SALVACICLISTI. PRESENTATO IL DECRETO

POLITICA | 16/03/2017 | 16:50
E' stato presentato questa mattina nel corso della conferenza stampa tenutasi a Palazzo Montecitorio a Roma il disegno di legge "salvaciclisti" con cui il Senatore Michelino Davico, con la sottoscrizione di altri 63 senatori, propone la modifica all'Art. 148 del Codice della Strada fissando ad 1,5 metri la distanza laterale in caso di sorpasso di un ciclista.

"I numeri degli incidenti che coinvolgono i ciclisti sono agghiaccianti. Nel 2015 sono morti 252 ciclisti e oltre 16.000 sono stati i feriti. Questa proposta di legge è un punto di partenza per una tutela più compiuta di quanti utilizzano la bicicletta: non si tratta solo di una legge a tutela dei ciclisti agonisti ma, anche e soprattutto, in favore degli utenti che usano questo mezzo per i propri spostamenti quotidiani e che sono i più vulnerabili" ha esordito il sen. Michelino Davico. "In queste settimane abbiamo raccolto alcune sottoscrizioni tra i Senatori e oggi, con questo atto di presentazione, diamo il via ufficiale all'iter parlamentare per l'approvazione di questo disegno di legge. Si tratta di una proposta molto semplice che intende trovare l'appoggio di tutte le forze politiche per offrire, prima del termine della legislatura, un rimedio im mediatamente applicabile ed efficace per la sicurezza di tutte le biciclette".

La proposta di legge che permetterebbe all'Italia di adeguarsi a quanto già previsto dal rispettivo Codice della Strada in altri Paesi Europei come Francia e Spagna è stata salutata positivamente anche dalla Federazione Ciclistica Italiana (FCI), rappresentata dal presidente Renato Di Rocco e dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB), per cui è intervenuto il consigliere nazionale, Marco Benedetti.

"Questo è un atto che farebbe recuperare al nostro paese lo svantaggio rispetto ad altri Paesi più sviluppati dal punto di vista ciclistico" ha commentato Renato Di Rocco. "Come FIAB, quando si parla di questi temi siamo sempre presenti in prima fila. Concordo con il senatore Davico della necessità di promuovere questo Disegno di Legge semplice ma efficace per offrire una tutela maggiore ai ciclisti" ha aggiunto Marco Benedetti.



In prima fila, a sostenere la proposta di legge di modifica all'art. 148 CdS, anche diversi campioni del mondo ed ex professionisti del mondo delle due ruote comeGianni Bugno, Alessandro Ballan, Luca Paolini, Domenico De Lillo, Alessandra Cappellotto ed Edita Pucinskaite, a cui si aggiunge la presa di posizione del professionista sardo Fabio Aru, che hanno fatto sentire la loro voce come agonisti e, allo stesso tempo, come utenti della strada e genitori preoccupati per la sicurezza dei propri figli quando si trovano in sella alle due ruote.

Una "norma di cività e buon senso per salvare vite umane" come è stata definita dal senatore Michelino Davico, che mira ad evitare tragedie come quella accaduta a Lamezia Terme nel dicembre 2010 e quella che nell'agosto dello stesso anno ha strappato prematuramente la vita del 13enne Tommaso Cavorso. Due dei tanti tragici episodi che purtroppo hanno interessato il mondo delle due ruote e il cui ricordo è stato reso in tutta la sua drammaticità nel corso della conferenza stampa dal superstite Gennaro Perri e dalla famiglia Cavorso.

