Editoriale

di Pier Augusto Stagi

ESPERTI DE CHE? Arriva dall’Olan­da un nuovo allarme su una sostanza co­nosciuta già da qualche anno. A rilanciarlo è il quotidiano De Telegraaf a cui Peter van Eenoo, direttore del del DoCoLab di Gand, laboratorio affiliato alla Wada (agenzia antidoping mondiale), ha dichiarato di aver avuto un sollecito per intensificare le indagini sull’Aicar.
Douwe de Boer, un altro esperto di antidoping (consulente di Contador nel caso clenbuterolo), rincara la dose: «L’Ai­car è una sostanza naturale, è difficile da rilevare. Lo si può scoprire attraverso l’HDL nel passaporto biologico, ma non è facile». Complimenti vivissimi all’espertone di antidoping! Certo che non è facile, caro de Boer. Non è facile perché dal 2007 il passaporto biologico si fonda su soli tre va­lori: l’emoglobina, i reticolociti e l’off-score che è un parametro indiretto risultato di una formula analitica nella qua­le rientrano sia l’emoglobina che i reticolociti. Insomma, l’HDL - il cosiddetto colesterolo buono - non rientra nei controlli del passaporto biologico. E meno male che questi sono esperti.

VOLTIAMO PAGINA. Tommaso Elettrico si è aggiudicato la Maratona delle Dolomiti. La cicli Colnago che fornisce le biciclette a questo prodigioso cacciatore di Gran Fondo il giorno dopo decide di pubblicare sulla Gazzetta dello Sport una pagina per celebrarne il successo, e Colnago Ernesto, con il nipote Alessandro, viene travolto dalla gogna mediatica dei social.
La cosa non mi colpisce affatto, so da tempo come funzionano certe cose. Non conosco invece Tommaso Elettrico, ma questo è un aspetto del tutto secondario, visto che mi appassiona molto di più (diciamo pure esclusivamente) parlare di ciclismo di vertice: quindi di Froome, Thomas, Nibali e compagnia pedalante.
In ogni caso, mi colpisce l’alzata di scudi di questi webeti che pensano bene di lanciare i loro epiteti con assoluta naturalezza e noncuranza, come i bimbi il frisbee sulla spiag­gia. Per questi giustizieri da tastiera, Colnago non doveva celebrare la vittoria di un ciclotuonato (così lo definiscono i più benevoli…). Parliamo di Colnago, ma lo stesso discorso può valere per Wilier, Pinarello, De Rosa o Bian­chi che forniscono bici a tutti, che secondo il loro pensiero (è incredibile, anche loro ne hanno uno) può sponsorizzare squadre giovanili, team di World Tour e Mtb, di ciclocross e pista oltre al triathlon, ma non può gonfiare il petto per un cicloamatore che vince una Gran Fondo.
Voglio essere chiaro: le Gran Fondo mi appassionano molto poco. Sono da randonnée e ciclopedalate. Mi piace il concetto di Gran Fondo non competitiva. Detto questo, capisco che ognuno ha il diritto di fare nella vita ciò che meglio crede, e che per le case costruttrici e tutto il comparto della bicicletta queste manifestazioni sono un toccasana. Capisco molto meno chi li sponsorizza questi granfondisti di riferimento,garantendo loro cifre anche molto importanti: da 80/100 mila euro l’anno, mi dicono. In ogni caso sono problemi di chi glieli dà, non certo di chi li prende.
Detto questo, per un costruttore dare il proprio mezzo mec­canico ad una società giovanile, ad un team di World Tour o Professional, ad un team femminile, ad una squadra di Mtb o della pista, o a chi fa del triathlon è la stessa cosa. Promuovono, aiutano, sostengono il movimento a 360°, in tutte le sue declinazioni. Se poi c’è chi pensa di fare una pagina sulla Gazzetta per complimentarsi per il successo ottenuto, fa parte del gioco. E del marketing. Forse, però, qualcosa da cambiare c’è. Soprattutto da parte di chi, queste Gran Fondo le organizza. Forse c’è da lavorare su un approccio diverso alle corse, con una minore esasperazione di questi eventi (la Rai, quest’anno, sotto la direzione di Auro Bulbarelli ha sicuramente depotenziato e di molto l’aspetto agonistico e la sua narrazione). Insomma, non demonizziamo chi vince e chi fa pagine di pubblicità: c’è solo da cambiare approccio mentale. E voltare pagina.

