Il Museo di San Giorgio e il ciclismo
di Gian Paolo Porreca
Arriva a dicembre, ma molto prima di Natale e di Capodanno, la strenna più inaspettata, e perciò più amata, per noi del ciclismo del Sud. Arriva di primo dicembre, e di sabato pure, infatti, un dono che sarà pure umile, forse modesto, poniamo anche nella sua confezione velleitaria, ma che invece noi interpretiamo come un segnale forte e inequivocabile della persistenza del ciclismo al Sud. E nello specifico, senza essere ultra regionali bensì solo testimoni di un disagio comune, nella Campania.
E stavolta non ci riferiamo a vaghi esercizi retorici, bensì ad una iniziativa inedita, e dalla imprevedibile accezione, quale il “Progetto Museo del Ciclismo”, promosso da Paolo Serino, con il patrocinio del sindaco Mario Pepe e delle autorità istituzionali, che è stato presentato sabato 1 dicembre, a San Giorgio del Sannio, nella provincia di radicata ciclofilia di Benevento.
Bene, benissimo, e qui stiamo ancora ad esaltare il ruolo degli uomini singoli di ciclismo, degli artefici liberali di ciclismo, in una geografia che semmai una corsa di biciclette, se non giovanile, nel 2018, al di là dell’arrivo del Giro a Montevergine o pure dell’ammirevole Giro della Campania in rosa di Salvatore Belardo, non l’ha neppure vista passare.
Bene, benissimo, parafrasando così i toni di una nostra precedente rubrica anch’essa dedicata alle problematiche del territorio..., e viva quelle figure nostre come Paolo Serino, il patron sannita di una indimenticata Coppa Papà Espedito, o come Amedeo Marzaioli e Angelo Letizia e Pasquale Ventriglia che in parallelo, e pure già ne abbiamo scritto, continuano a dispensare ancora tanto amore, e in diversi modi, per il ciclismo in provincia di Caserta…
Ma la sola idea di un “Museo del Ciclismo” a San Giorgio del Sannio - una cittadina, non un capoluogo di provincia - ci sembra esaltare una fantasia reale senza eguali. Non saremo empirei come il Ghisallo, certo, non avremo quel suo aplomb di gloria, qui, sul viale Spinelli in lieve salita di San Giorgio del Sannio, ma un “Museo del Ciclismo” in un habitat che a questo sport ha creduto da sempre - anche quando semmai intorno vi maturava la più totale disaffezione politica e sportiva - si staglia come un progetto SOLIDALE che vorremmo sostenuto da tutti. (e sì, anche dagli amici fraterni del “Ghisallo”).
Non avremo forse Madonne che dispensano grazie celesti, nell’Auditorium Comunale “Al Cilindro Nero” di San Giorgio, ma invochiamo molto terrenamente un plebiscito di interventi complici, a dare fiato al battesimo e alla crescita di questa iniziativa che punta allo sviluppo della cultura del ciclismo al Sud. Pensiamo naturalmente al presidente della Federazione Renato Di Rocco, in primis. E pensiamo ancora a quegli atleti che sul traguardo di San Giorgio semmai hanno trionfato, e sono tanti, e di che nome, e da dilettanti e da professionisti. Alla rinfusa, e non chiedeteci le date, Rosola, Figueras, Codol, Arvesen, Salomone, Laddomada, Tiralongo…
Ogni Museo che si rispetti nasce dalle prime pietre. E che siano allora, per il Museo del Ciclismo di San Giorgio del Sannio - un San Giorgio martire che sconfigge idealmente l’arroganza “draga” della altrui ignoranza, anche sportiva -, le loro maglie indossate un giorno felice a dipingere per prime il mosaico che ne affrescherà le pareti.