Rapporti&Relazioni

IO RILANCIO IL GIRO AD AGOSTO

di Gian Paolo Ormezzano

Nel balletto delle date, dei propositi buoni o interessati (di rado però i due aggettivi coabitano bene nei riguardi dello stesso soggetto) per quel che riguarda il calendario nuovo del ciclismo sotto vi­rus, più o meno tutto il mondo della bicicletta si deve essere re­so conto che ci sono due mondi: quello del Tour de France e quello di tutto il resto del pedalare agonistico. Mi rendo conto che scrivendo queste righe porto il mio piccolo contributo, se non altro prendendo sul serio il tutto, alla supremazia del mondo-Tour. Ma se è vero che ci sono squadre che esistono soltanto in funzione  del Tour de France inteso come vetrina pubblicitaria, bisogna es­sere realisti e tirare avanti. Idem se è vero come magari è vero che quasi tutti i ciclisti al mondo ba­ratterebbero un successo al Tour con cento altri successi in cento altre corse anche a tappe.
Tirare a campare, dunque, e  magari a qualcosa di più.

Uno dei capi del Tour ha detto, scartando l’idea di una Grande Boucle senza pubblico, che nella dizione “Tour de France” la parola più importante è la terza, France. Con echi sonori di grandeur, si capisce, e magari France detto solennemente come lo diceva l’ispettore Clouseau della “Pantera rosa”, quasi un Fronce per dare grevità ulteriore al bisillabo. Legittimo anche sorridere, ma non troppo, pensando a come noi italiani di­ciamo impeccabilmente Tour de France alla francese, da osservanti, mentre loro mai dicono Gi­ro d’Italia all’italiana, casomai Tour d’Italie o Girò con la tutta loro “sg” iniziale. Il Tour in effetti è una sorta di ricomposizione annuale della Francia intesa o patita o combattuta come permanente terra capitale intellettuale del mondo. Una Francia, da sottolineare, assai più vasta come superficie dell’Italia e però con meno abitanti dell’Italia. I comuni francesi, molti, sono fieri di essere legati fra di loro dal filo della corsa, idem le città classiche e importanti (poche, in fon­do) visitate di fisso dall’itinerario giallo, ogni tanto qualche scoperta di qualche posto nuovo… Ma soprattutto il senso e - di più - il sentimento di comunicare al mondo un’idea di qualcosa di grande, di speciale,di culturale, di unico con il Tour. Il che fa sì che quasi tutti i francesi se ne fre­ghino del fatto che un francese non sfila in giallo a Parigi dal 1985 Bernard Hinault (pronti però a celebrare un eventuale suc­cessore come il pontefice massimo del ciclismo, ci mancherebbe).

Ma non vogliamo riscrivere della conclamata superiorità storica del Tour nei riguardi non solo del Giro, ma del ciclismo tutto, quanto dolerci del fatto che sia stata forse sprecata un’occasione per cambiare le date del Giro senza costrizione da virus, o ca­so­mai approfittando di essa, co­me si è fatto e si è dovuto fare,  ma non con l’intento di tornare allo status quo ante non appena possibile. Siamo al punto: un Gi­ro in agosto, ecco l’idea nostra, sì, con nessun problema di innevamento anche andando a cercare le cime più alte, con fra l’altro la funzione di rivincita immediata del Tour anziché, come quasi sempre adesso, di palestra di al­lenamento per chi pensa soprattutto al Tour. Ma soprattutto con una valenza che ci piace definire da sdraio e ombrellone (ovviamente pensiamo ad un’Italia do­ve riprende la classica bella giostra delle vacanze).

Un Giro agostano fisso, non con data provvisoria. Un Giro che si propone alla gente, specie italiana ma an­che arrivata in Italia dall’estero per il rito del turismo quando c’è lo stacco per le ferie, per le va­canze generali che dovranno pu­re riprendere nel dopo Corona­vi­rus... Un Giro che celebri in modo nuovo la bicicletta. Non solo mezzo di spostamento, non solo mezzo di pratica sportiva, non solo strumento di sperimentazioni anche spinte (pedalata as­sistita, uso di metalli rari, esplorazione del limite umano e pa­zienza se con aiutini chimici), e non solo alternativa alla motorizzazione , con conseguente forte e facile valenza ecologica. Tutto déjà vu, per continuare con la lingua di Molière.