VERRÀ IL GIORNO. Verrà il giorno in cui anche Egan Bernal correrà il Giro. Verrà il giorno, forse tra qualche anno, perché ci sbaglieremo, ma questo ragazzo prima di rivederlo sulle strade rose ne passerà del tempo. Ora è un big dichiarato e riconosciuto e il Tour centrato alla sua seconda partecipazione è chiaramente una priorità per se stesso e per il team di Dave Brailsford. E dire che il Giro poteva correrlo quest’anno, in maglia Ineos, ma una caduta con conseguente frattura della clavicola glie l’ha. E dire che avrebbe potuto correrlo nel 2017, giovanissimo ma già indicato da tutti come un piccolo grande fenomeno, meno che dal Giro, che non diede la wild-card all’Androni Giocattoli, perché secondo loro aveva una squadra non all’altezza della situazione. Adesso, se fossimo in lui, ci penseremmo su due volte prima di tornare al Giro. Adesso il pallino ce l’ha in mano lui. Adesso può essere lui a dire: preferisco il Tour, perché il Giro non è all’altezza.

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Per il secondo anno consecutivo Abu Dhabi e la Space 24 Arena si preparano ad ospitare le finali degli UCI Cycling Esports World Championships, in programma sabato 15 novembre. I migliori 40 atleti specializzati (20 uomini e 20 donne) si...


Gli indizi si stanno susseguendo e portano tuti in un’unica direzione: Mathieu Van der Poel sta pensando sempre più concretamente al triathlon. Qualche giorno fa vi abbiamo parlato della scommessa con il suo amico e compagno di allenamento Freddy Ovett,...


Il Team Novo Nordisk ha annunciato oggi un'estensione quinquennale della sua partnership con Novo Nordisk, leader mondiale nel settore sanitario, proseguendo la proficua collaborazione che ha portato alla creazione del primo team ciclistico professionistico al mondo composto esclusivamente da diabetici....


E' un autentico terremoto quello che sta squotendo la Borgo Molino Vigna Fiorita. In questi giorni, che per le altre formazioni segnano l'inizio dei lavori in vista della nuova stagione, la società di Ormelle si trova alle prese con...


Nessun impegno agonistico nel weekend per Sara Casasola. La ciclocrossista 25enne non prenderà parte alla prova di Superprestige in programma domani, sabato, a Merksplas e neppure alla gara in programma domenica ad Hamme in Belgio. Sara, vincitrice a Overijse e...


L’Imperatore del keirin, il Drago della velocità, il Pericolo Giallo, la Freccia del Sol Levante. Oggi Koichi Nakano compie 70 anni, lo stesso giorno di Vittorio Adorni, Bernard Hinault e Vincenzo Nibali (e di un campione di lealtà come Miculà...


Il presidente dell’UCI, David Lappartient è preoccupato per la salute del gruppo, non solo per diete sempre più rigide, ma anche per quelle pressioni che nascono all'interno delle squadre e che portano a tensioni per tutti. La stagione su strada...


Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


Prestazioni, precisione e stile: da qui riparte Cinelli per svelare al mondo le due nuove ammiraglie Aeroscoop e Speciale Corsa XCR. Come la storia insegna, Cinelli ha molto da dire e lo fa a modo suo come sempre, ovvero legando a doppio nodo l’originale...


Frank Schleck guiderà dall’ammiraglia Elisa Balsamo, Gaia Realini e le altre atlete della Lidl-Trek: nelle scorse ore la formazione americana guidata dal General Manager Luca Guercilena ha infatti ufficializzato l’ingresso del lussemburghese nel gruppo di tecnici della squadra femminile. Per...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024