VIVIANI. «SANREMO, IL MIO SOGNO»

PROFESSIONISTI | 17/03/2017 | 07:24
Alla vigilia della Sanremo, Elia Viviani ha raccontato a Sky Sport 24 le sue emozioni e le sue speranze in vista della Sanremo di domani.

Finalmente la Sanremo…
«È la prima classica monumento dell’anno, è talmente vicina all’inizio della stagione che non sai bene in che condizione ci arrivano certi atleti, qualcuno più veloce, qualcuno più resistente, è sempre un bel terno al lotto anche per il percorso. È una corsa per sprinter ma gli attaccanti sono sempre in rampa di lancio».

Bisogna eliminare Sagan?
«Tra Sagan, Gaviria, Boonen e Kittel… diciamo che c'è solo da scegliere. Non parto battuto e voglio provare a mettere questa ruota davanti e sabato è un’occasione forse ghiotta quanto quella di Rio».

Quanto è difficile per un velocista come te arrivare nelle prime posizioni sul Poggio?
«La Cipressa e il Poggio non sono di per sé salite difficili, il problema è che la gara è lunga, sono 291 km e quando arrivi alla Cipressa e al Poggio sembrano le salite più dure che tu abbia mai fatto. Lavorare tanto sulla resistenza è stato uno dei primi obiettivi da raggiungere subito dopo le Olimpiadi, perché tornare su strada non è stato così semplice come pensavo, ma una volta che raggiungi obiettivi importanti come quello dello scorso anno a Rio, si è pronti a ributtarsi per inseguire dei traguardi ancora più grandi. Se Rio era il mio sogno quattro anni fa, dopo l'oro la Sanremo è uno dei miei sogni per i prossimi quattro anni, con il vantaggio che ci si può provare ogni anno».

Per un corridore come te è meglio la Sanremo o la Parigi-Roubaix?
«Direi la Sanremo, un po’ per tutto. Un po’ perché è la classica per i velocisti, è un terno al lotto ma non è legata alla fortuna quanto la Roubaix, perché comunque alla Roubaix devi pregare di non avere delle forature nei momenti critici. Ovvio che anche lì se la giocano i più forti, però la Sanremo è più una corsa per me».

Con questa bici, la Pinarello F10, come ti trovi in discesa e in pianura? In salita contano più le gambe…
«In salita conta anche la bici, per la leggerezza. La bici che è arrivata quest’anno è più leggera, più rigida, più maneggevole in discesa, è più guidabile. Risponde più a qualsiasi movimento, o attacco, o ripresa fuori da un tornante, la linea che si prende nelle curve è molto più pulita e si riesce anche a raddrizzare nel momento in cui si fa un errore, quindi è maneggevole. Abbiamo migliorato anche l’aerodinamica, abbiamo migliorato anche su quella prendendo spunto dalla bici da crono, quindi i minimi fili sono fuori, quelli dei freni perché servono e il resto è tutto nascosto il più possibile».

Una classifica dei tuoi rivali più forti?
«Sagan per quello che ha dimostrato alla Tirreno e per la condizione fisica impressionante che ha, Gaviria credo sia il velocista più duro da battere, meno conosciuto ma l’anno scorso ha dimostrato di avere resistenza e di essere potente, quindi in un arrivo in volata è l'uomo da battere. Per quanto riguarda gli attaccanti, noi abbiamo Kwiatkowski che è uno dei migliori. Poi tra i velocisti, Degenkolb  che l’ha già vinta  e ha dimostrato di andare forte alla Parigi-Nizza, lo stesso Demare l’ha vinta l’anno scorso e anche lui alla Parigi-Nizza ha dimostrato di essere in palla».

Corse a tappe per te?
«Il Giro d’Italia ovviamente come italiano ha un qualcosa di speciale, più di qualsiasi altra gara, quindi dopo la batosta dello scorso anno voglio tornare per finirlo e vincere una volata».

