Amadori: «Il grande obiettivo è l'Avenir»

di Danilo Viganò

D a tre anni l’Italia è sul tetto del mondo e a portarla las­sù è stato Marino Amado­ri. Dopo i successi iridati di Samuele Battistella ad Harrogate, in Gran Bre­tagna, nel 2019 e di Filippo Baroncini lo scorso mese di settembre a Leuven, in Belgio (nel 2020 il mondiale per Un­der 23 non si è disputato, ndr), il tecnico degli azzurrini riparte con un gruppo di giovani tutto da scoprire. Con i migliori elementi passati nella massima categoria, Amadori spera di riuscire in una impresa che all’Italia manca oramai da quasi cinquant’anni: vincere il Tour de L’Avenir.
«Lo confesso, è il mio grande obiettivo - spiega l’ex professionista forlivese che dal 2009 è alla guida della Na­zionale degli Under 23 -. Il fatto di aver vinto due mondiali di seguito è un sprone, un valore aggiunto per i corridori, per spingerli a migliorare sempre di più. Il Tour de l’Avenir è la corsa a tappe più prestigiosa degli Under 23, quella che ha più storia, e riuscire a tornare sul gradino più alto della corsa francese sarebbe davvero una grande emozione. L’Avenir è da sempre una gara tirata e difficile, quindi lo dico fin d’ora: cercheremo di mettere insieme la squadra più forte e completa possibile per puntare al risultato pieno».
Il Tour de l’Avenir manca all’Italia da ben 49 anni, dal trionfo ottenuto da Giambattista Baronchelli nel 1973. Prima di Gibi erano riusciti nell’impresa Guido De Rosso, che vinse la prima edizione nel lontano 1961 imitato tre anni più tardi da Felice Gimondi nel ’64 e nel  ’66 da Mino Denti. Recen­te­mente gli azzurri di Amadori hanno sfiorato il successo con Edward Rava­si, secondo nel 2016 dietro al transalpino David Gaudu, e con Giovanni Aleotti, secondo nel 2019 alle spalle del norvegese Tobias Foss.
L’emozione del podio è toccata anche a Mattia Cattaneo, due volte terzo nel biennio 2011-2012, e lo scorso anno a Filippo Zana che ha chiuso a ridosso del vincitore, il norvegese Tobias Jo­hannessen, e dello spagnolo Carlos Ca­no Rodriguez.
Allora, Marino: chiarite le ambizioni, con quale gruppo di giovani lavorerà quest’anno?
«Frigo e Garofoli sono i corridori più attesi, quelli che avevo già lo scorso anno nel gruppo azzurro. Sono capaci di mettersi in bella evidenza tanto nelle corse in linea quanto nelle corse a tap­pe. Sono atleti che militano in formazioni Continental, atleti di sicuro interesse e come loro potrebbero diventarlo anche quei talenti che gareggiano già in club del World Tour o tra le Profes­sio­nal. Con la collaborazione di Ro­berto Amadio seguiremo il cammino di questi giovani chiamandoli in Nazio­nale nelle corse di alto livello co­me quelle della Nations Cup pet averli pronti in occasione delle sfide più im­portanti».
Dove e quando scatterà la nuova avventura della nostra Nazionale?
«Correremo la Gand-Wevelgem il 27 marzo: cominceremo dal Belgio sperando di fare subito risultato. Nei no­stri programmi abbiamo inserito anche le gare in Polonia e nella Repubblica Ceca come traguardi di avvicinamento ai campionati europei e al Tour de l’Avenir. Naturalmente il Giro d’Italia sarà basilare per i nostri ragazzi che avranno l’opportunità di trarre utili vantaggi e ci daranno importanti indicazioni correndo sulle strade di casa».
E il mondiale?
«Da sempre è un punto fermo del no­stro programma ed è naturale che sia al centro dei miei pensieri: vincerlo per la terza volta di seguito sarebbe il massimo. Immagino di vedere sul podio an­cora un azzurro dopo Bat­ti­stella e Ba­roncini e questa possibilità mi dà i brividi. La prova iridata non è mai facile e il mondiale di quest’anno in Au­stralia non è certamente da meno, con una salita di un chilometro da ripetere dieci volte. Serviranno passisti veloci pronti e dotati di fondo».
Abbiamo capito che Frigo e Garofoli sono una coppia affidabile, ma la Nazionale su quali altri elementi può contare?
«Abbiamo più opzioni che valuteremo nel corso della stagione. Giovani interessanti ci sono, competitivi e completi. Potrei citare Persico, Pinazzi, Man­lio Moro, Portello e Balestra che seguiremo con attenzione già dalle prime corse del calendario italiano. Mentre un occhio di riguardo lo avremo anche per i ragazzi del 2003 che compiono il salto tra gli under 23: Bonetto, Romele e Oioli sono stati capaci di cogliere grandi successi, i primi due vincendo il tricolore a cronometro e su strada, men­tre il piemontese è stato il migliore degli azzurri alla sfida iridata di categoria. Daremo loro il tempo di adattarsi ma saremo pronti a chiamarli già al primo anno se dovessero arrivare i se­gnali interessanti che auspichiamo».