E invece (o inoltre, o addirittura) la bicicletta, il ci­clismo che è la sua palestra, il Giro che è il suo palcoscenico, i ciclisti che sono gli attori, tutto inteso come occasione uma­nistica - massì - per la re­staurazione del senso, del sentimento, della stima per la fatica umana. Una riscoperta se si vuo­le degli impegni legati al peccato originale, nei secoli dei secoli at­tutito, se non anche irriso in ta­lu­ne sua minacciate conseguenze, dalle comodità, dal progresso, dalla tecnologia: come per la donna la riscoperta del parto do­loroso senza cesareo troppo facile e snaturante.
Troppo? Troppo in assoluto, e troppissimo se si pensa ad un messaggio simile affidato in fon­do a quattro gatti che pedalano per tre settimane? Varrebbe la pena provare. L’agosto del Giro d’Italia come un intenso mese di ramadan, di digiuno, di clausura, di ritiro spirituale che significa poi espansione dello spirito. Ci fermiamo qui, ci siamo buttati in una discesa folle e andiamo così veloci che le gambe girano a vuoto...

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Seguendo la procedura di registrazione per le squadre professionistiche UCI (UCI Women's WorldTeam, UCI WorldTeam, UCI Women's ProTeam e UCI ProTeam), l'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) annuncia oggi i nomi delle squadre a cui è stata concessa la licenza per il...


Il Red Bull Peloton Takeoff è realtà: un’impresa storica in cui la sola forza fisica e il lavoro di squadra hanno permesso di raggiungere un primato mondiale senza precedenti. Nove corridori Red Bull-BORA-hansgrohe, guidati da Florian Lipowitz (terzo classificato al...


De Rosa presenta la nuova 70 che accompagnerà il team VF Group-Bardiani CSF-Faizanè nel 2026. «La scorsa settimana mi ha chiamato un giornalista, stava facendo il giro dei brand per sapere delle bici dei team e mi ha chiesto il colore...


La stagione 2025, con le sue 54 vittorie, è già storia, e la Soudal Quick Step si sta preparando per il prossimo anno, che avrà nuovamente il via al Tour Down Under in Australia. Prima di partire per l'emisfero australe...


Non è mai un bel segnale quando una squadra, piccola o grande che sia, chiude. Ad annunciare l'addio alle competizioni stavolta è la Continental ungherese Karcag Cycling che ha dato l'annuncio sulle sue pagine social. Nella formazione magiara in questa...


Sì al Giro delle Fiandre, dove debutterà davanti al proprio pubblico, no alla Sanremo e al Giro d’Italia, obiettivo classiche delle Ardenne e poi Tour de France. È al sole dell’isola di Maiorca, dove è arrivato sabato, che Remco Evenepoel...


Davide Formolo è costretto a sottoporsi ad un intervento chirurgico per un banalissimo incidente domestico ed è lo stesso corridore veronese della Movistar che racconta l'accaduto: «Non c’è niente da fare, la vita è strana a volte: percorri circa 30k...


Che cosa unisce un critico d’arte a un ingegnere, che cosa collega un tecnico di laboratorio a un docente di geomatica, che cosa affratella un giornalista e un senatore? Che cosa c’entrano le politiche del territorio con l’ingegneria meccanica e...


In occasione della Beltrami TSA Open House di Reggio Emilia, ci siamo soffermati al termine dell'evento con Fabiano Fontanelli, che ci ha raccontato la genesi del suo libro che narra sia la sua vita ciclistica da vincitore e da gregario...


Campa Bros nasce nel 2004 con un solo obiettivo, ovvero portare nel mercato italiano e nelle mani di tutti gli appassionati componenti e accessori di ottima qualità per il mondo della mountain bike. Materie di prime ricercate e lavorazioni precise restano...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024