ROSSI SANTINI, UN TEAM CHE HA FATTO STORIA. GALLERY

LIBRI | 06/04/2017 | 07:56
E’ un bel salto all’indietro che si deve compiere per ricordare una squadra che, nella categoria “juniores”, è stata nelle sue undici stagioni d’attività, dal 1980 al 1990, un riferimento di primo livello per serietà, organizzazione, qualità dei giovani agonisti e, soprattutto, per lo spirito e l’amicizia di una passione condivisa, quella del ciclismo, che erano la base fondante dell’iniziativa.
Parliamo del Gruppo Sportivo ROSSI-SANTINI che è stato, negli anni indicati, un vivaio che ha formato o affinato moltissimi giovani che poi hanno proseguito la carriera in categorie maggiori, tanti dei quali poi approdati al professionismo e alcuni che hanno ottenuto anche nella massima categoria successi di rilievo..

La squadra era nata dalla passione per il ciclismo, con particolare riguardo a quello giovanile, di Luigi Rossi titolare della Litograf di Dalmine, azienda che tratta articoli di cancelleria per uffici, all’ingrosso e altre linee di prodotti e servizi di stampa digitale correlati e di Pietro Santini, il titolare dell’omonimo maglificio specializzato in abbigliamento ciclistico, riassunto nel marchio-acronimo SMS. Un’amicizia distintiva, nata ancora quand’erano giovanissimi e vicini di casa, portata avanti nel tempo, così come quella con altri componenti di un gruppo numeroso, coeso, affiatato, appassionato di ciclismo e che continua tuttora ricordando il compianto Luigi Rossi.

Accanto a loro il direttore sportivo Pasquale Oldani e, in funzione di segretario, ma anche di più, Eraldo Moroni con la sua discreta, inappuntabile precisione e una schiera di amici che sovvenivano a ogni necessità della squadra e dei giovani corridori. Sempre e solo i nomi avanti citati sono stati, nei rispettivi ruoli, senza soluzione di continuità, l’asse portante del sodalizio orobico.

Lo spirito e gli intenti perseguiti erano quelli di mettere a disposizione dei giovani agonisti un’organizzazione di squadra di livello per consentire loro di potere svolgere l’attività senza pressioni eccessive, con adeguati controlli e valutazioni tecniche e mediche, tenendo conto della loro età evolutiva, sia per il fisico, sia per psicologia, trattandosi di giovani poco più che adolescenti e che non dovevano essere comunque scollegati dalla loro realtà di vita familiare, d’abitudini, di lavoro o di studio. Erano accompagnati a conoscere la realtà propria del ciclismo senza costrizioni, senza esaltazione ma con equilibrio, pragmatismo e amichevole concretezza tutta orobica.

Accanto alla strada, di pari passo, è stata particolarmente sviluppata l’attività in pista potendo disporre, proprio in casa, del velodromo di Dalmine, dove l’attività era intensa e frequente per completare e affinare il bagaglio tecnico di conoscenze specifiche per i propri corridori, quasi a volere anticipare la “multidisciplinarietà” attuale.

“G.S. Rossi Santini – 1980-1990 - Undici anni di successi” è l’intestazione della copertina dell’album di famiglia del sodalizio. Scorrendo le foto dell’album sono proposte diverse immagini di – allora – giovani corridori e momenti importanti della formazione che ha sempre gareggiato con biciclette Rossin fornite da Domenico Garbelli. Alcuni di questi giovani pedalatori, poi titolari di specifiche carriere, sono qui proposti nella “photogallery” dove è visibile anche qualche “sorpresa” come, ad esempio, un giovanissimo Edoardo “Dino” Salvoldi che in maglia Rossi-Santini, alza le braccia in segno di successo primo sul traguardo conseguendo una vittoria in solitario, per distacco. E ne avrebbe poi conseguite tante, e del massimo valore internazionale, in numero stupefacente, alla guida delle ragazze azzurre quale Commissario Tecnico responsabile delle rappresentative nazionali italiane donne sia per la strada, sia per la pista.

La bella storia del G.S. Rossi-Santini, come tutte le storie, finisce appunto, come già ricordato, nel 1990 per le mutate condizioni e pure condizionamenti connaturati a varie cause. Non è finita però, anzi…., la passione e l’interesse per il ciclismo degli amici del gruppo che sostengono organizzativamente le categorie d’avvio, i giovanissimi, con uguale entusiasmo e attenzione promuovendo sempre la frequentazione della pista del velodromo di Dalmine anche da parte di questi corridori in erba.

La cerchia degli amici è quella di sempre, assai conosciuta in terra bergamasca, sempre animati dalla passione per le due ruote e per i giovanissimi che s’avvicinano al ciclismo, loro passione da sempre e di sempre.

Giuseppe Figini

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