VERONA SOFFRE E VINCE, TIBERI SOFFRE E REAGISCE, ROGLIC SOFFRE E AFFONDA (MA NON DITELO AL PADDOCK)

di Pier Augusto Stagi

Carlos VERONA. 10 e lode. Una vittoria per sé stesso e per la squadra, per Ciccone e un gruppo fantastico, che oggi festeggia la bellezza di 6 vittorie di tappa (4 con Pedersen e una con Hoole le precedenti). L’uomo che si mette al servizio, oggi mette la freccia: ad una quarantina di chilometri dal traguardo saluta tutti e chi si è visto si è visto. Lo ammiriamo, lo incoraggiamo, lo incitiamo questo bravissimo 32enne corridore spagnolo che oggi coglie la sua seconda vittoria in carriera. Festa grande in casa Lidl-Trek. Festa per questo ragazzo che ha fatto della generosità e della disponibilità la propria cifra distintiva. Premio alla carriera? Sicuramente sì.

Florian STORK. 7. I fuggitivi fanno tutti una grande corsa, ma è anche vero che si fanno tutti sorprendere da Verona. Florian medica la sconfitta con un posto d’onore.

Christian SCARONI. 6,5. Vale lo stesso discorso fatto per Stork: grande tappa, ma forse ci si poteva muovere meglio quando è partito Carlos.

Damiano CARUSO. 8. Lavoro prezioso, il suo. Sempre attento, sempre presente, diciamo onnipresente. Ieri il siciliano è stato punito, pesantemente. Cartellino giallo, decurtazione punti Uci (25) e ammenda (500 franchi svizzeri) per aver gettato la mantellina «in maniera pericolosa in direzione di un altro corridore», si legge. È già buono che non l’abbiano richiuso per una notte al fresco, senza luce e cena. Ora dovrà stare attento, perché alla seconda ammonizione si va a casa. Il siciliano è pronto alla sfida, con cappa e spada. L’importante che non getti né l’una né l’altra, ma solo se stesso oltre l’ostacolo: meglio non rischiare, la giuria è in agguato.

GIANMARCO GAROFOLI. 7. Tra i bimbi terribili, c’è anche lui, questo ragazzo marchigiano di 22 anni che oggi si mostra al mondo in una tappa di assoluto livello, un po’ come il suo talento.

FILIPPO FIORELLI. 8. Porta a casa un piazzamento di livello, che non ci dice fino in fondo quello che questo ragazzo dalle doti veloci ha saputo fare. Tiene, resiste e insiste fino alla fine. Grande prestazione, per un ragazzo che ha stoffa.

Filippo ZANA. 6. Dopo un inizio complicato, per la prima volta in questo Giro si fa vedere. L’ultima settimana è quella giusta per sistemare un po’ le cose, oggi ha cominciato il lavoro.

Richard CARAPAZ. 8. Sta bene fin dall’inizio in Albania: sempre brillante e reattivo come pochi. L’esatto contrario di Roglic. Anche oggi è prontissimo a rincorrere Bernal e Del Toro, e poi addirittura ad attaccare: difficile sorprenderlo, pronto a sorprendere.

Isaac DEL TORO. 8. Via sul Grappa con Egan Bernal, Carapaz e Arensman: è il primo a mettersi la mantellina prima dello scollinamento. Certe cose si fanno solo se hai qualcosa in più, se hai testa e gambe collegate. Sa sempre quello che si deve fare e sa come si fa.

Egan BERNAL. 8. È bello vederlo là davanti, bellissimo vederlo scattare. A 3 km dallo scollinamento del Grappa parte e se ne va, francobollato dalla maglia rosa e inseguito da Carapaz, che si fa immediatamente sotto. La parte più difficile di questo Giro sta per incominciare, Egan c’è!

Simon YATES. 8. L’innominato resta là davanti, a menare le danze, quando se le danno di santa ragione e lui non sta assolutamente con le mani in mano, anche perché ha delle buonissime gambe.

Primoz ROGLIC. 4. È da giorni che al paddock lo danno tutti per assoluto favorito, anche quando si avanza qualche dubbio: non è molto brillante – si obbietta -, subisce costantemente la corsa, non è mai nelle posizioni d’avanguardia. Niente da fare, le parole stanno a zero: per gli addetti ai lavori (team principal e direttori sportivi) a Primoz basta uno scatto per vincere il Giro. Per il momento ad ogni scatto paga.

Giulio PELLIZZARI. 8. Gli scappa la bicicletta, ha la gioia di correre negli occhi e nel suo sorriso. È chiaramente la grande speranza del ciclismo italiano, ma per il momento dobbiamo solo sperare che anche in Red Bull abbiano gli occhi per comprenderlo.

Davide PIGANZOLI. 6. Prende un po’ d’iniziativa, ma ancora troppo poco per le doti che ha. Troppo timoroso per un ragazzo che non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare.

Lorenzo FORTUNATO. 7. La maglia azzurra Mediolanum fa suo il Grappa: 40 punti in più, per rafforzare la sua classifica: per oggi può bastare.

Marco FRIGO. 6,5. Sente che è la sua giornata e la trascorre al vento. Il 25enne di Bassano del Grappa in forza alla Israel-PremierTech, si porta a casa il traguardo volante a Possagno, precedendo Davide De Pretto (Jayco AlUla) e Jefferson Cepeda (Movistar). Poi ci prova da solo, ma viene stoppato. Solo per adesso.

Antonio TIBERI. 8. Ieri sgomento e spavento: dolore. Oggi tormento, soprattutto all’inizio, su Cà del Poggio. Poi il laziale si scalda, trova la forza per reagire e rientra sui primi. Fa corsa d’avanguardia, soffrendo e tenendo. Tappa da vero gladiatore, in attesa di scendere martedì nell’arena.



 

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