Van Avermaet, il futuro di Greg

di Pier Augusto Stagi

Ha un passato che pesa e par­la per lui, ora ha anche un futuro. In verità Greg Van Avermaet, uno dei grandi protagonisti dell’ultimo Tour, autentico mattatore della prima parte di una Grande Bou­cle per lui chiusa sulle rampe della Ro­sière, quando ha dovuto lasciare la ma­glia gialla a Geraint Thomas, dopo otto giorni da leader e una vittoria di squadra (Bmc, nella crono di Cholet, ndr).
Un futuro Greg l’avrebbe avuto in ogni caso, ma nel suo ha potuto garantirlo non solo a se stesso, ma anche a gran parte del gruppo Bmc che ha convissuto per settimane con l’ipotesi di una chiusura.
Invece la BMC avrà un futuro: la Con­ti­nuum Sports, società di gestione della formazione rossonera, ha infatti firmato un accordo con la CCC, azienda po­lacca attiva nel settore calzaturiero e degli accessori, che sarà “title sponsor” nel 2019.
La firma è avvenuta durante il Tour e annunciata nel secondo giorno di riposo, ad Annecy. L’intesa tra il proprietario e presidente di CCC Dariusz Milek e Jim Ochowicz prevede, infatti, la conferma del campione olimpico 2016 Greg Van Avermaet. Su questo corridore è stata posata la prima pietra, e per uno che nel proprio palmares ha anche la “regina delle classiche” il riferimento è tutt’altro che casuale.

L’ACCORDO
«Sono entusiasta di vedere la CCC al fianco di Continuum Sports e di poter accedere al massimo livello del ciclismo - ha spiegato con grande entusiasmo patron Milek -. Stavamo cercando l’opportunità di entrare a far parte del WorldTour e questa è stata l’occasione perfetta, per di più con Greg Van Aver­maet come capitano: un corridore di grandissimo livello e di assoluto carisma».
Da parte sua anche Jim Ochowicz brinda soddisfatto all’intesa: «Non è un se­greto che stessimo cercando un nuovo “title sponsor” per il 2019 e siamo entusiasti di poter proseguire la nostra av­ventura nel ciclismo con la CCC come sponsor principale di Continuum Sports dal 2019».
Da parte sua il campione olimpico di Rio dice: «Resto a casa. Resto con un gruppo di lavoro che conosco e apprezzo - ha spiegato Greg Van Avermaet -. Qui ho trascorso otto anni con questo team ed è emozionante sapere che continueremo insieme. Avere una squadra incentrata su di me e sulle classiche è una grande opportunità».
Dariusz Milek sarà il proprietario del team e Jim Ochowicz continuerà il suo lavoro come direttore generale. Finito il Tour, sotto con il lavoro, anche se il più è già stato fatto: mancano solo gli annunci, che arriveranno in questi giorni, in queste settimane. A breve saranno rivelati corridori e staff. L’obiettivo è quello di arrivare ad avere un organico di 23-25 corridori e di concentrarsi in particolare sulle classiche con Greg Van Avermaet come leader.
Il team fa sapere che TAG Heuer re­sterà partner di Continuum Sports nel 2019 e che sono in svolgimento trattative con Sophos per il rinnovo del contratto. Si chiude ovviamente la partnership con BMC (le cui biciclette equipaggeranno la Dimen­sion Data) e si dovrà attendere qualche giorno per scoprire quali saranno le biciclette anche se radiomercato dà ormai per fatto l’accordo con la Giant.

DOPO CHOLET
La crono di Cholet vinta dal team rossonero è soprattutto l’occasione per fare il punto del momento. A parlare, in quell’occasione, è proprio la nuova maglia gialla, Greg Van Avermaet, che spiega: «Il modello economico del ci­clismo non è troppo sostenibile, deve cambiare - dice -. È  un sport bellissimo, ma uno sponsor dovrebbe avere in cambio un po’ di più, oltre a farsi della pubblicità con il nome sulle ma­glie. Le squadre non prendono soldi dai diritti televisivi né da altre parti. Così non è facile attirare nuovi investitori».
Parole che hanno un peso e che lasciano il segno. Soprattutto confermano la grandezza di un atleta di assoluto livello e di grande semplicità. Uno di quei campioni al quale non serve alzare i toni, ma basta presentarsi davanti ai propri compagni per essere ascoltato.
Il trentatreenne belga è uno dei simboli della Bmc che ad aprile ha dovuto affrontare il lutto del patron della casa di bici Andy Rihs, e che non continuerà nel ciclismo, almeno non come l’abbiamo conosciuta negli ultimi anni. Il team manager Jim Ochowicz quel giorno a Cholet era simbolicamente as­sieme ai suoi ragazzi nelle foto: per molti era un commiato, poi, fortunatamente era solo il modo per ribadire “io, noi siamo qui e qui ci resteremo ancora”. Alcuni dei suoi big - come Por­te e Dennis - si erano già accasati per il 2019, rispettivamente alla Trek-Segafredo e alla Bahrain-Merida. Greg Van Avermaet aveva garantito fedeltà al suo patron, a chi aveva creduto più di tutti su di lui.
«Questa è la mia squadra, la mia se­conda famiglia, un gruppo di lavoro ec­cezionale al quale non potevo rinunciare a cuor leggero - spiega Greg -. Chiaro che se Jim mi avesse detto: “Greg, non c’è più nulla da fare, vai”, una decisione l’avrei presa, come gran parte dei miei compagni di squadra e del personale di questo team che è davvero un’eccellenza  a livello mondiale. Fortunata­mente quelle parole non sono mai uscite dalla bocca di Jim. Questo gruppo di lavoro e questa squadra hanno un futuro: questa è la vittoria più bella e preziosa».
E poi quelle parole sincere e commosse fasciato di giallo, dopo la vittoria di Cholet: «Senza i miei compagni tutto questo non sarebbe potuto succedere». Così come senza Jim Ochowicz e Dariusz Milek questa storia sarebbe già finita.

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