Editoriale

di Pier Augusto Stagi

RITORNO AL FUTURO. “Memento audere semper”, ha impresso sulla pelle. Ricorda di osare sempre. È il motto di Simone Velasco, che a Comano Terme ha osato e vinto il titolo italiano al termine di una corsa dura e fiaccante. Ricorda di osare, è quello che gli ricorda sempre il suo nuovo tecnico dell’Astana Giuseppe Martinelli, già guida di Pantani e Simoni, Cunego e Garzelli, Nibali e Aru: insomma, a suo modo anche “Martino” è un collezionista come Simone. Il neo tricolore colleziona vespe, Martino vittorie, sperando di insegnargli come si fa.
Intanto questo «elbano di Bologna», come ama definirsi lui, si è vestito di quella maglia che sognava fin da bambino. È un ragazzo di 27 anni, un tempo l’età giusta per spiccare il volo. Era l’età della fine dell’innocenza e della maturazione, degli Indurain e dei Bugno, di quella generazione di corridori che cominciavano a raccogliere i frutti dopo un’attenta crescita e maturazione. Con Velasco il ciclismo italiano fa un passo indietro, non certo nella qualità, ma nella direzione di un ritorno al futuro che ci riporta a quel ciclismo là, a quello degli Anni Novanta, dove i corridori avevano bisogno di più tempo per maturare e comprendere il proprio valore.
Il suo è un ciclismo un po’ seppiato, da dolci amarcord, che però non va trattato con sospetto: va accolto. Cullato. Protetto. Come si fa con qualcosa di prezioso che pensavamo d’aver perso e come d’incanto abbiamo ritrovato. Velasco è anche un ragazzo di memoria e di grande sensibilità, che sul traguardo di Comano ha ricordato Giulio, un caro amico, oltre a Gino (Mäder), morto in un dirupo al Giro di Svizzera e Umberto (Inselvini), il suo massaggiatore, morto improvvisamente questo inverno per un infarto.
“Memento audere semper”, ha impresso il tricolore sulla pelle. Ricorda di osare sempre. Simone ha osato e ricordato. Speriamo che lo faccia ancora, che lo faccia se non sempre, il più possibile.

FACCIAMOCI UN CAFFÈ. Non abbiamo più uno sponsor nel World Tour, tolte le biciclette: anche queste, però, italiane non lo sono in pratica quasi più, visto che sono entrati Fondi esteri. Con i campionati italiani, la Segafredo ha lasciato ufficialmente il ciclismo, in punta di piedi, con poche celebrazioni, con pochi ringraziamenti per quello che ha fatto in questi sette anni e mezzo, visto che in gruppo è entrata nel 2016, al fianco di Trek. Fine delle trasmissioni. Fine di un’era che porterà chiaramente il team americano ad una internazionalizzazione sempre più evidente. Senza un partner italiano, anche l’italianità della formazione diretta da Luca Guercilena sarà difficile sia da attuare, ma anche da continuare. Dobbiamo essere pronti: già non abbiamo talenti da far passare nella massima serie, tra poco nessuno li cercherà perché non c’è più un motivo di mercato. Più che caffè nero bollente, per noi resta il nero. Troppo catastrofista? Forse, ma questo è quello che temo, nel frattempo mi vado a fare un caffè.

