Editoriale
UN MESSAGGIOASANTONI. Caro Vincenzino, come ben sai tra poco più di un mese ci saranno ad Hamilton (Canada, 12 ottobre) i campionati del mondo. Un anno fa, il tuo, il nostro Mario Cipollini regalò ai colori italiani quella maglia iridata che mancava dalle nostre bacheche da dodici anni. Quest’anno, abbiamo la possibilità di giocarci nuovamente l’iride, con Paolo Bettini. Ma se vogliamo che tutto funzioni bene, se vogliamo che anche quest’anno gli azzurri siano esempio di lealtà e coesione come è avvenuto a Zolder, qualcosa devi fare anche tu.
Mi spiego. Tutti gli azzurri, i grandi protagonisti di Zolder, attendono ormai da un anno parte del premio vittoria. Mario Cipollini, nel dicembre scorso, ha provveduto a pagare la sua parte (125 mila euro). La Federciclismo ha pagato la prima metà del premio promesso (250 mila euro) e il saldo arriverà come promesso entro la fine dell’anno. Mancano all’appello gli altri 150 mila euro che, nella tradizionale riunione del sabato, Cipollini aveva promesso ai suoi compagni di squadra, e che sarebbero dovuti essere saldati direttamente dal «Team Acqua & Sapone», cioé da te.
Orbene, al momento, agli azzurri mancano proprio questi ultimi soldi, e nel gruppo si respira da diversi mesi insofferenza e rabbia. Cipollini non si pronuncia e tu, a quanto ci è dato sapere, hai promesso che ti prenderai a cuore la questione.
Per tua stessa ammissione, avresti proposto alla Federciclismo la possibilità di versare 75 mila euro (la metà quindi di quello promesso) alla Nazionale sottoforma di sponsorizzazione tecnica (scarpe da riposo della «Paniky», marchio marchigiano). Al momento in cui scriviamo (25 agosto), nessuna risposta è arrivata: né da parte della Federciclismo né da te. I corridori, intanto, aspettano...
La situazione, come puoi ben capire, è delicata, perché con ogni probabilità Mario Cipollini farà parte della delegazione canadese ad Hamilton, in quanto campione uscente, e non sarebbe assolutamente né bello né tantomeno intelligente mandarlo allo sbaraglio in un ambiente dove tutto si dovrà respirare fuorché tensione e disagio. È opportuno che il problema venga risolto prima di questa importante trasferta, in modo da ricreare o cercare almeno di ricreare quella fantastica atmosfera di Zolder che oggi ci sembra lontana anni luce.


UN MESSAGGIO AGIMONDI. Caro Felice, sappiamo perfettamente che ti stai adoperando da alcune settimane con Hanegraaf, Pevenage e i dirigenti Bianchi Davide Brambilla e Stefano Viganò, al progetto del team 2004. Sappiamo che avete in pentola tante idee, non ultima quella di ingaggiare qualche buon corridore italiano, ma, scusaci se ti sembriamo sfacciati e ci facciamo un po’ i fatti vostri: ma perché non pensare di portare Ullrich al Giro d’Italia? Perché non prevedete la partecipazione di un corridore che è ormai amatissimo nel nostro Paese quanto se non più dei nostri corridori. Sarebbe un bene per il Giro (e quattro parole con la Rcs si possono sempre fare...), per il gloriosissimo marchio Bianchi, ma anche per il fuoriclasse tedesco. Tecnicamente - scusaci sempre se ci permettiamo - il Giro riteniamo che possa essere per lui l’ideale. Ullrich è un dieselone, che più corre meglio va. Potrebbe venire in Italia proprio in chiave Tour, ma con l’obiettivo di vincere l’unico Grande Giro che al momento gli manca. Armstrong punta alla sesta Grande Boucle? Bene, Ullrich punti a vincere il Giro per completare la collezione.

