo Ghirotto, nel 1999 la più volte richiamata impresa di Marco Pantani che ha recuperato e superato tutti dopo un incidente meccanico ad inizio salita, nel 2007 una cronometro individuale vinta da Marzio Bruseghin e, infine , nel 2014 la spuntò il veneto Enrico Battaglin.
La carta d’identità della salita riferisce: km. 11,800 di lunghezza, per un dislivello di m. 733, pendenza media 6,2% con quella massima al 13% che si ritrova a circa metà salita, nell’abitato di Favaro, con pavimentazione in porfido. E’ ancora in porfido il finale di quest’arrivo in salita, GPM di 1^ categoria, a quota m. 1142, di Oropa. E molti corridori confideranno nella benevolenza della Madonna sulle rampe che conducono al santuario.
Giuseppe Figini
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