STORIA | 24/04/2017 | 17:18 Ci scrive l'avvocato Fiorenzo Alessi ma non in veste di legale, bensì di lettore di tuttobiciweb, di appassionato ciclista e di uomo toccato dagli avvenimenti tragici delle ultime ore. E ci scrive per raccontarci una piccola storia. Ve la proponiamo.
È una storia vera. Proprio per questo, senza tante pretese. È la storia di un uomo, rimasto bambino nel cuore, che faceva il ciclista. E lo faceva bene, ma bene davvero. Ed è la storia di un pappagallo. Che, ovviamente, faceva il pappagallo, anche se era diventato amico di quel ciclista. E quando c'è l'amicizia di mezzo, non si scherza.
Quando il ciclista partiva per il suo lavoro, il pappagallo amava accompagnarlo per un tratto. Quando tornava, era spesso ancora con lui. Come un compagno, di quelli veri. Di quelli che conoscono anche i segreti, perché glieli puoi confidare senza timore che... aprano becco. E così, il pappagallo aveva scoperto che il suo amico ciclista volava anche senza le ali!
Volava con la sua bici in discesa (e questo, anche se pappagallo, lo capiva bene che non era difficile), ma volava anche e soprattutto in salita. Insomma, il suo amico ciclista era proprio un grande.
Quello che però non sapeva, e non avrebbe mai voluto sapere, è che un giorno il suo amico ciclista sarebbe volato in Cielo. Chiamato da Qualcuno al quale, pappagallo o ciclista che tu sia, non è possibile dire di no. Da Qualcuno che, capita tante volte, ti sembra cieco e senza pietà, ma che, alla fin fine, capisci che è solo Giusto.
Perchè uno come il suo amico ciclista, così buono e così bravo, non se lo potevano godere solo gli uomini o i pappagalli. Aveva un posto d'onore, che quel Qualcuno aveva già scritto ed assegnato, nel Paradiso, quello dei ciclisti .
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