UN MESSAGGIOACERUTI. Caro Gian Carlo, vorrei fare un passo indietro e tornare per un attimo alla «Settimana Tricolore» di Saltara. In quei giorni, in quella Settimana, si è consumato l’ennesimo «caso Luperini», che non ha visto protagonista solo e soltanto la campionessa pisana e la sua squadra ma anche altri atleti e altre società finite nei guai per via di quelle «schede sanitarie» non in regola che sono costate a molti atleti l’esclusione dagli Assoluti.
Comprendiamo e appoggiamo la linea ferma sulla lotta al doping, ma trovo assolutamente sproporzionato il provvedimento preso. Per un atleta trovato con i valori sballati la sospensione è di 45 giorni. Per una colpa «amministrativa-burocratica», da imputare principalmente se non esclusivamente ai dirigenti e ai medici della società, l’esclusione da una manifestazione tricolore ci è sembrata davvero esagerata. Che colpa può avere la Luperini (citiamo lei, perché è la più emblematica degli atleti esclusi) se i suoi dirigenti non hanno tenuto correttamente le «schede sanitarie», o se non sono riusciti a farle pervenire in tempo utile alla apposita commissione?
Guai ad abbassare la guardia, ma è anche vero che non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che il movimento ciclistico dovrebbe essere promosso, non mortificato.
A Saltara la Federciclismo avrà dato un’immagine chiara e forte di intransigente volontà nella lotta al doping, ma all’esterno il tutto è stato nuovamente percepito come l’ennesimo pasticciaccio avvenuto nel già tormentato mondo del ciclismo. E in questo momento ne avremmo fatto volentieri a meno.

Pier Augusto Stagi
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Alessio Magagnotti chiude al secondo posto la quinta e ultima tappa della Corsa della Pace juniores che oggi si è conclusa a Terezin con la vittoria finale del polacco Jan Michal Jackowiak davanti al tedesco Herzog e all'azzurro Roberto Capello...


"Invasione di campo" molto particolare  nel corso della terza tappa del Giro d'Italia 2025. Poco dopo il Traguardo Volante, mentre Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Lorenzo Germani (Groupama - FDJ), Joshua Tarling (INEOS Grenadiers), Mark Donovan(Q36.5 Pro Cycling...


Il giorno del suo funerale eravamo in tanti a porgergli l’ultimo saluto e in questo fine settimana, per volontà della FCI, le gare sono tutte segnate da un minuto di silenzio in suo omaggio. Per Piero, che se ne...


E' Matteo Turconi (Bustese Olonia) il vincitore del quinto Trofeo Bigmat Maflan, prova in linea della Challenge nazionale bresciana "Giancarlo Otelli" (riservata alla categoria Juniores) in corso di svolgimento a Sarezzo con l'organizzazione del Gruppo sportivo Aspiratori Otelli del presidente...


Definire semplicemente massofisioterapista Fabrizio Borra, che ci ha lasciato questa mattina a 64 anni appena compiuti, è riduttivo: è stato l’amico, il confidente, il sostegno nei momenti difficili di campioni dello sport, personaggi dello spettacolo, ma anche di tante persone...


Anche la terza e ultima tappa del Giro d'Italia in terra d'Albania si presenta tutt'altro che semplice. Partenza e arrivo a Valona, 160 i chilometri da affrontare: il percorso è sostanzialmente l’anello attorno al monte Maja Qores (oltre 2000 metri...


Il Tour de Kumano si conclude come era iniziato: con la vittoria di tappa di Dušan Rajović. Il 27enne serbo del Team Solution Tech - Vini Fantini si è imposto nella Taiji - Taiji di 104 chilometri precedendo Euro Kim...


Rivisitazione e celebrazione, qui c’è un po’ tutto per la 108esima edizione del grande Giro. È pronta la nuova maglia RS ASOR , la maglia “ribaltata” di Assos in cui il rosa si fa verde, un gioco in cui comunque si...


Un salto all’indietro per tornare al 1971, era il 54° Giro d’Italia, quando la corsa rosa partì dalla Puglia, da Lecce precisamente. Ora è in corso, vale la pena ricordarlo, l’edizione n. 108. Non era ancora in voga allora la...


Con la vittoria nella frazione inaugurale di Offida, al culmine di un attacco in solitaria, Chantelle Mc Carthy ha conquistato con decisione il comando del Giro delle Marche in Rosa riservato alle categorie femminili élite, under 23 e juniores. La...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024