BUYOUT. È la parola d’ordine del momento, che potrebbe diventare anche nel ciclismo di assoluto uso comune, anche se adesso ha ancora un’accezione di stretta attualità. Insomma è in uso poche volte e per pochi eletti. In questo caso l’operazione di “buyout” potrebbe essere attuata da Ineos per acquistare Evenepoel (sarebbero pronti più di venti milioni di euro) il contratto in essere con la Soudal Quick-Step che l’ha bloccato fino al 2026. Sono voci ricorrenti, ma quando le voci diventano insistenti, non si può far finta di nulla.
La Ineos fa sul serio, ha più volte parlato con il papà di Remco, Patrick Evenepoel, il quale si è fatto sentire con l’altro Patrick di questa vicenda, Lefevere, il manager del team belga che non solo si è fatto legare metaforicamente ad un palo per non cedere al canto delle sirene britanniche, ma sta facendo di tutto per trovare un Fondo e bloccare definitivamente e a doppia mandata il campione del mondo belga.
Ineos fa sul serio (sul tavolo un contratto per l’iridato da 10 milioni di euro per cinque anni), anche perché ha assolutamente bisogno di tornare figura centrale di un movimento che da almeno tre anni la vede comprimaria, a fronte di un budget che non ha eguali (più di 50 milioni di euro) nel panorama World Tour. Di contro Lefevere sa che il bimbo iridato è il talento del futuro, troppo importante per lui, troppo importante per una nazione come il Belgio. Se fossimo in Remco ci penseremmo due volte: quel che è in Belgio non lo sarà Oltremanica. Quello che può fare a casa sua, non lo potrà chiaramente fare alla corte del colosso della chimica. Lefeevre conta sul fatto d’aver creato uno spazio in cui Remco è l’unico Re riconosciuto e indiscusso. Alla Ineos possono anche ricoprirti d’oro, ma in Gran Bretagna un Re ce l’hanno già da un po’.

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Nella tappa dedicata a Salvador Dalì, l'opera d'arte è di Ethan Vernon, che si aggiudica la 2^ frazione della Volta a Catalunya, la Banyoles-Figueres di 180, 5 km. Nella città dell'eclettico pittore catalano, l'inglese della Israel Premier Tech precede nettamente...


Prima corsa e primo successo per Caleb Ewan con la maglia della Ineos-Grenadiers. Il velocista australiano si è imposto quasi per distacco sul traguardo della frazione inaugurale della Settimana Coppi & Bartali, la Ferrara-Bondeno di 172 km. Davvero perfetto...


L'Union Cycliste Internationale (UCI) e il suo partner Warner Bros. Discovery (WBD) Sports confermano che l'UCI Track Champions League si è tenuta per l'ultima volta nel 2024 e che, successivamente, la UCI Track Nations Cup sarà rivitalizzata a partire dal...


Guardare e riguardare il finale fantastico della Milano-Sanremo permette di cogliere particolari davvero sorprendenti. Come questo frame nel quale Tadej Pogacar lancia uno dei suoi attacchi, Filippo Ganna si ingobbisce sulla sua bicicletta e Mathieu Van der Poel non si...


Le nuove Metron 45 e 60 RS nascono semplicemente per eccellere e per dire la loro nel palcoscenico mondiale. Gli occhi più attenti le avranno già notate nella prime gare della stagione , saldamente apprezzate dagli atleti dei team con cui Vision collabora. Vengono...


Vi abbiamo già parlato  di Heliocare 360° di Cantabria Labs, in un articolo dedicato all'importanza di proteggersi dal sole durante le uscite in bicicletta.  Torniamo a scriverne perchè il brand, leader nella fotoprotezione avanzata, introduce quattro nuove referenze che promettono di ridefinire il concetto...


Ancora una prestazione brillante per il Team Solution Tech-Vini Fantini al Tour of Thailand, con Lorenzo Quartucci che conquista il 2° posto, sfiorando il successo alle spalle del danese Alexander Salby della Li Ning Sport. Nonostante le difficili condizioni della...


È un anno particolare come sono particolari tutti gli anni, è un an­no particolare per tanti corridori particolari, ma il 2025 è un anno particolare soprattutto per noi italiani e per il no­stro italiano Ganna. È lui, senza offesa per...


Jonas Vingegaard, lo ricorderete tutti, ha abbandonato la Parigi-Nizza a causa di una caduta. Si pensava a problemi alla mano e si è temuto per una frattura, ma il danese in realtà aveva riportato una commozione celebrale. La notizia è...


Ieri vi abbiamo raccontato dell'11° convegno del Centro Ricerche Mapei Sport, intitolato “Allenamento, recupero e performance: nuovi approcci metodologici”. Preparatori, medici e atleti attivi nel mondo dello sport si sono confrontati di fronte a studenti, tecnici del settore e semplici...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024