Rapporti & Relazioni

Una nuova letteratura

di Gian Paolo Ormezzano

Ogni tanto si pensa che lo sport, tutto lo sport di tutto il mondo, sia molto avanti nell’esplorazione di se stesso e delle sue genti, cioè dell’uomo (inteso anche come don­na, si capisce) che lo pratica, e che dunque ogni primato debba essere considerato come il frutto di un lavoro lungo, intenso e assai specialistico, con l’ausilio magari di un po’ di fortuna, e co­munque con miglioramenti sempre minimi, soffertissimi.
Ogni tanto si pensa il contrario, cioè che lo sport non abbia sfruttato sinora che una parte delle possibilità dell’uomo, co­me provato, raramente ma regolarmente, da improvvisi miglioramenti di primati, con produzione di performances impensabili sino a pochi minuti prima del suo conseguimento: un esempio i 400 metri ad ostacoli ai Giochi ultimi di Tokyo.
Ogni tanto un qualche sport de­cide di cambiare se stesso, le sue re­gole, il suo show che pure sem­brava dover essere immutabile. Di solito questo avviene per intervento della tecnologia che ispira nuove specialità con nuovi strumenti, dalla scarpetta al motore, ogni tanto è, ma guai a dirlo esplicitamente, una so­prav­venuta variante di natura chimica, che può essere chiamata doping ma anche scienza del­l’alimentazione o semplicemente medicina sportiva.

Ogni tanto si usa a fondo il relativamente nuovo strumento che si chiama televisione, però co­niugata se­condo le infinite nuo­ve interpretazioni con infinite aperture tecnologiche, per imporre addirittura uno sport nuovo o rinnovato o riscoperto e riproposto. E così ecco il padel accanto al tennis, ecco che i Giochi olimpici ospitano specialità assortite, dall’arrampicata estrema alla break dance: si vede di tutto e pazienza se non si capisce più tutto.
In sostanza lo sport ribolle di novità intanto che però i 100 me­tri nell’atletica o nel nuoto re­stano i 100 metri di sempre, nel senso di eccellenza e nobiltà (casomai, bisogna prepararsi all’avvento di nuovi generi, trans eccetera). In sostanza lo sport è un gran casino (il termine ex osceno ormai è sdoganatisissimo e torna utile) di cose nuove appoggiate su cose vecchie, oppure nate proprio per essere delle stesse cose vecchie il più o meno esatto contrario.

E in mezzo a tutto questo ribollire di nuovo assoluto o a questo ricuocere sport vecchi con ingredienti nuo­vi, come sta, cosa fa, cosa rimane o cosa diventa il ciclismo? Quel ciclismo che, nato per esplorare spazi grandi, adesso si avvita in spazi anche piccoli, sommariamente definibili co­me piste però scovate nella na­tu­ra e non obbligatoriamente create all’interno di cattedralacce costruite dall’uomo.
Cosa ne è del ciclismo caro? Lo chiediamo e soprattutto ce lo chiediamo, per conto della gen­te che ha il diritto di fruizione - dello sport nuovo e di quello vecchio - e non anche il dovere di ispezione, di controllo, di par­tecipazione troppo complessa agli show propostile o impostile. Ce lo chiediamo credendo in un giornalismo che pone an­che domande di questo tipo, so­prattutto dopo avere quasi smes­so di raccontare. E annotiamo che il ciclismo fruisce di nuovissime tecnologie ma intanto riscopre e si regala le strade bianche, continua a scalare le montagne ma lo fa anche - co­me dire? - a balzelloni, con quella cosa che si chiama mountain bike e sorellame. Che è uno sport assai avanti nel culto della va­lutazione uomo-donna, nel senso che le ciclistesse sono più vicine ai ciclisti di quanto lo siano, per esempio, le nuotatrici ai nuotatori, anche se il nuoto si addice eccome alle donne. E al proposito viene da ricordare che c’è uno sport in cui la don­na sta più avanti, come performances, dell’uomo, ed è la ginnastica artistica: nessun uomo avvicina quella ragazzina Usa di colore, pure ottima pensatrice, che fa cose sublimi annullando il suo stesso peso, e senza sbrodolamenti eleganti ma talora bambineschi come invece avviene (esempio comunque interessante) nel pattinaggio esso pure detto artistico.