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
La scorsa settimana vi avevamo dato un assaggio di un'intervista realizzata da Giorgia Monguzzi alla festa dei fratelli Carera: ora potete gustarvi l'intera chiacchierata della nostra inviata con Giulio Pellizzari, che valuta la propria stagione e svela con spontanea sincerità...


Simon Yates è stato ospite d’onore questa sera a Roma ed è stato proprio lui a portare il Trofeo senza Fine sul palco del Parco della Musica. Yates ha prima ricordato le emozioni per la vittoria dello scorso anno al...


Non so quanto davvero sarà duro il nuovo Giro, so per certo che risulterà comunque meno faticoso della presentazione ufficiale. Senza fine come il trofeo, un diluvio di parole senza mai arrivare al dunque, alla fine uno mette mano al...


È il suo ultimo giro al Giro e lo ha fatto in un luogo do­ve re­gna l’armonia e la cultura; la musica eterna e fa­migliare di Ennio Morrico­ne, visto che la sala è dedicata proprio all’immensità del grande maestro due...


Elisa Longo Borghini ha guardato con un po’ di emozione le immagini della corsa rosa che lo scorso anno ha vinto con grande forza. La piemontese ha voluto ricordare alcuni momenti dell'edizione 2025, in particolare l’arrivo dell’ultima tappa, dove ad...


E’ stato presentato questo pomeriggio presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma, il percorso ufficiale del Giro d’Italia Women 2026, organizzato per il terzo consecutivo da RCS Sports & Events. Partenza il 30 maggio da Cesenatico e gran finale domenica...


L'anno scorso vi raccontavamo la nascita, a Montesilvano, dell'Abruzzo Cycling Team, creato dal "mentore" Alessandro Donati (direttore sportivo in Bardiani CSF) e presieduta da sua moglie Marzia Di Fazio, coadiuvata da Francesco e Mario Di Paolo: una storia di passione...


Cinquant’anni a regolare ruote e gruppi, selle e manubri, a montar raggi e pedali, palmer e copertoncini: prima in modalità analogica, oggi digitale, con tanto di app. La cicli Bettoni di Alfio Bettoni è un negozio crocevia del mondo, che...


Il fenomeno eritreo di 25 anni, già un uomo che ha fatto la storia, maglia verde del Tour de France e vincitore di più tappe, nonché fonte di ispirazione, si unisce al NSN Cycling Team come ciclista di punta in...


Venenum in cauda. Oppure dulcis in fundo, per chi è maggiormente vicino alle sue posizioni. L'atto finale, o meglio post-finale, della domenica Open House in Beltrami TSA a Reggio Emilia, un Nota Bene o un Post Scriptum a suon di...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024