di Carlo Malvestio
La maglia arcobaleno è sicuramente la più iconica, ambita e distinguibile del ciclismo, ma da qualche anno a questa parte anche quella bianco-blu con le stelle dorate di campione europeo sta cominciando ad assumere una certa rilevanza all’interno del gruppo, esaltando e rendendo ben riconoscibile il corridore che la indossa.
Il Campionato Europeo è figlio dei tempi moderni; fino al 2016 per i professionisti non esisteva proprio, poi l’allora presidente David Lappartient decise di aprirlo anche alla massima categoria e il fatto che si assegnasse anche una maglia distintiva lo ha reso subito appetibile anche ai big dello sport.
Gli appassionati di ciclismo giovanile sapranno però che la rassegna continentale veniva allestita per gli U23 già dal 1995: a loro si sono uniti gli junior nel 2005 e quindi i professionisti, come detto, otto anni fa, i quali hanno aumentato decisamente la rilevanza della settimana di gare europee.
Da quando l’Europeo ha assunto questo format, ovvero da quando competono anche i professionisti, il Belgio non aveva mai allestito un’edizione e quella del 2024, quindi, rappresenta una prima volta. Saranno le Fiandre, e in particolare la provincia del Limburgo, ad ospitare gli Europei, che andranno in scena da mercoledì 11 settembre a domenica 15.
Storicamente la rassegna continentale, molto più che il Mondiale, sorride ai corridori veloci e per rendersene conto basta guardare l’albo d’oro: dal 2016 hanno vinto Peter Sagan, Alexander Kristoff, Matteo Trentin, Elia Viviani, Giacomo Nizzolo, Sonny Colbrelli, Fabio Jakobsen e Christophe Laporte. Sì, l’Italia è la Nazionale che lo ha vinto più volte, con il clamoroso poker consecutivo tra il 2018 e il 2021 della squadra guidata dal CT Davide Cassani. Le ragazze, invece, sono andate sempre a podio tranne nel 2023 e hanno trionfato a Glasgow nel 2018 con Marta Bastianelli, mentre tutte le altre edizioni sono state appannaggio delle atleti olandesi, che vincono ininterrottamente dal 2019 con Amy Pieters, Annemiek Van Vleuten, Ellen Van Dijk, Lorena Wiebes e Mischa Bredewold.
A cronometro, invece, gli azzurri non sono mai riusciti ad andare a segno: Filippo Ganna conta una medaglia d’argento e una di bronzo nel 2021 e 2022 rispettivamente, mentre si sono fermati al 3° posto Moreno Moser nel 2016 e Edoardo Affini nel 2019. Tra le donne si contano invece due regni, quello di Ellen Van Dijk che ha vinto dal 2016 al 2019 e quello di Marlen Reusser, vincitrice contro il tempo dal 2021 al 2023, con l’unica parentesi rappresentata da Anna Van der Breggen vincitrice nel 2020. Per le azzurre non è mai arrivato nemmeno un podio.
I PERCORSI. Gli uomini veloci dovrebbero essere protagonisti anche a Limburgo 2024. La settimana, però, si aprirà come di consueto con le prove a cronometro. Partenza e arrivo sono rispettivamente a Heusden-Zolder, lì dove Mario Cipollini si laureò campione del mondo nel 2002, e Hasselt. Il percorso sarà lo stesso identico per tutte le categorie: totalmente pianeggiante, con qualche curva secca, per un totale 31,2 km. Solo le donne junior potranno contare su un tracciato accorciato, pur con la stessa partenza/arrivo, per un totale di 13,3 km.
Siamo nelle Fiandre, quindi è inevitabile che la prova in linea presenti un po’ di pavé e qualche strappo, anche se nulla di paragonabile alle grandi classiche del nord, se non per il chilometraggio complessivo, 222,8 km nel caso degli uomini élite.
I corridori lasceranno Heusden-Zolder e faranno subito rotta su Hasselt dove, al km 29, cominceranno un circuito cittadino di 14 km, totalmente pianeggiante, da ripetere 3 volte. A 150 km dal traguardo usciranno dall’anello per incontrare il primo tratto di ciottolato, quello di Printhagendreef (500 metri), ed entrare nel “circuito del Limburgo”, lungo 32,5 km e da ripetere 3 volte. Questo circuito presenta prima due tratti in pavé, quelli di Manshoven (1300 metri) e Op de Kriezel (1500 metri), e poi due muretti, il Kolmontberg (600 metri al 4,5%) e il Zammelenberg (700 metri al 4,2%).
Ci si lascerà alle spalle questo circuito quando mancheranno 35 km all’arrivo, si affronterà nuovamente il settore in pavé di Printhagendreef (500 metri) e si andrà nuovamente verso Hasselt, dove è posto l’arrivo dopo un giro e mezzo di circuito. In totale ci saranno otto settori di pavé e sei muri non particolarmente impegnativi.
Tutte le prove in linea si svilupperanno su questi circuiti, con numeri di giri diversi a seconda della categoria. Le donne élite e gli uomini U23 si sfideranno su un tracciato di 162 km (2 giri del circuito di Hasselt, 2 del Limburgo), mentre le donne U23 su uno di 101,4 km (5 giri del circuito di Hasselt), gli uomini junior su uno di 129,7 km (2 giri di Hasselt, uno del Limburgo) e le donne junior su uno di 72,9 km (3 giri di Hasselt).
I PROTAGONISTI ATTESI. In attesa delle convocazioni ufficiali dei vari CT, i corridori che siamo abituati a vedere tra marzo e aprile al nord troveranno spazio nel Limburgo, con l’obiettivo di portarsi a casa una maglia che poi potranno sfoggiare per buona parte del 2025. Il campione uscente Christophe Laporte (Francia), per quanto bisogna ammettere che la maglia non gli abbia portato grande fortuna, dovrebbe riprovarci su un percorso a lui adatto, ma dovrà vedersela col compagno di club, Wout Van Aert (Belgio) e il suo connazionale Jasper Philipsen. Temibili saranno anche i Paesi Bassi, con Mathieu Van der Poel e Olav Kooij che potranno giocarsela in tante maniere diverse, mentre potrebbe provare a fare corsa dura un corridore come Mads Pedersen (Danimarca). L’Italia proverà ad essere della partita, col capitano designato Jonathan Milan, voglioso di lasciare un altro segno nella sua già bellissima stagione. Tra le donne i Paesi Bassi proveranno a vincere il loro 8° Europeo su 9 edizioni e per farlo si affideranno a Lorena Wiebes e alla campionessa uscente, Mischa Bredewold. Le italiane, in attesa di capire quali saranno le scelte del CT Paolo Sangalli, saranno al via con l’obiettivo di bissare il successo di Bastianelli del 2018.