Gatti & Misfatti
Sponsor tuo, vita mea

di Cristiano Gatti

Maggio è il mese della Madonna, del Giro d’Italia e degli sponsor. Mai come in questo mese, dentro - e davanti, e dietro - la carovana rosa è tutto un fiorire cromaticamente e sonoramente invadente delle aziende che pa­gano soldi per farsi conoscere, vivendo in un benevolo e salutare parassitismo sulla fatica dei corridori.

Diciamo la verità: fino a una decina d’anni fa, i puristi del giornalismo - pure quelli che in privato ma­gnavano come vitelli e taroccavano note spese come Al Capo­ne - guardavano lo sponsor con accigliato fastidio, inalberando sempre la bandiera della libertà di stampa e dello sport senza padroni. Lo sponsor era visto più o meno come la presenza sa­tanica dentro i sacri valori di De Coubertin, con le sue esigenze commerciali di business e con la sua influenza palancaia sul talento degli atleti. E pa­zienza se nel frattempo la gente gradiva molto, a bordo strada, il gentile omaggio di un cappellino, di un palloncino, di una manona platificata con sopra il relativo marchio propagandato. E pazienza se le squadre stavano in piedi grazie ai contratti fir­mati con le aziende. E pa­zienza se gli stessi puristi del gior­nalismo, sottobanco, beneficiavano di inviti, viaggi, regali natalizi, sconti su cucine e formaggio grana. In pubblico, lo sponsor era demonio e rovina dello sport. In privato, ci capiamo, se ne può riparlare.

Tutto si potrà dire dei tem­pi moderni, che so­no mollaccioni e svaccati, ma certo non si può dire sia­no ipocriti. Almeno in questo settore del rappporto sport-sponsor (curioso come le due parole in qualche modo si somiglino e quasi si anagrammino, come in una singolare predestinazione). Sì, al giorno d’oggi la nebbia dell’ipocrisia è completamente svanita, spazzata via da un sano realismo e da una civile considerazione del problema. Ormai i giornalisti, proprio adesso che non beccano più stecche, e passaggi aerei, e vacanze pagate (posso giurarlo: io non ne conosco), proprio ades­so che potrebbero scatenare liberamente il loro rancore pu­rista, proprio adesso accettano gli sponsor e parlano di sponsor con estremo senso di giustizia. Quando effettivamente sono invadenti e prepotenti, parlano di sponsor sfacciati. Ma quando lo sponsor si muove con discrezione e buonsenso, in una in­telligente opera di promozione, lo sponsor è riconosciuto e considerato. Satana non c’è più: lo sponsor è il benvenuto come un angelo benedetto, e passi pure se ogni tanto s’inventa conferenze stampa pallose per an­nun­ciare novità risibili. Una scocciatura, niente di più.

Sostanzialmente, s’è compresa una cosa banalissima: nell’epoca del mercato libero, chiusi i ru­binetti del­le sovvenzioni pubbliche, per lo sport lo sponsor è vita. Dove non c’è più sponsor, non c’è più sport. È un’amara conclusione? È la fine dello spirito olimpico? Ma per piacere: co­perti dallo spirito olimpico, gli sportivi hanno firmato nei de­cenni sublimi porcherie. Mol­to meglio il gioco leale, in campo aperto, senza finzioni e falsità. Meglio un intervento serio e di­retto del grande sponsor che l’opera subdola e sotterranea, travestita magari da me­ce­na­tismo, di notabili politici capaci solo di maneggiare soldi altrui.

Lo dico senza pudori e sen­za imbarazzi: il ciclismo deve tenersi stretti i suoi amici imprenditori. Altro che storie. Finchè lo sponsor farà da sfondo alle corse, le cor­se vivranno. Oltre tutto, il ciclismo ha una fortuna colossale: i suoi amici, nella media, sono veri e sono belli. Lasciamo pure alla vela e al golf i marchi fi­ghetti. Lasciamo pure al calcio le grandi famiglie curvaiole. Io mi tengo stretti gli sponsor del­la bicicletta: tra quelli che co­nosco, ce ne sono ben pochi di cui vergognarci. Al riguardo propongo il famoso gioco della torre, in un ipotetico duello ciclismo-calcio, scegliendo tra i più noti. Proviamo a rispondere.
Con tutto il rispetto, chi butteresti giù tra:
Zani (Liquigas) e Agnelli Junior?
Galbusera (Lampre) e Moratti?
Squinzi (Mapei) e Berlusconi?
Doris (Mediolanum) e Della Valle?
Ferrero (Estathe) e Lotito?
Colnago e Zamparini?
Androni (Giocattoli) e De Laurentis?

P.S.: come noto, non è ammessa la risposta “tutti e due”.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Primo podio internazionale per Sara Casasola. La friulana della Crelan Corendon oggi si è classificata al secondo posto nella gara di Essen (Belgio) prova valida per la Challenge Exact Cross per donne elite. La venticinquenne udinese di Maiano seconda anche...


La Top Girls Fassa Bortolo si è laureata campione d'Italia cronosquadre della categoria donne elite a San Biagio di Callalta nel Trevigiano. La regazze Chiara Reghini, Marta Pavesi, Irma Siri e Sara Luccon guidate da Rigato, hanno chiuso il math...


Sono i friulani del Team Tiepolo Udine i nuovi campioni d'Italia della cronosquadra juniores maschile. Il quartetto composto da Simone Granzotto, Tomaz Lover Medeot, Christian Pighin e Davide Frigo ha impiegato 34'35".86 per coprire i 29, 4 chilometri del percorso...


La Biesse Carrera Zambelli bissa il successo dello scorso anno e si laurea per la seconda volta campione d'Italia cronosquadre della categoria donne juniores. La formazione bresciana, composta da Erja Giulia Bianchi, Giulia Zambelli, Alessia Locatelli e Maria Acuti ha conquistato il...


Non ci sono più dubbi circa il fatto che per Paul Double il 2025 rappresenti la stagione della svolta. A 29 anni compiuti e alla prima stagione in una squadra World Tour, il corridore britannico infatti non solo ha...


Si è spento nella notte Nunzio Pellicciari, ex professionista reggiano, classe 1935. Aveva corso nella massima categoria dal 1959 al 1963 vestendo le maglie della San Pellegrino, della Molteni, della Torpado e della San Pellegrino - Firte. Chiusa la carriera...


Paul Seixas è il nuovo simbolo del ciclismo francese. A 19 anni è arrivato settimo al Giro di Lombardia, un evento straordinario perché è il più giovane corridore nella storia, ad essere entrato nei primi 10 alla sua prima Classica...


L’Italia continua a lasciare il segno ai Mondiali di paraciclismo su pista in corso a Rio de Janeiro. Dopo il brillante esordio nel chilometro da fermo,  Claudia Cretti ha portato ancora l’Italia sul gradino più alto del podio nella...


Parla britannico (ma anche un po’ italiano) l'arrivo in salita del Tour of Guangxi 2025. Sull'iconico e durissimo traguardo di Nongla, infatti, ad imporsi è stato Paul Double che, con una scalata solidissima e un’accelerazione decisiva portata nell’ultimo chilometro, è...


Stando all’ultimo aggiornamento del ranking UCI del triennio 2023/2025, la Cofidis si è presentata in Cina al Tour of Guangxi da ventesima formazione in graduatoria con un ritardo di 400 punti da colmare nei confronti della diciannovesima posizione occupata...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024