Arriviamo studiatamente in ritardo, è scaduto il mese giusto, per onorare Felice Gimondi che ha appena compiuto 70 anni il 29 settembre.
Ma va bene così, perché uno come Gimondi andrebbe festeggiato ogni giorno. E perchè noi non vi parleremo poi mica di quello che in gran parte vi hanno raccontato.
Tutto giusto, stragiusto, certo... Il Tour de l’Avenir ’64, il Tour de France clamorosamente vinto l’anno dopo, all’esordio, convocato da Luciano Pezzi all’ultimo minuto per sostituire Fantinato, la Parigi-Roubaix ’66, con quattro minuti e più su Janssen e Desmet, un abisso fra un italiano giovanissimo ed i navigati masnadieri del Nord. Tutto giusto, stragiusto, e d’altronde i numeri parlano da soli: tre Giri d’Italia, ’67, ’69 e ’76, la Vuelta del ’68, oltre al Tour già citato, e poi il Mondiale di Barcellona, 1973, beffando Maertens, e la Sanremo del ’74, con Huysmans e De Meyer compagni di fuga lasciati al vento della Riviera...
Tutto giusto, stragiusto, in una carriera esemplare di «un uomo che ha saputo essere campione anche nella vita», per citare Ildo Serantoni.
Bene, noi dell’uomo grande che c’è stato nel Gimondi grande ciclista vogliamo invece suggerire, su una ancora più specifica tonalità, il controcanto.
Soltanto lui, ma pudico come è stato sempre non lo farà, potrebbe raccontare meglio quelle testimonianze che vi proponiamo, di valori e di sentimento.
Pensiamo a quanta gratitudine, ad esempio, ha voluto sempre esprimere per il suo luogotenente del cuore, Tony Houbrechts, quel belga che ha voluto puntualmente al fianco. E che gli dettò l’assist per l’attacco nella Parigi-Bruxelles del ’76, la corsa delle due capitali rivinta, in quella occasione, a distanza di dieci anni dal primo successo.
Pensiamo alla tenerezza con cui, sempre nel ’76, sul palco di un Processo alla Tappa, a fianco di Bruno Raschi, consolava, ormai vincitore dopo la cronometro finale di Arcore del suo terzo Giro, Johann De Muynck, lo sfortunato belga che gli aveva ceduto giusto quel giorno la maglia rosa per soli 19 secondi, martoriato come era da una caduta ed abbandonato dai compagni De Vlaeminck e De Witte, i connazionali della squadra, la Brooklyn di Franco Cribiori.
E come in quel gesto, la mano fraterna sulla spalla dello sconfitto, si intuisse chissà il giuramento di una buona sorte futura. Lui, Gimondi, che avrebbe infatti aiutato Johann De Muynck, divenuto nel frattempo suo compagno di squadra, appunto a conquistare il Giro del ’78. L’ultimo Giro da lui corso.
L’uomo straordinario che è stato il Felice Gimondi straordinario ciclista resta, però, impareggiabile nel Felice che chiede scusa a Jean Pierre Monserè, il giovane campione del mondo belga, iridato a Leicester nel ’70, con Gimondi terzo, morto tragicamente in maglia iridata, investito da un’auto in senso inverso, nel febbraio ’71.
E sceglie di riabilitare pubblicamente la figura di quel ragazzo ambizioso che aveva denunciato alla stampa, dopo il Mondiale, un maldestro tentativo di intesa nel finale di corsa, proposto dal campione bergamasco. Che ne aveva sempre però negato la veridicità.
E riconosce dunque, Gimondi, con una umiltà da religioso, senza alcuna esigenza se non quella priorità morale di dentro che vorremmo al comando di ogni gesto della vita e dello sport, di aver davvero accennato quel giorno ad un accomodamento con Monserè, per far fuori almeno Mortensen, poi secondo in quel Mondiale. Un accordo che Monserè aveva, di fatto, con onestà sdegnosamente rifiutato.
Grande Gimondi. Grazie di quella lezione fuori tempo e fuori moda.
E felice infine di avermi reso tuo amico, un giorno di inverno, mentre camminavo per Napoli, la mia città, - Piazza Amedeo, ne ricordo pure il luogo come fosse un cimelio di amore adolescenziale - con una tua inattesa telefonata.
Avevi letto la mia rubrica su Victor Van Schil, il gregario di Merckx, sul suo suicidio, lui che aveva corso con te. Ne eri rimasto commosso, da avversario di strada e compagno di giorni.
E sentisti il desiderio di farmi i complimenti. «Sono Gimondi». Era vero.
Era, per me, senza parole altre, l’uomo migliore che abbia mai indossato una bicicletta da corsa.
Gian Paolo Porreca,
napoletano,
docente universitario
di chirurgia cardio-vascolare,
editorialista de “Il Mattino”
"Buongiorno da Luca Gregorio... e Riccardo Magrini!" Una frase che per un giorno non è stata trasmessa da Eurosport, ma da noi. Subito dopo aver condotto la conferenza stampa sotto la neve di Livigno, infatti, sabato scorso la premiata ditta...
È l’unico team manager italiano del World Tour e mira al primo posto nel ranking mondiale sia con le sue ragazze che con i suoi ragazzi. Luca Guercilena sa che non è un risultato semplice né immediato da raggiungere ma...
Geraint Thomas guiderà ancora una volta la sfida dei Granatieri INEOS al Giro d'Italia 2024. Supportato da una squadra esperta e molto forte, il gallese, che si è classificato clamorosamente secondo nel 2023, torna in Italia con l'ambizione di ben...
Una festa del ciclismo rovinata. Almeno per le tre squadre, sia maschili che femminili, che ieri sono state vittima di un furto all'ora di pranzo nei pressi delle Terme di Caracalla a Roma. Nel momento d'intermezzo tra il Gran Premio...
Dopo il successo ottenuto a Chiaramonte Gulfi, Daniel Bartolotta ha regalato al Team Bike Sport Ballero l’ennesima soddisfazione conquistando con autorità il 3° Memorial Angelo Castiglia a Solarino. Il corridore diretto da Angelo Canzonieri è stato autore della fuga decisiva...
Federico Biagini conquista il terzo posto al GP Liberazione. Una gara ricca di scatti e controscatti che non hanno impensierito il corridore reggiano, sempre presente nel gruppo dei migliori. Biagini si è giocato la vittoria nella volata ristretta di sei...
Una buona prova per la Petrolike Forte Sidermec di Gianni Savio e Marco Bellini, che ha piazzato il messicano Jose Ramon Muniz al quinto posto nel Gran Premio Liberazione, gara internazionale riservata agli Under 23, nel cuore di Roma. La...
Su due fronti si è potuto assistere alla bella doppietta del Pool Cantù-GB Junior che festeggia con gli allievi nel Veronese e con gli Juniores nel Milanese. Il figlio d'arte Ruben Ferrari ha colto un bellissimo successo a Pedemonte di...
25 aprile di grande tradizione a Monfalcone (Go), dove si è corsa la 69^ edizione della Coppa Montes. La corsa, organizzata dal Gs Anpi Provinciale in collaborazione con la Ciclistica Pieris e il sostegno della BCC Venezia Giulia, di Assicoop...
Mercoledì primo maggio dall'Agriturismo “Le Calle” di San Giorgio in Brenta-Fontaniva, in provincia di Padova, con partenza alle ore 9, prenderà il via la prima edizione di Jarakativa, l’evento sportivo che vedrà impegnati i corridori su un percorso di 60...