
Dalle lacrime in ospedale un mese fa alla vittoria al Tour de France: Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility) ha realizzato l’impresa più incredibile della sua carriera. Oggi il norvegese, appena un mese dopo l'incidente e la frattura della clavicola al Giro del Belgio, ha vinto l’undicesima tappa alla Grande Boucle battendo allo sprint il compagno di fuga Mauro Schmid (Team Jayco AlUla). Abrahamsen ha anche regalato la sua prima vittoria al Tour de France al team Uno-X Mobility, che non aveva ancora vinto alla corsa gialla dopo due partecipazioni.
«Mi sono rotto la clavicola quattro settimane fa al Giro del Belgio. Piangevo in ospedale perché pensavo di non poter partecipare al Tour de France - ha detto emozionato Abrahamsen - Ma il giorno dopo ero già dal mio allenatore con la speranza di poter partecipare al Tour de France». Il norvegese, classe 1995, aveva sfiorato la vittoria lo scorso anno, arrivando secondo nella tappa di Cesenatico vinta da Vauquelin e quest’anno voleva tornare per vincere, ma subito dopo la caduta il suo sogno di vincere una tappa al Tour di quest’anno sembrava essersi infranto.
«Ho fatto tutto il possibile per tornare e vincere una tappa al Tour de France ed è incredibile. Ma non è stato facile, visto che ha dovuto lottare contro un Mauro Schmid fortissimo. Oggi è stato fortissimo, fin dall'inizio. Ma ho voluto provarci ed è stato difficile superarlo, ma mi sono detto che dovevo vincere questa tappa del Tour de France e alla fine l'hp battuto di una ruota».
Tutta la Uno X ha esultato per il successo di Abrahamsen perché la sua vittoria, dopo tutto quello che aveva passato, aveva veramente il sapore della rivincita. «E’ stata una sensazione fantastica. Molti si chiedono perché non mi inserisco nelle fughe per prendere i punti della classifica scalatori. L'obiettivo principale della squadra era vincere una tappa, ma bisogna essere intelligenti. L'anno scorso, dopo 10 giorni con la maglia a pois, ero un po' stanco e non sono riuscito a vincere una tappa. Il mio sogno era vincere una tappa al Tour e adesso ci sono riuscito».
Il norvegese è arrivato alla Uno-X Mobility quando si era appena formata e il suo contratto lo vedrà impegnato con questo team fino al 2028. «È così bello far parte di questa squadra. Sono qui dall'inizio, nel 2017, e ho visto la squadra crescere ogni anno, e ho avuto la possibilità di lavorare con delle persone davvero brave. Il mio allenatore Lars Holm e Rory, il nostro medico, mi hanno aiutato molto a riprendermi dopo l'incidente. Sono riuscito a venire al Tour de France dopo l'incidente e ora ho vinto una tappa: è semplicemente fantastico».
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