E per tornare alle emozioni della pista?
«Quello che ho provato a Rio, solo fra 4 anni lo potrò riprovare. Quello che ti da’ l’Olimpiade è qualcosa che va al di là del ciclismo in se’, quindi bisognerà aspettare quattro anni».

Perché in Italia, dove c’è una grande cultura del ciclismo su strada, il ciclismo su pista deve ancora sbocciare?
«Penso si debba tornare ad investire sulla pista a livello federale e allora sì che con un quartetto italiano si potrà tornare a vincere medaglie alle Olimpiadi».

Froome vincerà il Tour?
«Certo, deve arrivare a cinque!».

Copyright © TBW
COMMENTI
tempesta
17 marzo 2017 08:45 tempesta
Viviani ha raggione sogna lui, e sogniamo noi che un italiano Vince la S.Remo.

Pinarello
18 marzo 2017 15:43 SoCarlo
O la bici dello scorso anno era indegna del nome o Viviani ha esagerato a lodare quella di quest'anno. Come approccio e' un po' controproducente...

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Appuntamento con la storia: il campionato del mondo di ciclismo sbarca in Africa e quella di Kigali 2025 (dal 21 al 28 settembre) è una “prima assoluta” per il Continente, non a caso proposta nella Paese delle Cento Colline, che...


Ieri pomeriggio alla presentazione della Nazionale Italiana per il mondiale di ciclismo di Kigali abbiamo avuto l'occasione di scambiare qualche battuta con Marco Frigo, unico azzurro in forza al Team Israel PremierTech, al centro del ciclone per il genocidio in...


Dopo l'eccelente Tour de France e la vittoria alla Liegi Bastogne Liegi di Kim Le Court, le Isole Mauritius sono di nuovo al centro dell'attenzione con il giovane Tristan Hardy. Classe 2008, il giovane mauritano difenderà la sua bandiera, che...


E’ stata ancora una volta la splendida Sala degli Stemmi di Palazzo Malinverni, cuore istituzionale di Legnano, ad accogliere la conferenza stampa di presentazione della 106° Coppa Bernocchi – 49° GP Banco BPM, sulle suggestive immagini del video della scorsa...


L'appuntamento numero 27 con Velò, la rubrica di TVSEI dedicata al ciclismo, vedrà il successo di Jonas Vingegaard alla Vuelta di Spagna e l'affermazione di Isaac Del Toro nella 77^ edizione del Trofeo Matteotti come temi principali della discussione....


Torna questa sera alle 20.30 sulle frequenze di Teletutto l'appuntamento con Ciclismo Oggi, lo storico appuntamento dedicato al ciclismo giovanile. Una puntata ricca, imperniata su due tradizionali appuntamenti del ciclismo giovanile bresciano. Si comincia con gli esordienti impegnati nella 35sima edizione del Trofeo...


Obiettivo Tricolore, la grande staffetta paralimpica nata dal sogno di Alex Zanardi nel 2020 per riunire l'Italia dopo il lockdown, è pronta a ripartire per una nuova grande sfida, dopo un anno di stop dovuto agli impegni di Parigi 2024...


È mancato all’affetto dei suoi cari e degli amici, all’età di 88 anni, Giulio Longoni, appassionato di ciclismo e, nella professione, apprezzato pasticcere con negozio a Barlassina, comune a metà strada fra Milano e Como, lungo la vecchia Comasina, ossia...


Ha 105 anni ma non li dimostra. La storica Coppa Caivano, gara di ciclismo nata nel 1910 e seconda soltanto al Giro d’Italia (più vecchio di un anno), torna ad entusiasmare la comunità locale domenica 21 settembre 2025, dopo tre...


L'avventura mondiale inizia, come da tradizione, con una conferenza stampa che illustra la trasferta - invero complessa -, le formazioni e le ambizioni della nazionale italiana che comincia stasera il suo viaggio verso il Ruanda. E allora ecco le voci...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024