Il sogno di chi scrive queste righe è una sorta di stati ge­nerali del mondo tutto del­la bicicletta, per studiare strade, nuove e vecchie, e per studiarsi. Per prendere atto della propria universalità, ormai, superiore forse a quella di qualsiasi altro sport, e della sua immane vis ecologica, e intanto, ahinoi, del­la staticità mentale dei suoi dirigenti e padroni, magari teneri e poetici ma intanto lenti e timorati.. E per sollecitare casomai una letteratura ciclistica nuova, persino più suggestiva di quella che pure fece le sue fortune agli al­bori: casomai riesumando una certa poetica antiqua, mentre il resto dello sport cerca di comunicare con formule aride, grafica algida, fonetica in neolingua inglese cioè nuova koiné. E pa­zienza se, sottomessi a questo sport nuovo, ci scopriamo dentro, ma proprio tanto dentro, la voglia povera di controllare se in salita davvero i pedalatori sgocciolano se stessi di sudore segnando la strada alla maniera di un Pollicino liquido.
Il ciclismo può diventare o ritornare il primo degli sport. Fra l’altro ha già scoperto e assimilato il suo mondo petrolarabo, però su strade vuote e non in cantieri mortiferi di impianti sportivi: vuoi mettere?

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Da dove vengono i 184 eroi che si preparano ad affrontare il Tour de France 2025? Ecco la classifica per Nazioni guidata dalla Francia davanti al Belgio e ai Paesi Bassi con Italia e Regno Unito al quarto posto con...


Raffica di numero per descrivere il Tour che tra poche ore prenderà il via con la tappa inaugurale che partirà e si concluderà a Lille dopo 184, 9 chilometri. LA CORSA 184 CORRIDORI23 SQUADRE3.338, 8 CHILOMETRI21 TAPPE52.500 METRI DI DISLIVELLO7...


Come negli ultimi quattro anni, e più in generale per la sesta volta nella storia ultraventennale della corsa, saranno otto le tappe che comporranno il Tour of Magnificent Qinghai 2025. Anche per la sua 24ª edizione, infatti, gli organizzatori...


Domina la Israel Premier Tech al Sibiu Tour in Romania. Dopo il successo del canadese Riley Pickrell nella frazione di apertura davanti a Lukas Kubis e Nicolò Parisini, oggi è il turno di Matthew Riccitello. Lo statunitense si è aggiudicato...


Movistar Team continua a crescere e dal prossimo anno nascerà la Movistar Team Academy, formazione Under 23 che seguirà la crescita dei ragazzi e li preparerà al passaggio nel WorldTour. L’annuncio dà ulteriore sostanza alla collaborazione con la formazione juniores...


È passato poco più di un mese da quando Simon Yates, in Maglia Rosa, alzava il Trofeo Senza Fine davanti ai Fori Imperiali di Roma, vinceva il Giro d’Italia 2025 e viveva il momento più bello della sua carriera. Il...


Sempre silenzioso e imperscrutabile, Jonas Vingegaard oggi ha incontrato la stampa, nella consueta conferenza prima del via della Grande Boucle. Saranno 21 giorni di corsa difficili, dove il danese, dovrà dimostrare di essere più forte di Pogacar, che ha vinto...


L’ultima squadra a parlare prima della partenza del Tour è la Visma -Lease a Bike di Vingegaard e Van Aert, che ancora una volta dovrà lottare per fare meglio di Pogacar per vincere il Tour de France. Lo scorso fine...


Warner Bros. Discovery (WBD) è pronta a raccontare ogni istante del Tour de France e del Tour de France Femmes avec Zwift con una copertura senza precedenti in tutta Europa. A partire dal Grand Départ di sabato 5 luglio a...


Mercoledì 2 luglio, Eleonora Perlini è diventata mamma di Raul, un maschietto “capellone” che ha reso felici la mamma, papà Andrea e i famigliari tutti. Un arrivo a lungo atteso e voluto. Eleonora Perlini, valtellinese della zona di Morbegno, per...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024