"In questi anni, nel nostro Paese, stiamo registrando un importante sviluppo del ciclismo che, però, purtruppo, è accompagnato anche da un aumento del traffico e, di conseguenza, del numero degli incidenti mortali che coinvolgono i ciclisti" ha spiegato il prefetto Roberto Sgalla, direttore delle specialità della Polizia di Stato."Oggi gli incidenti che coinvolgono le biciclette avvengono soprattutto per tre motivi: uno legato alle carenze della strada intesa come infrastruttura, un secondo dovuto all'intolleranza che registriamo in genere da parte degli automobilisti nei confronti degli utenti deboli della strada come ciclisti e pedoni. Infine, vi è il problema legato al fatto che il legislatore non si è ancora fatto carico di tutelare il mondo della bicicletta. Troppo spesso la legge arriva dopo i fatti: credo che oggi, prendendo a tto dell'importanza sempre maggiore del movimento ciclistico in Italia, qualcosa si stia muovendo. Oggi più che mai è necessario far crescere nel Paese la sensibilità, l'attenzione e le condizioni per promuovere la cultura di rispetto nei confronti dei ciclisti: e questo disegno di legge segna un primo importante passo in questa direzione".

Una proposta di legge che ha già destato molto interesse, quella avanzata dal senatore Davico, seguita a ruota da tante iniziative di sensibilizzazione: "Sabato si correrà la Milano-Sanremo, poi sarà tempo di Giro d'Italia: sarebbe bello che la centesima edizione della corsa rosa diventasse anche l'occasione per promuovere questo importante messaggio di rispetto e di civiltà su tutto il territorio nazionale" ha proposto il segretario del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre, Marcello Tolu.

Il prossimo passo per la legge salvaciclisti, ora, sarà quello di far convergere l'impegno di tutte le parti sulla più rapida calendarizzazione della proposta in Commissione Trasporti e Lavori Pubblici del Senato, perchè "Se con questa norma dovessimo riuscire a salvare anche una sola di quelle 252 vite, il nostro impegno sarebbe stato premiato" ha concluso il senatore Davico.
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COMMENTI
Finamente ci siamo o quasi
16 marzo 2017 20:48 nsilvioant
Esprimo approvazione e soddisfazione, finalmente qualcosa si muove a riguardo della modifica
del codice della strada il cui obiettivo sarà quello di diminuire drasticamente il numero di morti e feriti sulle nostre strade.
Un “paese civile” non può continuare a rimanere indifferente ed a ignorare un scia di sangue quantificata in circa 250 morti all'anno,un bilancio pesante, che va assolutamente contrastato, e la modifica della normativa va in questa direzione.
Quindi l'obbligo della distanza minima di sicurezza durante il sorpasso di un ciclista, spero a breve sarà realtà, ed io appassionato e praticante da quasi quarantanni, non vedo l'ora di vederlo imposto per legge!
Come ho già scritto in passato, in altri paesi europei, è tollerata e consentita anche la famigerata marcia in “doppia fila”cosa che da noi rimarrà un miraggio chissà ancora per quanto, intanto accontentiamoci di questa conquista, sarebbe oro per noi ciclisti se diventasse realtà.
Intanto vuol dire che siamo sulla buona strada ed un po' per volta ci adegueremo allo standard di cultura in materia di viabilità e sicurezza stradale esistente in altri paesi europei.
Ahimè, non me ne vogliate, ma siamo comunque e sempre fanalino di coda anche su questo tema,vedi la scia di sangue anche in fase di attraversamento sulle strisce pedonali, dove ignari “utenti deboli” risultano spesso invisibili dalla maggior parte degli strafottenti di turno al volante, magari distratti, ormai da un abuso facile ed allegro dello smartphone, condotta irresponsabile mai sanzionata adeguatamente quando si è sorpresi in flagranza!
Comunque vada, sarà un successo, con buona pace del popolo di fenomeni di italioti al volante, che continueranno imperterriti a scorrazzare come hanno fatto, ma dovranno per forza adeguarsi al nuovo ordine!
Infine, un inconsueto e doveroso ringraziamento ai politici parlamentari che si sono attivati per questa storica iniziativa legislativa, volta a tutelare come non mai, l'incolumità fisica di chi fa uso delle due ruote per lavoro, sport, passione, o semplicemente per il piacere di spostarsi in assoluta libertà!

Nigro Silvio Antonio







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